È entrato in vigore dal 1 gennaio 2012, il Decreto del Ministro degli Affari Esteri in materia di esercizio delle funzioni notarili delle Rappresentanze diplomatico-consolari. Il decreto limita, in Germania, Francia e Austria l’erogazione dei servizi notarili offerti dagli Uffici consolari. La scelta si basa, a detta del Mae, sull’esistenza di convenzioni bilaterali e multilaterali che hanno soppresso, per gli atti provenienti da questi Paesi, la necessità di legalizzazione o apostille e sul fatto che i notariati ivi presenti hanno aderito all’Unione internazionale del notariato (U.I.N.L.).
I connazionali in Germania dovranno rivolgersi pertanto in futuro per le loro deleghe e procure ai notai tedeschi. La decisione della Farnesina non risolve il problema della traduzione (e dei suoi costi) di atti e documenti destinati ai notai e pubblici uffici in Italia. Cgie e Comites si trovano davanti al fatto compiuto di una decisione che limita i servizi consolari, ponendo gli italiani all’estero di fronte a nuovi disagi. La Farnesina esorta i rispettivi ambasciatori a svolgere “ Attività di sensibilizzazione che le SS.LL., per il tramite degli Uffici consolari dipendenti, vorranno svolgere presso gli organismi rappresentativi della collettività per illustrare le motivazioni e il contenuto del provvedimento.”
Ai connazionali in Germania interessa sapere però, oltre le motivazioni e il contenuto del provvedimento, a chi potranno rivolgersi in futuro per la consulenza in materia notarile italiana e il perché dei maggiorati disagi e costi di questa decisione.
Il Comites Saar chiede soluzioni alternative
Il Comites di Saarbrücken, appreso che la rete consolare italiana in Germania ha sospeso i servizi notarili (deleghe, procure speciali e generali, autentiche di firme e altro), chiede all’Ambasciata d’Italia in Berlino di impartire immediatamente disposizioni ai singoli consolati affinché i connazionali in Germania non si trovino davanti alle porte chiuse dei singoli Uffici notarili, privi d’indicazioni e utili consigli come ovviare a questo nuovo taglio ai servizi consolari all’estero. Premesso che i vincoli materiali degli italiani all’estero con l’Italia sono molteplici e che le operazioni patrimoniali (compere, vendite, eredità e altro) sono numerosissime, non è ammissibile che questo importante settore dei servizi consolari sia soppresso senza scelta.
Il Comites di Saarbrücken propone:
A) che i singoli consoli prendano immediatamente contatti con gli Ordini dei Notai delle loro circoscrizioni per apprendere i nomi dei quei Pubblici Funzionari che comprendano la lingua italiana per poi diramarne i nominativi con tutti i mezzi possibili;
B) che i singoli consoli predispongano e mettano a disposizione dei connazionali prestampati bilingue per le varie casistiche (vendita, compera, accettazione o rifiuto di eredità, procure speciali e generali) affinché i connazionali siano sgravati dalle spese di traduzione degli atti, esibendo ai Notai tedeschi modelli e prestampati con traduzione ufficialmente riconosciuta;
C) che sia salvaguardato il servizio di consulenza notarile presso i singoli consolati. Non è ammissibile che gli italiani all’estero restino totalmente privi d’informazioni e consulenza sulle leggi italiane che regolano le eredità, i passaggi di proprietà, la divisione dei beni e quant’altro possa interessare il proprio patrimonio in Italia.
Il Comites di Saarbrücken ripete la disponibilità al sacrificio per la difesa del benessere nazionale ma chiede, ora più che mai, l’uso della fantasia, del coraggio e dell’intelligenza dei nostri funzionari all’estero per soluzioni alternative, affinché si creino ammortizzatori atti a non far piombare solo sulle spalle degli italiani all’estero i pesi dei tagli che il grave momento impone alla Nazione in generale e alla nostra rete consolare in particolare.