Questo mese gentili lettrici e lettori ci occuperemo di un tema molto comune tra i giovani e non e che a volte è cosi fastidioso da creare anche dei seri disturbi. Parleremo dell’ acne e proveremo a sfatare tutti i falsi miti e leggende su questo argomento, cercano di dare dei consigli su come gestirla e curarla.

L’acne conosciuta dai più come “foruncolo” o “brufolo” è una infiammazione delle ghiandole pilosebacee che si può manifestare in diverse forme. Prima di addentrarci in argomenti più tecnici è opportuno come sempre facciamo nelle nostre rubriche, chiarire alcuni terminologie che tratteremo nel corso dell’ articolo per facilitare la lettura e la comprensione del testo.

Le “Papule” sono lesioni solide, rilevate dalla superficie cutanea; le “Pustole lesioni più gravi e deturpanti. Esse sono dovute all’azione di germi e insorgono su pregresse papule); i “Comedoni” sono invece i punti bianchi o neri che ritroviamo comunemente sulla cute prevalentemente grassa.

Ebbene l’acne si può presentare in ciascuno dei sopracitati modi e quindi con papule, comedoni o ancora cisti superficiali, suppurate (ripiene di pus) e, nei casi più gravi, fistolizzazioni (quando le cisti si uniscono nella profondità della cute).

La pelle, come il cuore, le ossa o il rene, è un vero e proprio organo. Il suo strato più esterno prende il nome di epidermide. Il suo strato intermedio prende il nome di derma e contiene importanti strutture di sostegno come il collagene. È proprio in questa sede che nascono i peli e le ghiandole sebacee da cui origina l’acne, che vengono chiamate propriamente ghiandole pilosebacee. Sotto questi tessuti si trova il sottocutaneo. Ogni pelo ha annessa una ghiandola che produce “sebo”, cioè il grasso che rende elastica la pelle e che la protegge. Se la nostra pelle produce sebo in eccesso, si accumula nella ghiandola.

Durante la pubertà (tra i 10 – 12 anni di età), è massima la produzione di sebo, ed è anche il momento in cui l’acne esplode.

Classificazione

L’acne si può facilmente classificare in base alle sue caratteristiche; questo criterio classificativo semplifica il lavoro al medico ed al paziente. Le diverse tipologie di acne sono:

• Comedonica lieve: si hanno pochi punti neri sulla fronte o sul naso.

• Comedonica grave: l’intero volto e schiena sono pieni di punti neri.

• Papulo – Comedonica: ci sono comedoni ed in più rigonfiamenti dolenti ed arrossati.

• Papulo – Pustolosa: ci sono papule ed anche pustole.

• Pustolosa: è caratterizzata da infiammazione diffusa e quasi tutte le papule si sono trasformate in pustole.

• Pustolo – Cistica: caratterizzata da cisti, ovvero noduli duri contenenti sebo e cheratina.

• Cistica: le cisti sono molto più numerose delle pustole.

• Conglobata: i comedoni si aggregano e creano delle lesioni profonde che lasceranno delle cicatrici.

Questi tipi di acne vanno distinti da un’altra malattia della pelle, chiamata acne rosacea che è una “dermatosi” causata da un acaro parassita, è più frequente nelle donne e si osserva con rossore al volto (guance, naso), papule, pustole ed un forte prurito. La cute è seborroica e molto soggetta ad arrossamenti.

Ma come si forma l’acne?

Il meccanismo di produzione dell’acne è chiaro e semplice. Il “poro” da cui fuoriesce il pelo, si ottura e si riempie di sebo e di piccoli frammenti di cellule epiteliali morte. Inizialmente compare all’esterno del poro appare un punto bianco (comedone chiuso). Il tappo si può aprire sotto la pressione del sebo e si può formare un punto nero (comedone aperto). Per quanto brutto, esso è meno temibile, infatti non provoca infiammazione. Se invece il tappo resiste, il sebo si accumula nel canale dove si trova il pelo, fino a lacerarne la guaina che lo riveste e creare un infiammazione. Se l’epidermide si rompe, compare il classico “ foruncolo” (pustola), oppure compare una papula. Se l’infiammazione non riesce a trovare una via di uscita, si formano cisti o noduli. L’acne adolescenziale colpisce soprattutto la zona di fronte e naso; l’acne dell’ età adulta, invece, la parte bassa del viso, il collo e le spalle o comunque tutte le zone dove ci sono più ghiandole sebacee.

L’acne non per forza si presenta come un disturbo fine a sé stesso. In molti casi, infatti, essa può costituire il sintomo o la conseguenza di eventuali disturbi o patologie di base non ancora diagnosticate.

Ad esempio, i disordini ormonali e i disordini epatobiliari sono fra i più comuni disturbi in grado di provocare l’insorgenza dell’acne. Per tale ragione, in caso di manifestazioni acneiche – soprattutto se improvvise e di elevata intensità – è sempre bene rivolgersi al proprio medico ed evitare qualsivoglia tipo di terapia “fai da te”, al fine di risparmiare tempo in terapie inefficaci e dai dubbi risultati e allo scopo di scongiurare l’insorgenza di potenziali effetti indesiderati. A tal proposito, è bene ricordare che anche i rimedi omeopatici – per quanto non considerati come farmaci – dovrebbero essere prescritti esclusivamente dal medico omeopata.

Cause

Le cause che provocano la comparsa dell’acne sono diverse e fra di esse le più comuni sono rappresentate da squilibri ormonali: la ghiandola sebacea, in risposta agli ormoni maschili ( testosterone), presenti sia nel maschio che nella femmina, produce un eccesso di sebo.

Questo non significa che ci sia uno squilibrio ormonale, ma semplicemente la ghiandola sebacea “lavora” in eccesso. Tra le altre riscontriamo le cause batteriche: l’acne è favorita da un batterio che si chiama Propionibacterium Acnes che, normalmente, vive sulla pelle in condizioni fisiologiche. Se si otturano i pori cutanei, esso si moltiplica e causa infiammazione. Non meno importante è la predisposizione genetica: se apparteniamo ad una famiglia in cui si è sofferto di acne ne soffriremo anche noi ma, oggi possiamo prevenirla.

Trattamento

I trattamenti per il controllo dell’ acne sono molteplici ed in funzione della gravità del disturbo e della causa che l’ha provocato, sono diversi gli approcci che si possono intraprendere: dai rimedi naturali od omeopatici, fino ad arrivare a veri e propri trattamenti farmacologici che devono essere prescritti dal medico o dal dermatologo. Per porre rimedio alle conseguenze dell’acne come cicatrici e inestetismi vari, invece, si può fare ricorso a tecniche di medicina estetica di vario tipo, sempre dietro consiglio del proprio medico o del proprio dermatologo.

Nelle medicine alternative, tuttavia – a differenza della medicina basata sul metodo scientifico – non esiste un solo medicinale od una categoria di farmaci in grado di sconfiggere l’acne, ma una serie di rimedi personalizzati che tengono conto dei risvolti fisici e psichici di chi ne soffre.

Rimedi naturali

Quando si parla di rimedi naturali, si vuole indicare un grande ed eterogeneo insieme di sostanze di origine naturale (vegetale, animale, minerale) impiegate per contrastare determinati disturbi o affezioni, fra cui ritroviamo anche l’acne. I rimedi naturali disponibili per contrastare questo disturbo della pelle sono molteplici e ciò consente di poter individuare il trattamento che meglio si addice a ciascun individuo.

La medicina omeopatica interviene sulla sintomatologia acneica ma anche su fattori che esulano direttamente dalla malattia. La terapia può essere attuata su due fronti:

• Con rimedi sintomatici (che riducono i sintomi);

• Con rimedi di fondo che agiscono sul “terreno” della persona malata.

In tutti i casi è lo specialista che deve indicare, caso per caso, il trattamento specifico.

I rimedi sintomatici si prescrivono sulla base dell’aspetto della papula acneica e della costituzione della cute. Sono derivati alogenati (contenenti cioè uno dei tre alogeni iodio, bromo o cloro, responsabili sperimentalmente dell’acne tossica). Se un soggetto sano viene a contatto con uno di questi elementi in maniera eccessiva, sviluppa acne. I rimedi principali sono tre:

• Sulphur Iodatum – Calcium Bromatum – Natrum Muriaticum.

Il primo rimedio (Sulphur Iodatum) è tipico dei soggetti molto magri e nervosi; il secondo (Calcium Bromatum) per i depressi; mentre il terzo (Natrum Muriaticum) è specifico per coloro che sfuggono ai rapporti umani e che tendono all’isolamento. Gli antibiotici omeopatici si impiegano per combattere la componente batterica dell’acne e sono:

• Hepar Sulphur, nel caso di acne purulenta;

• Arnica Montana, in presenza di pustole violacee dolorose ed indurite.

Se, invece, l’acne è legata all’alimentazione, si può usare Antimonium Crudum o Nux Vomica, indicata per i soggetti che conducono una vita particolarmente stressante.

Quanto c’è di vero sul vaccino omeopatico ?

Il vaccino omeopatico si ottiene prelevando dal paziente il materiale purulento ( pus) durante la fase acuta della malattia. Una volta omeopatizzato, viene somministrato o in gocce o per iniezione allo stesso paziente, in modo da renderlo immune nei confronti dell’agente batterico presente nell’acne.

Allo stesso modo, si può prelevare anche una goccia di sangue. La tecnica è la stessa, mentre lo scopo è quello di desensibilizzare l’organismo dagli ormoni circolanti in eccesso. È noto, infatti, che l’acne ha anche origine ormonale.

Esiste un Legame tra Dieta e Acne? Mito, fantasia, verita ?

C’è chi si ricopre di brufoli quando esagera con il cioccolato, chi nota un legame tra acne e cibi grassi come le fritture, e chi considera gli odiati foruncoli l’inevitabile “sfogo” di una recente indigestione.

Nonostante ciò, a partire dagli anni ‘60 le ricerche scientifiche hanno più volte sottolineato “l’assenza di relazioni evidenti tra dieta ed acne”.

Chi pratica medicina olistica, invece, sostiene da sempre che tossine, stress ed alimentazione cattiva contribuiscono in misura importante all’eruzione. Esaminando la letteratura scientifica degli ultimi anni, comunque, ci si accorge che anche secondo alcuni studi accademici esiste un legame tra acne e dieta.

Alimenti da Evitare

Le ricerche più accreditate in materia dimostrano che un’alimentazione ricca di cibi ad alto indice glicemico può favorire la comparsa dell’acne.

Quali sono gli alimenti ad Alto Indice Glicemico?

Se consumati in eccesso, bibite zuccherate, yogurt e succhi di frutta addolciti con quantità industriali di saccarosio, pane bianco, prodotti di pasticceria e dolciumi vari, alzano i livelli di insulina, che a sua volta aumenta la sintesi di androgeni e l’ IGF-1. Questi ormoni stimolano la produzione cutanea di sebo, una massa oleosa che dilata le pareti del follicolo pilifero ed ingloba detriti cellulari fino ad occluderlo. Oltre ad aumentare la secrezione sebacea, infatti, l’IGF-1 stimola anche l’ipercheratizzazione dello strato corneo (ispessisce lo strato più superficiale dell’epidermide, accelerandone il ricambio).

L’accumulo di sebo e detriti all’interno del follicolo pilifero porta alla formazione di veri e propri “tappi”, chiamati comedoni (punti bianchi prima e punti neri in seguito), e favorisce la comparsa dei brufoli. Questi ultimi sono causati dall’attività di alcuni batteri cutanei, che si nutrono di sebo e liberano acidi grassi liberi. Tali sostanze richiamano globuli bianchi e varie molecole infiammatorie, originando quello che viene comunemente chiamato foruncolo.

Ridurre la presenza di cibi ad alto indice glicemico nella propria dieta sembra dunque una valida strategia per attenuare la severità delle manifestazioni acneiche oltre a proteggere anche da sovrappeso, obesità , insulino-resistenza, diabete di tipo II, sindrome dell’ovaio policistico e malattie coronariche.

Acne e Cioccolato

Tra gli alimenti ritenuti responsabili dell’acne, il cioccolato è probabilmente quello chiamato in causa più di frequente.Trattandosi di un cibo ad indice e carico glicemico elevati, è chiaro che un abuso di cioccolato possa favorire la comparsa di acne e brufoli.

Ma è verò questo dipende dalla qualità del cioccolato ?

Se prendiamo come riferimento le creme spalmabili al cioccolato commerciali come la più comune venduta nel mondo “ nutella”, si tratta mediamente di cibi ad alto indice e carico glicemico (perché ricchissime di zuccheri), con alte percentuali di grassi saturi da olio di palma. Spesso sono presenti anche derivati del latte e il loro sapore particolarmente dolce e invitante porta spesso a consumarle in eccesso. Questi prodotti di qualità scadente possono quindi essere considerati il prototipo ideale del cibo pro-acne.

Un discorso diverso va fatto per lee tavolette di cioccolato extra-fondente ad alte percentuali di cacao (70% ed oltre), nelle quali il contenuto di zuccheri semplici è inferiore e dove normalmente non si trovano oli tropicali. Il gusto amaro, inoltre, tende a limitarne le porzioni di consumo. Pertanto, abituare il palato a questa categoria di prodotti evitando quelli commerciali può essere un valido aiuto nella dieta contro l’acne.

Alimenti Anti-Acne

I consigli utili per preventire una massiva comparsa di acne prevedono di contrapporre ad un basso apporto di carboidrati raffinati le giuste quantità di grassi, proteine, glucidi complessi e soprattutto fibre, sali minerali e vitamine, riscoprire il pesce ed i legumi in almeno un paio di occasioni settimanali ciascuno, aumentare nel contempo l’apporto di alimenti vegetali (frutta e verdura) anche fino a 4 porzioni al giorno, limitare il sale e gli alcolici

Una dieta di questo tipo apporta numerose sostanze funzionali (fitocomplessi), che agiscono armoniosamente nel regolare le funzioni biologiche ed eliminano qualsiasi necessità di ricorrere ad integratori vari.

Integratori contro l’Acne

Affiancare alla buona alimentazione integratori non è una scelta banale.

• Antiossidanti in primis

• vitamine (in particolare la A, la E, la C e l’acido pantotenico);

• fitoestrogeni per la donna.

• fibre e probiotici per regolarizzare la funzionalità intestinale;

• zinco;

• estratti vegetali con proprietà antiandrogene (Serenoa repens, semi di zucca,) per l’uomo;

• detossificanti epatici (boldo, carciofo, cardo mariano); i brutti segni che l’acne lascia sulla nostra pelle.

Ma come si possono contrastare le cicatrici acneiche?

Fra i principali e più evidenti danni che l’acne può provocare ritroviamo, senza alcun dubbio, le tanto odiate cicatrici.

In linea generale, se l’acne è stata curata e trattata da subito, difficilmente lascia cicatrici. La cute, infatti – una volta raggiunta la guarigione – tende a rinnovarsi spontaneamente. Se l’acne ha lasciato invece segni superficiali, è sufficiente l’applicazione di creme contenenti basse concentrazioni di acido glicolico, che levigano la pelle in maniera progressiva. L’acido glicolico, infatti, è in grado di esercitare un’azione esfoliante sulla cute grazie alla sua capacità di indebolire le forze di coesione fra i corneociti che si trovano nella porzione superficiale dell’epidermide. Nel caso in cui, invece, le cicatrici acneiche siano particolarmente profonde ed evidenti, si può ricorrere – preferibilmente dietro prescrizione del dermatologo – a svariati tipi di trattamenti dermo-estetici che si devono rigorosamente eseguire presso gli studi di dermatologia o di medicina estetica. Fra questi trattamenti ritroviamo:

• Peeling all’acido glicolico: è un trattamento indolore che garantisce un’immediata presentabilità. Ha un duplice meccanismo d’azione: da un lato determina una desquamazione progressiva della pelle non visibile ad occhio nudo, dall’altro stimola la produzione di collagene ed elastina. Di norma, un ciclo completo prevede dai quattro ai sei peeling eseguiti a distanza di quindici giorni l’uno dall’altro.

• Peeling all’acido acetilsalicilico: il principio attivo dell’ Aspirina® è conosciuto per le sue attività antinfiammatorie, analgesiche ed antipiretiche (contro la febbre). Nella terapia dell’acne vengono sfruttate le sue proprietà di diminuire la coesione delle lamelle cornee (nell’epidermide), di riorganizzare il processo di cheratinizzazione, di eliminare impurità e comedoni prevenendone la riformazione. Impiegato a basse concentrazioni (3-5%) può essere usato anche dalle estetiste come peeling delicato. Questo peeling ha un’ azione esfoliante completa sullo strato corneo superficiale, non intacca il derma e protegge quindi da eventuali rischi di lesioni o di formazione di macchie. Per escludere potenziali fenomeni allergici, è utile eseguire prima un test di reazione cutanea.

• Dermoabrasione: è la metodica più invasiva. La pelle, in questo caso, viene levigata con una “spazzolina” che ruota ad altissima velocità. Nei quattro mesi successivi, è assolutamente vietato esporsi al sole ed i risultati sono visibili solo a guarigione avvenuta. Questa tecnica viene utilizzata per eliminare cicatrici particolarmente evidenti o in rilievo e deve essere eseguita solo ed esclusivamente da personale medico specializzato.

• Microdermoabrasione: è un trattamento estetico – più sicuro e delicato della suddetta dermoabrasione – che cancella gli in estetismi acneici con l’aiuto di un aspiratore e di una polvere minerale senza rischi di infezioni o sanguinamenti, bruciori e gonfiori. Non scompone l’equilibrio cellulare a livello del derma, in quanto agisce superficialmente sull’epidermide. Ogni seduta richiede fino a 30 minuti ed in genere se ne consigliano una decina, iniziando con una seduta la settimana. Anche in questo caso, nonostante la microdermoabrasione sia considerata un trattamento più delicato e relativamente semplice da eseguire, esso deve essere effettuato solamente da personale specializzato che opera in strutture adeguate, al fine di evitare l’insorgenza di spiacevoli e pericolosi effetti avversi.

I tempi di guarigione variano a seconda del tipo di trattamento che si deve effettuare. Ad ogni modo – a prescindere dal tipo di tecnica utilizzata – per evitare l’insorgenza di complicazioni ed effetti collaterali, si consiglia di evitare l’esposizione solare sia prima che dopo il trattamento. Per le medesime ragioni, è molto importante impiegare filtri solari con elevato indice di protezione e attenersi scrupolosamente come sempre a tutte le indicazioni fornite dal medico.

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