Il 19 marzo a Monaco di Baviera si vota per il rinnovo del „Migrationsbeirat“, il Comitato consultivo per la migrazione. Hanno diritto di voto tutti i cittadini stranieri maggiorenni e residenti nella capitale bavarese da almeno sei mesi. I candidati di nazionalità italiani sono dieci, suddivisi in cinque liste differenti. Abbiamo intervistato Enrico Bianco

Perché ha deciso di candidarsi alle elezioni per il rinnovo del Migrationsbeirat?

Mi chiamo Enrico Bianco, ho 37 anni e sono originario di San Donà di Piave (Venezia). Dopo la laurea in Scienze Politiche a Padova e una breve esperienza di studio e lavoro a Madrid, sono arrivato a Monaco, in un primo tempo per imparare la lingua. Da allora sono passati quasi 9 anni, e Monaco è diventata la mia città. Ora lavoro presso Deutsche Bahn e come Community Manager per il Projekt AMIGA, un progetto del comune di Monaco che supporta laureati all’estero nel trovare lavoro in città. Sono, inoltre, Consigliere del Com.It.Es. di Monaco di Baviera. Mi sono avvicinato alle attività del Migrationsbeirat nel 2017 e da allora ho deciso di continuare il mio impegno politico con il partito liberale tedesco (FDP), cercando di portare all’attenzione le tematiche di tanti giovani e non che, grazie alla mobilità internazionale, si sono stabiliti a Monaco. Fin dal mio arrivo ho notato le difficoltà e le contraddizioni che riscontrano tutti coloro che desiderano stabilirsi qui, nonostante la propugnata libertà di movimento a livello europeo. Se esiste la libertà di movimento, esiste anche l’eguaglianza di diritti, motivo per cui desidero combattere affinchè, perlomeno a livello comunale, inutili ostacoli ed orpelli burocratici vengano abbattuti per una piena fruizione dei diritti di cittadinanza anche da parte dei monacensi adottivi.

Quali sono i punti del programma della sua lista che gli italiani residenti a Monaco di Baviera dovrebbero conoscere e perché?

La Liberale Liste nasce nel solco della tradizione liberale, già segnato dalla esperienza concreta di candidati eletti nei scorsi mandati, che pone l’autodeterminazione e la responsabilità individuale come i valori principali della propria azione politica. Credo che il compito principale della politica non sia quello di dare indicazioni alle persone su come devono vivere, ma di stabilire regole comuni in modo che ognuno riesca a realizzare sé stesso senza entrare in conflitto con gli altri. Per questo puntiamo molto sulla conoscenza dei propri diritti, dal punto di vista della formazione scolastica, lavorativa e nei rapporti con la pubblica amministrazione, facilitandone l’accesso anche con la semplificazione linguistica. Un cavallo di battaglia della Liberale Liste è sempre stato quello del voto comunale per tutti (per ora ne hanno diritto solo i cittadini UE): pur non essendo una prerogativa comunale, è però possibile fare pressione presso il Land affinchè ci sia una riforma in tal senso. Importante è anche la conoscenza della lingue, sia di quella tedesca (promuovendo i corsi di integrazione) così come della lingua madre: l’ultimo Migrationsbeirat è riuscito a far ampliare il numero di libri in madrelingua nelle biblioteche cittadine, ampliando l’orario di apertura di alcune di esse anche il sabato mattina.

Perché è importante che i nostri connazionali partecipino al voto per il rinnovo del Migrationsbeirat di Monaco di Baviera?

Nonostante a Monaco più del 40% dei residenti abbia almeno un genitore non tedesco, la politica locale è prettamente dominata da cittadini tedeschi di nascita. Per questa ragione ritengo sia importante portare all’attenzione quei temi che solo chi ha un’esperienza migratoria alle spalle può riscontrare nella vita quotidiana, non avendo alle spalle la rete sociale e di conoscenze di chi qui è nato. Gli italiani, in questo senso, dovrebbero giocare un ruolo chiave, considerando che nell’ultimo decennio il loro numero è cresciuto di quasi 8000 unità, arrivando ad essere la terza comunità straniera con circa 28000 cittadini residenti. Credo fermamente che dobbiamo superare gelosie ed invidie personali e fare tesoro delle molteplici attività associative, imprenditoriali, culturali e caritative italiane che danno lustro alla nostra comunità. Se Monaco si considera “la città più a Nord d’Italia” lo dobbiamo anche grazie a tutti coloro che hanno portato “l’italianità” in città e hanno fatto in modo che diventasse uno dei suoi tratti più caratteristici. Ora sta a noi prenderne il testimone, e fare in modo di portare nelle istituzioni la “Bella Italia”, l’Italia creativa e laboriosa, che lavora in maniera tenace e propone soluzioni brillanti ai problemi di tutti i giorni.

Lascia una risposta

Please enter your comment!
Please enter your name here