Nella foto: L'Ambasciatore Fabrizio Bucci con il Presidente Comites-Saar Patrizio Maci. Foto di ©P. Marino

Prima di tutto, però, ha voluto salutare la comunità italiana del Land

Il tre ottobre è festa nazionale tedesca. La festa della caduta del muro che ogni anno si celebra in uno dei sedici Länder che formano la Bundesrepublik.

Quest’anno è toccato al Saarland, il più piccolo Bundesland ad eccezione delle città Stato che sono Berlino, Amburgo e Brema.

Proprio quel Saarland, che è stato uno dei maggiori bacini minerari d’Europa e che vanta un vincolo storico e veramente particolare con l’odierna Unione Europea.

Nasce, infatti, proprio qui l’idea di un’alleanza economica con la fondazione nel 1951 della CECA, la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio, fino alla conclusione dell’Unione Europea con i trattati di Schengen, nuovamente a un passo dal Saarland sul confine con il Lussemburgo.

Tanta storia quindi fatta anche dalla comunità italiana di questa regione, che è sicuramente tra le più antiche comunità italiane in Germania.

Il nostro Ambasciatore ha anticipato di un giorno la venuta a Saarbrücken per incontrare questa comunità, prima di mettersi in fila tra le centinaia di diplomatici in rappresentanza di mezzo mondo per rendere omaggio alla storia recente della Germania.

L’Ambasciatore d’Italia a Berlino, Fabrizio Bucci, accompagnato dal Console Generale d’Italia a Francoforte, Massimo Darchini, nella cui circoscrizione ricade il Saarland con la Renania Palatinato, parte della Franconia e il Land Assia (in un territorio più vasto della Svizzera) è stato pertanto accolto il due ottobre nella sede del Comites di Saarbrücken, in cui il presidente Patrizio Maci ha fatto gli onori di casa.

Un incontro spontaneo, organizzato in poche ore con il passaparola del tipo “ragazzi stasera abbiamo l’Ambasciatore a Saarbrücken, vediamoci alla sede del Comites”.

E così si è avverato un incontro tanto informale, quanto autentico e sereno, con un Ambasciatore apparso sinceramente interessato all’ascolto, dopo aver asserito che la Diplomazia a lui congeniale è proprio “la diplomazia di strada, quella in grado di ascoltare per raccogliere opinioni e umori autentici raccolti tra la società civile”.

L’Ambasciatore ha trovato a Saarbrücken uno spaccato della collettività italiana in varie sfaccettature.

Uno scambio intelligente con rappresentanti italiani del mondo politico con l’Europarlamentare Manuela Ripa, appena uscita dal mio studio radiofonico per un’intervista alla Mezz’Ora italiana sulla riunificazione della Germania dal punto di vista del Saarland. Poi rappresentanti dell’imprenditoria di altissimo livello con il Cavaliere Giuseppe Nardi che è a capo di una multinazionale nel settore parafarmaceutico e della scuola con Rolando Pettinari alla guida del Coasscit di Saarbrücken. Non è mancato lo Sport con Salvo Pitino, vicepresidente della società calcistica FC Saarbrücken ed il pittore Gaetano Franzese, quale esponente del mondo artistico e dello spettacolo dopo decenni di attività presso il teatro lirico della capitale saarlandese.

 Il Cavaliere Giovanni Di Rosa, che è la memoria storica della prima ondata di emigrazione italiana nel Saarland sin dai primi degli anni Cinquanta, ha raccontato parte della sua biografia poco prima di Silvestro Parise, consultore della regione Calabria in Germania, che ha prospettato all’Ambasciatore e al Console Generale tutto il potenziale nascosto nelle realtà regionali come quella calabrese, sua regione d’origine.     

Sotto l’aspetto dei servizi consolari nel Saarland, è stato sicuramente il Console Generale Darchini a spiegare all’ambasciatore il “Modello Saarbrücken” unico sul continente europeo, che vede uno Sportello consolare ospitato nei locali di un governo regionale e che offre a oltre venticinquemila connazionali tutti quei servizi consolari, che non possono essere resi a distanza.

Il Presidente Comites Patrizio Maci ha precisato: “Siamo grati per il lavoro consolare svolto dal nostro Sportello consolare, con il quale sussiste una collaborazione cordiale, efficiente e veloce a favore della nostra gente”.  

Le impressioni del nostro Ambasciatore sulla sua visita al Saarland? Speriamo di conoscerle presto nel corso di un’intervista che ha promesso di concedere alla nostra Mezz’Ora italiana, che è il più antico programma radiofonico italiano della rete pubblica tedesca dal 1961 e che è sopravvissuto alle modifiche dei palinsesti che hanno comportato l’addio agli originali programmi solo italiani come le leggendarie “Radio Colonia” e “Radio Monaco”.     

Proprio in occasione dell’incontro del due ottobre e alla presenza dell’Ambasciatore Bucci e del Console Generale Darchini, il Presidente Comites Patrizio Maci ha voluto conferire alla Mezz’Ora italiana un pubblico riconoscimento: “Mezz’Ora Italiana Saar non è soltanto una trasmissione: è uno spazio di memoria, di informazione e di appartenenza. È il filo sonoro che ha legato generazioni di italiani nel Saarland, raccontando storie, diffondendo notizie, promuovendo eventi e dando voce a chi, spesso, non ne aveva”.