Fino a 2.000 euro al mese esentasse per chi lavora anche dopo la pensione
Un nuovo incentivo per rafforzare il mercato del lavoro e sostenere le casse sociali, ma non mancano le critiche.
Chi, una volta raggiunta l’età pensionabile, sceglierà di continuare a lavorare, potrà presto guadagnare fino a 2.000 euro al mese senza pagare tasse. Lo prevede la nuova proposta di legge sulla cosiddetta “Aktivrente” (pensione attiva), approvata mercoledì dal Consiglio dei Ministri tedesco. L’obiettivo dichiarato del governo è duplice: affrontare il problema del finanziamento del sistema pensionistico e contrastare la carenza di manodopera qualificata.
Il disegno di legge passerà ora all’esame del Bundestag, con l’introduzione prevista all’inizio del nuovo anno.
Ma vediamo come funziona la “Aktivrente”
Il provvedimento stabilisce che chi lavora dopo aver raggiunto l’età della pensione possa guadagnare fino a 24.000 euro all’anno (2.000 euro al mese) da lavoro dipendente senza pagare imposte. Restano però dovuti i contributi previdenziali: sia lavoratori sia datori di lavoro continueranno a versare quelli per assicurazione sanitaria e assistenza, mentre solo il datore di lavoro dovrà contribuire anche a pensione e disoccupazione.
Importante è anche l’esclusione dal “Progressionsvorbehalt”, il meccanismo che avrebbe potuto aumentare l’aliquota fiscale complessiva in base al reddito totale. In pratica, il guadagno extra non farà salire l’imposta sulla pensione.
L’iniziativa riguarda solo i lavoratori dipendenti: sono esclusi autonomi, agricoltori e funzionari pubblici.
«Vogliamo dare nuovi impulsi alla crescita economica in Germania. L’economia ha bisogno anche delle competenze e dell’esperienza dei lavoratori più anziani», ha dichiarato il ministro delle Finanze Lars Klingbeil (SPD).
Secondo il Ministero, la misura non solo incoraggia gli anziani a restare attivi, ma rafforza anche le casse sociali, grazie ai contributi previdenziali che continueranno a essere versati. «Alla fine ne beneficeranno tutti – si legge nella nota –: i sistemi sociali saranno alleggeriti, il mercato del lavoro rafforzato e la competitività della Germania aumenterà».
Ma chi potrà avvalersi di questa „Aktivrente“
Il Ministero delle Finanze prevede che circa 168.000 persone – ovvero un quarto degli aventi diritto – approfitteranno dell’opportunità già nel primo anno. Le mancate entrate fiscali sono stimate in circa 890 milioni di euro l’anno, da ripartire tra Stato federale, Länder e Comuni.
Nonostante questo costo, il governo punta su un effetto positivo sul PIL: più lavoratori attivi, anche se pensionati, potrebbero generare nuova crescita e quindi maggiori entrate fiscali nel medio periodo.
Il mondo politico ed economico però si divide sull’efficacia del provvedimento
I sostenitori vedono nella “Aktivrente” un incentivo concreto per chi vuole o deve continuare a lavorare, oltre a un aiuto immediato per i settori in crisi di personale, come sanità, istruzione, artigianato e ristorazione.
Ma non mancano le critiche. Molti osservano che proprio in questi comparti le condizioni fisiche e mentali di lavoro sono troppo gravose perché la maggior parte dei dipendenti possa prolungare l’attività oltre l’età pensionabile.
Altri sottolineano una disparità tra dipendenti e autonomi: artigiani e lavoratori indipendenti, spesso colpiti da un forte fabbisogno di reddito supplementare, non potranno usufruire della misura. Anche agricoltori e funzionari pubblici restano esclusi.
La “Aktivrente” rappresenta un tentativo pragmatico di rendere più flessibile il sistema pensionistico tedesco, premiando chi desidera rimanere attivo e contribuire ancora all’economia. Tuttavia, resta il dubbio se questo basterà davvero a compensare la carenza strutturale di lavoratori qualificati o se, al contrario, si tratti solo di un sollievo temporaneo per un mercato del lavoro sotto pressione.
In sintesi dal prossimo anno, chi in Germania vorrà continuare a lavorare dopo la pensione potrà farlo con un importante vantaggio fiscale. Ma la “pensione attiva” rischia di restare un’opportunità per pochi, se non si affronteranno anche le cause più profonde della carenza di personale e della fatica del lavoro in età avanzata.