Nella foto da sx: Vito Fagiolino e Simone Billi

Simone Billi (Lega) e Vito Fagiolino (Forza Italia) annunciano benefici anche per chi vive in Germania

Una novità attesa da anni dalla comunità italiana all’estero arriva con il voto della Camera: a partire dal 2026 sarà applicata una riduzione dell’IMU e una forte riduzione della TARI per gli iscritti AIRE che possiedono un solo immobile nel loro ultimo Comune di residenza in Italia, a condizione che questo abbia meno di 5.000 abitanti e che vi abbiano vissuto per almeno cinque anni.

L’annuncio è stato dato dall’On. Simone Billi (Lega), Presidente del Comitato per gli Italiani nel Mondo della Camera dei Deputati, che parla di “una vittoria concreta e importante per gli italiani all’estero”. Billi sottolinea come si tratti del primo passo di una riforma fiscale “attesa da decenni e mai realizzata dai precedenti governi di Centrosinistra”, aggiungendo che il lavoro proseguirà per ampliare la platea dei beneficiari.

Non sono mancate tensioni politiche durante il voto: secondo Billi, sulla TARI Verdi–Sinistra si sono astenuti, mentre il Movimento 5 Stelle ha votato contro. “Gli elettori se lo ricordino alle elezioni”, afferma il deputato, rivendicando l’impegno del Centrodestra.

Soddisfazione anche dalla Germania, dove risiede una delle comunità italiane più numerose d’Europa. Vito Fagiolino, consigliere comunale di origine campana a Gross-Zimmer e membro di Forza Italia, evidenzia che “secondo le prime stime sono circa 100.000 le abitazioni che potranno avvantaggiarsi della misura”, molte delle quali appartenenti a italiani emigrati in Germania che continuano a mantenere un legame con i paesi d’origine.

“Dopo decenni di immobilismo dei governi di Centrosinistra, plaudo con convinzione a questa iniziativa che finalmente dà un segnale concreto agli italiani all’estero”, aggiunge Fagiolino.

Billi e Fagiolino concludono con un impegno condiviso: “Continueremo a batterci perché nessun italiano all’estero si senta cittadino di serie B davanti al fisco italiano”.

La riforma, attesa ora ai passaggi operativi, potrebbe segnare un punto di svolta nel rapporto tra l’Italia e la sua vasta diaspora, soprattutto in Paesi come la Germania, dove migliaia di famiglie mantengono proprietà nei luoghi d’origine e attendono da tempo un alleggerimento fiscale.