Nella foto: I partecipanti alla gita. Foto di ©privat

Una visita al  campo di concentramento di Dachau non rientra esattamente nell’immaginario delle gite  in compagnia, eppure,  un gruppo di 50 persone  della comunità italiana di Stoccarda ha  accolto l’invito a trascorrere una giornata al memoriale del campo di sterminio di Dachau, nei pressi di Monaco. Promotore dell’evento, su iniziativa del gruppo terza età di Vaihingen-Cristo Re, è stato Pino Tabbì, presidente delle ACLI di Stoccarda che già più volte e sempre con positivo riscontro del pubblico, ha organizzato gite e manifestazioni in collaborazione con i responsabili della comunità cattolica italiana.

Foto di ©Paola Griffini

La giornata di martedì 13 maggio si presenta fin dall’alba radiosa e calda e così, 50 persone si avviano  in autobus allegre e festanti fino ai cancelli di Dachau. Alla scritta „Arbeit macht frei“ il clima di spensieratezza scompare per lasciare spazio alla riflessione individuale. Ognuno  elabora a modo proprio le informazioni  fornite dai pannelli  sospesi come  lenzuola al vento nella baracca  dell’economato del campo, che funge da museo multimediale. Ci si immerge in una storia che sembra lontana, ma che a 80 anni dalla liberazione, è ancora presente nei ricordi  trasmessi dai nostri genitori. Apprendiamo la crudeltà umana  giustificata  dall’alibi dell’obbedienza e della fede politica. Già dalla salita al potere del nazismo del  1933 si programma , prima la deportazione e poi lo sterminio degli avversari politici, dei  socialisti, sinti e roma, degli omosessuali, dei testimoni di Geova, dei clerici  disobbedienti, degli „asociali“, dei malati psichici, dei „vagabondi“, degli italiani non aderenti alla Repubblica di Salò fino all’eclatante eliminazione dell’intero popolo ebraico. Reperti, fotografie, biografie e la visita alle baracche ricostruite ci accompagnano per tutta la mattinata.

Foto di ©Paola Griffini

Lasciato il campo alle spalle, confinante con graziose villette e campi sportivi che accentuano la  contraddizione  tra storia passata e presente,  ci rechiamo a pranzo  in un folcloristico locale bavarese, con pietanze tipiche e camerieri in costume. Dell’ottimo pranzo e delle torte di pasticceria ringraziamo  il contributo economico delle ACLI e della Comunità cattolica che hanno reso possibile l’evento con un  modico contributo da parte dei partecipanti. Nel pomeriggio abbiamo visitato l’antica e ridente  città alta di Dachau, altrimenti sempre offuscata dal toponimo del lager, che invece ci ha piacevolmente sorpresi passeggiando tra i fiori del giardino panoramico attorno al castello barocco, con una vista meravigliosa sullo skyline di Monaco, tra grattacieli e lo stadio  in lontananza.

Foto di ©Paola Griffini
Foto di ©Paola Griffini

Il viaggio di ritorno, fortunatamente senza alcun traffico, ha concluso  questa giornata, per la cui realizzazione ringraziamo nuovamente   i collaboratori della  missione e la comunità dei partecipanti , che ha dimostrato ancora una volta il desiderio di trascorrere momenti insieme, non solo di preghiera o svago, ma anche di storia e cultura.

Foto di ©Paola Griffini