Dopo un qualsiasi tipo di trauma (dalla guerra agli incidenti d’auto, dai disastri naturali alla violenza domestica, dall’aggressione sessuale all’abuso sui bambini), il cervello ed il corpo cambiano. Ogni cellula registra questi ricordi ed ogni via neurale correlata al trauma può riattivarsi ripetutamente

Qualche volta, le alterazioni che queste tracce creano sono transitorie e si placano in poche settimane. In altre situazioni, i cambiamenti evolvono in sintomi che compromettono la funzionalità e che vanno ad interferire con il lavoro, le amicizie e le relazioni.

Uno degli aspetti più difficili per chi ha subito un trauma è comprendere i cambiamenti che avvengono, cosa significano, come influiscono sulla loro vita e cosa può essere fatto per migliorarli.

Per poter iniziare il processo di recupero, inoltre, si devono normalizzare i sintomi post traumatici, investigando come il trauma influenza il cervello e quali sintomi vengono a crearsi.

Le conseguenze a lungo termine di un trauma, quali rabbia o pianto inaspettati, affanno, frequenza cardiaca aumentata, tremolio, perdita di memoria, difficoltà di concentrazione, insonnia, incubi ed insensibilità emotiva, possono segnare sia l’identità che l’intera vita di chi l’ha vissuto.

Il problema non è che l’individuo non voglia “superare la cosa”, ma che egli ha bisogno di tempo, di aiuto e dell’opportunità di scoprire il proprio percorso di guarigione, per raggiungere tale scopo.

I diversi squilibri chimici e biologici del cervello, che possono presentarsi sempre dopo un trauma, hanno, quindi, effetti importanti.

Mentre i cambiamenti nel cervello possono sembrare, all’apparenza, disastrosi e sintomatici di un danno permanente, la verità è che tutte queste alterazioni possono essere reversibili.

L’amigdala può apprendere come rilassarsi; l’ippocampo può riprendere il corretto consolidamento della memoria; il sistema nervoso può continuare il passaggio dal “reactive mode” al “restorative mode”.

La chiave per raggiungere uno stato di neutralità e, quindi, guarire, sta nel riprogrammare il corpo e la mente. L’ipnosi, la Programmazione Neuro Linguistica ed altri interventi che riguardano il cervello possono insegnare alla mente a riformulare e liberarsi dalla morsa del trauma.

Allo stesso modo, gli approcci che prevedono esercizi sull’esperienza somatica, il rilascio della tensione e del trauma e le altre tecniche centrate sul corpo possono aiutare il corpo a tornare alla normalità.

Coloro che sopravvivono ad un trauma hanno una personalità unica e la loro guarigione sarà altrettanto specifica.

Non c’è una procedura valida che funzionerà per tutti, ma, in ogni caso, i dati evidenziano che, quando gli individui sono coinvolti attivamente nel processo di esplorazione e valutazione delle opzioni di trattamento, essi possono, dopo un periodo di tempo, ridurre gli effetti del trauma e, quindi, eliminare i sintomi del DPTS.

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