Nella foto: Pietro Basile. Foto di ©Thilo Lehnert

Dopo l’enorme successo di “Gianna”, che ha totalizzato oltre 38 milioni di stream e conquistato anche TikTok, Pietro Basile torna con “Hey Macarena!”, un brano che mescola leggerezza, ritmo e un’energia capace di far sorridere chiunque lo ascolti. Il cantautore italo-tedesco, nato e cresciuto a Monaco di Baviera da genitori calabresi, è ormai una presenza stabile nella scena pop tedesca, dove il suo stile bilingue — tra Italo-Flair e Schlager moderno — rappresenta un ponte culturale raro e autentico.

Con oltre 200 milioni di ascolti complessivi e una popolarità crescente tra pubblico e social, Basile dimostra che la musica può essere una forma di integrazione, un linguaggio che unisce due identità senza confonderle.
In occasione dell’uscita di “Hey Macarena!”, lo abbiamo incontrato per parlare della sua nuova fase artistica, del ruolo della Germania nel suo percorso e del modo in cui la vita tra due culture alimenta la sua creatività.

Pietro, “Hey Macarena!” ha raggiunto numeri di streaming straordinari fin dai primi giorni. Che effetto ti ha fatto vedere questo nuovo successo, dopo quello travolgente di “Gianna”?
È stata una sorpresa bellissima! Con Gianna avevo già realizzato un sogno, ma vedere che anche Hey Macarena! ha avuto lo stesso impatto mi ha emozionato tantissimo. Non è mai scontato che una seconda canzone riesca a funzionare così bene. Questo successo in Germania, Austria e anche in Italia mi fa capire che il pubblico sente la mia sincerità e il mio entusiasmo.

Hai scelto un titolo che tutti ricordano dagli anni ’90. Come hai trasformato un cult così iconico in qualcosa di tuo?
Ho voluto catturare l’energia di quegli anni e portarla nel presente, con un tocco personale. Hey Macarena! non è un remake, ma una rivisitazione: ho preso la gioia e la spensieratezza di allora, dandole un suono pop-schlager moderno e un’anima italo-tedesca. È proprio questa combinazione — la precisione del pop tedesco con l’emozione italiana — a definire il mio stile.

Ti sei ormai affermato nel mercato tedesco, un contesto musicale molto competitivo. Quali aspetti della cultura tedesca senti di aver fatto tuoi?
La Germania mi ha insegnato la disciplina e la precisione. Qui il pubblico è molto attento ai dettagli, e i professionisti del settore sono estremamente organizzati. All’inizio non è stato facile, ma col tempo ho imparato a conciliare questo rigore con la mia parte più spontanea e passionale, quella che arriva dalla mia famiglia italiana. In fondo, la mia musica nasce proprio da questa doppia anima.

E quanto incide il tuo bilinguismo nel processo creativo?
Tantissimo. Penso spesso in tedesco, ma quando scrivo mi vengono in mente parole in italiano. È un flusso naturale: la melodia a volte è tedesca, il cuore è italiano. Questa doppia prospettiva mi permette di raggiungere un pubblico più ampio e di creare canzoni che non hanno confini linguistici. Credo che oggi il pubblico sia molto aperto a questa mescolanza.

Hey Macarena! è accompagnata da un video girato tra le Alpi, non sul mare come ci si potrebbe aspettare. Perché questa scelta?
Volevo mostrare che la felicità non esiste solo in estate o al mare. Anche in montagna si può ballare, sorridere e sentirsi liberi. Vivendo a Monaco, le Alpi sono parte della mia quotidianità. È stato naturale ambientare lì il video, con Chiara Sun come protagonista femminile. È un inno alla leggerezza, anche fuori stagione.

Torniamo un attimo al tuo modo di scrivere. Come nascono le tue canzoni?
Di solito in studio, insieme ai produttori. Si parte da un’emozione, da un’idea condivisa, poi qualcuno crea un beat, un altro una melodia. È un processo molto spontaneo. A volte, quando una canzone nasce, la lascio “riposare” un giorno o due. Se il giorno dopo mi emoziona ancora, allora so che funziona davvero.

Ti sei affermato anche come artista molto seguito sui social. Quanto contano oggi per un musicista in Germania?
Tantissimo. I social sono parte del lavoro, ma per me anche un piacere. Mi piace condividere positività, far sorridere le persone. Quando qualcuno mi scrive che un mio video gli ha cambiato l’umore, per me è la prova che sto facendo la cosa giusta. È un’estensione naturale della mia creatività.

Hai parlato spesso della Germania come di una seconda casa. In cosa senti che questo paese ha influenzato la tua carriera?
In Germania ho trovato la mia voce professionale. Qui ho potuto sviluppare un suono che rispecchia il mio modo di essere: internazionale ma con radici forti. Il pubblico tedesco è curioso, aperto alle contaminazioni, e credo che proprio questo mi abbia permesso di crescere artisticamente.

Hai già collaborato con Achtabahn, duo di grande successo nella scena tedesca. Che cosa apprezzi di più di loro?
La loro precisione e la capacità di capire subito quello che voglio esprimere. Con Gianna è nata una magia, e con Hey Macarena! abbiamo proseguito su quella strada. Lavorare con professionisti tedeschi di alto livello mi stimola tantissimo, perché riescono a dare una forma tecnica alla mia parte più istintiva.

E cosa vuoi comunicare con questa nuova fase della tua musica?
Voglio trasmettere luce e amore, ricordare alle persone che la vita è bella anche nei momenti difficili. È questo che mi muove: la voglia di far sorridere, di far ballare, ma anche di creare connessioni tra culture e generazioni.

Se guardi ai prossimi anni, dove ti vedi?
Mi piacerebbe portare la mia musica in giro per il mondo, magari con una tournée internazionale. E un sogno? Collaborare con artisti che hanno segnato la mia infanzia, come Laura Pausini o Eros Ramazzotti. Ma più di tutto, voglio continuare a costruire ponti — tra Germania e Italia, tra lingue, tra cuori.

In effetti la tua carriera è un perfetto esempio di integrazione musicale e culturale. Ti senti un ponte tra due mondi?
Assolutamente sì. Sono tedesco e italiano allo stesso tempo, e non vorrei mai scegliere tra le due identità. La mia musica è la sintesi di entrambe: la passione del Sud e la professionalità del Nord. È questa la mia forza.