Al centro del volontariato: integrazione scolastica, promozione culturale ed iniziative di beneficenza
In questi giorni, in diverse località della Germania, si celebra con simposi e mostre il 70° Anniversario della firma dell’Accordo italo-tedesco per il reclutamento della manodopera (20.12.1955). Allora si trattava di una manodopera esclusivamente maschile la cui durata del Permesso di lavoro e soggiorno era limitato ad un massimo di 12 mesi.
È noto che in quegli anni l’economia tedesca aveva estremo bisogno di continuità nei settori dell’agricoltura, della ricostruzione e della produzione industriale.
Perciò il governo federale, seppure con tentennamenti, o meglio, “torto collo”, si piegò al disperato grido d’allarme dell’imprenditoria tedesca. Le deroga del permesso di lavoro a 5 anni aprì il varco al ricongiungimento familiare. L’arrivo di “vedove bianche” con figli costituì ovviamente per la scuola tedesca un vero banco di prova.
Pur impreparata, la scuola tedesca dovette garantire l’accoglienza e l’inserimento.
Mentre i piccoli si inserirono piuttosto facilmente negli asili, non fu così per i più grandicelli, soggetti all’obbligo scolastico fino al compimento del sedicesimo anno di età. E furono proprio le difficoltà dell’inserimento scolastico a scuotere gli animi di un gruppo di genitori italiani di Esslingen, città di Provincia situata ad una decina di chilometri da Stoccarda, sede di diversi stabilimenti Mercedes e di numerosissime imprese d’indotto.

Grazie al supporto e alla guida di Luigi Cavaleri, allora insegnante a dipendenza del Consolato di Stoccarda, i genitori Costantino Facchino, Giovanni Fustilla (passati ad altra vita) e Salvatore Virga fondarono l’Associazione genitori con l’obiettivo di cercare e trovare ascolto presso il Consolato ed Kultusministerium per arrestare il flusso di ragazzi italiani nella Sonderschule (scuola differenziale) del cui marchio difficilmente si sarebbero mai liberati.
Per la verità anche la Chiesa locale, attraverso la Missione Cattolica, alcune parrocchie ed il Servizio Sociale Caritas, si assunse l’onere del sostegno all’iniziativa dei genitori offrendo anche ospitalità per frequenti incontri.
Le difficoltà d’inserimento necessitavano, però, di interventi strutturali e duraturi, poiché all’inizio degli anni ’70 la questione “Sonderschule” aveva toccato cifre preoccupanti: 3.800 su 28.000 alunni italiani presenti nelle scuole del Baden-Württemberg.
Fu grazie alla scintilla dei genitori italiani di Esslingen che si accese il fuoco dell’interesse delle autorità tedesche e consolari italiane. Nacquero, quindi, rapporti di collaborazione con la Pädagogische Hochschule di Schwäbisch Gmünd per individuare un recupero preventivo con ore di sostegno principalmente in lingua tedesca.
“Questa svolta – ricorda il presidente onorario Salvatore Virga – favorì da un lato la nascita di una settantina di altre associazioni genitori, sparse sull’intero territorio del Land Baden-Württemberg , e dell’altro la costituzione del Comitato di Coordinamento delle Associazioni genitori diventando così l’interlocutore privilegiato sia per le autorità tedesche che italiane.
Memorabili sono rimaste le visite di 4 Ambasciatori italiani accreditati a Bonn, di tutti i Consoli Generali transitati per Stoccarda e del Sottosegretario al Kultusministerium Theo Balle, nell’allora governo del land di Lothar Späth.

L’associazione genitori assunse anche il ruolo di portabandiera per la diffusione di molti eventi di spicco fra cui la Commedia dell’Arte, il Calendimaggio di Assisi, gli Arcieri di Mondavio (Pesaro), i Cantori di Udine, gli Sbandieratori di Motta Sant’Anastasia (Catania), il gruppo Folk Kokolas di S. Angelo Muxaro (Agrigento), i Pupi Siciliani e non per ultimo una Grandiosa Esposizione di Opere di Tiepolo, Canaletto, Francesco Guardi e di altri ancora ospitata nella rinomata Villa Merkel di Esslingen.
Nel corso di questo mezzo secolo l’Associazione genitori non solo ha chiesto ed ottenuto dalla Chiesa locale, ma ha anche dato, promuovendo ed organizzando iniziative di solidarietà per terremotati e per Paesi del Terzo Mondo.
“L’associazione Genitori di Esslingen – ha detto Vincenzo Massaro , Segretario Generale del Movimento Cristiano Lavoratori – rappresenta un presidio di educazione, di solidarietà e di identità, perché capace di custodire le radici italiane e trasmettere lingua e cultura d’origine a figli e nipoti, promuovendo al contempo l’integrazione ed il dialogo con la società tedesca.”
Questa peculiarità è, senza dubbio, la vera spinta motivazionale di giovani della seconda e terza generazione.
In una fase d’invasione delle tecnologie che facilitano sì la comunicazione, ma creano falle di isolamento, l’Associazione di Esslingen riesce ad utilizzare, in forma sinergica, le due componenti. Questa caratteristica, non più molto diffusa, ma molto importante per scongiurare il pericolo di isolamento, si allinea con la raccomandazione di Laura Lamia, Console Generale a Stoccarda.
“Il nostro compito nei prossimi anni sarà quello di continuare a creare ponti: tra culture diverse, tra la scuola e il territorio. Dobbiamo ascoltare i bisogni dei ragazzi di oggi e di accompagnarli in un mondo che cambia con una guida attenta e unita.”
Un’esperienza in tal senso è stata già avviata e si sta consolidando sempre di più anno dopo anno. La lungimiranza dell’Associazione genitori è infatti caratterizzata dal famoso “passaggio di consegne” alle giovani generazioni. Francesco Virga e Mario Fustilla sono subentrati in punta di piedi già 12 anni fa alla guida del sodalizio favorendo l’inserimento, a pieno titolo delle loro consorti e prole. Anzi, la terza generazione, costituita da ventenni con origini italiane e non, è ormai una realtà viva ed operativa nonché calamita per altri coetanei.
“Ogni anno amiche e amici, fratelli e sorelle, si impegnano con cuore ed energia ad investire molto tempo libero per la realizzazione di manifestazioni culturali con e per l’Associazione” ci confidano i due presidenti Francesco Virga e Mario Fustilla.
È, senza dubbio, questa lungimiranza la vera energia di questa e di altre forme associative.




























