Nella foto: Convegno Frontiere in movimento. Foto di ©CdI

Intervento di Pino Tabbì al Convegno di Acli Germania e Delegazione MCI Germania “Frontiere in movimento”

Nella foto: Giuseppe Tabbì

Le Acli arrivano in Germania sei mesi dopo la firma dell’accordo sulla manodopera. Grazie al sostegno della Chiesa tedesca e della KAB – il movimento dei cattolici tedeschi – vengono aperte il 1º giugno 1956 a Colonia e successivamente a Stoccarda le prime due sedi di Patronato.

Le condizioni di vita e di lavoro dei primi migranti che arrivarono in Germania la conosciamo: persone che vivevano in condizioni di grande disagio e si confrontavano con un mondo ostile e sconosciuto.

È fondamentale quindi, assisterli, aiutarli a migliorare la loro condizione di vita e di lavoro. In questo senso l’intervento dei Segretariati del Patronato in questi primi anni è pressoché esclusivamente orientato ad assicurare una forte ed efficace assistenza ai lavoratori emigrati. Il Patronato è in questi anni un Sindacato di difesa, un punto di incontro dei lavoratori italiani della zona ed un centro propulsore di iniziative e solidarietà, per favorire una maggiore coesione sociale tra i nostri emigrati.

La richiesta di assistenza, riconoscimento dei diritti specialmente nel campo della previdenza sociale è sempre più forte e vasta. Le Acli rispondono a queste richieste aprendo, con il sostegno della KAB e delle diocesi locali, nuove sedi Patronato

  • Nel 1964 nel Baden-Württemberg inizia la sua attività l’ENAIP

A Süssen, una cittadina del Baden-Württemberg, il responsabile del locale circolo Acli Ennio Toso, avvia insieme a sua moglie il primo corso di taglio e cucito per le donne italiane utilizzando macchine da cucito che un’azienda voleva buttare.

È l’inizio di una storia di successo che, negli anni a venire, vede l’ENAIP presente su quasi tutto il territorio tedesco con l’organizzazione di corsi di formazione professionale, la promozione della lingua e della cultura italiana, corsi di lingua tedesca per migranti e attività di sostegno, recupero e reinserimento nel mercato del lavoro per i disoccupati.

Principali fini dell’ENAIP erano, infatti, la promozione dell’integrazione di giovani e adulti italiani nel mondo del lavoro tedesco e nella società tedesca

L’intervento dell’ENAIP aveva l’obiettivo di dare all’emigrazione la possibilità di una scelta quanto più possibile «libera» del lavoro, della professionalità, e della propria promozione sociale.

L’ENAIP non presta attenzione solo alle nuove generazioni italiane con progetti di inserimento lavorativo ma anche attenzione e sostegno verso gli altri i giovani “stranieri”, accettando e assumendo incarichi e mansioni specifiche da parte del Ministero o dell’Ufficio federale del lavoro.

Interagisce con le istituzioni della Unione Europea con progetti miranti alla promozione e formazione dei giovani lavoratori nel contesto comunitario per favorire scambio e mobilità lavorativi in Europa.

  • Nel 1960 i primi due circoli ACLI con 173 iscritti

Noi diciamo sempre che le ACLI in Germania sono nate con l’emigrazione. Partendo dalla famosa espressione di Max Frisch” Volevamo braccia, sono arrivati uomini», Alcuni di questi uomini, che avevano avuto esperienze associative con le ACLI in Italia, nel 1960 diedero vita ai primi due circoli ACLI.

Tra i primi emigrati cresce il bisogno di aggregarsi, fare comunità, informarsi e formarsi, così poter essere partecipi alla vita sociale e culturale della società d’accoglienza: le ACLI diventano per molti, il loro punto di riferimento.

Le ACLI in Germania incominciano quindi, a sviluppare una vera e propria struttura associativa con un costante sviluppo organizzativo che vede aumentare i tesserati in Germania dai 173 del 1960 ai 2.016 del 1966, ed i circoli dai 2 del 1960 ai 29 del 1966.

I circoli ACLI vengono creati in quasi tutti i Länder della Germania (ovest) e si raggruppano in strutture “regionali”: Baden-Württemberg, Baviera NRW, Assia etc.

Con il primo Congresso tenutosi nel 1975 le ACLI-Germania hanno la loro costituzione ufficiale.

Nei congressi, nelle assemblee dei circoli vengono definite le linee d’azione delle ACLI. Linee che sono frutto di un forte confronto interno – ma anche con l’esterno – tra gli aclisti. Sono gli anni in cui emergono figure dirigenziali che hanno avuto un ruolo determinante sia nelle ACLI che nella comunità italiana: Ennio Toso, Tino Castagna, Teresa Baronchelli, Luciano Fazi, Mario Gattari, Paolo Rosamiglia, Franco Del Vecchio, Piero Bartalesi, Enrica Rovacchi

Le ACLI Germania si impegnano per attivare e intensificare l’azione di partecipazione democratica dei migranti, per rivendicare e promuovere diritti civili, sociali, culturali, sia nei confronti dello Stato italiano, spesso lento o incapace a rispondere ai problemi dei lavoratori emigrati, sia nei confronti della società e Stato di accoglienza, restii e poco propensi a riconoscere i fondamentali diritti di cittadinanza dei “Gastarbeiter”.

Obiettivo dell’azione delle Acli Germania, è la partecipazione alla vita lavorativa, sociale, culturale e anche religiosa del Paese ospitante. Una partecipazione responsabile e consapevole, promossa e sostenuta da una formazione continua, fatta in maniera capillare e costante nei circoli, ma anche con regolari convegni o fine settimana di studio a livello nazionale, che di volta in volta vedevano coinvolte e attive le realtà del Sindacato, della Chiesa tedesca e italiana e di altre istituzioni e organizzazioni sociali.

Partner fondamentali delle ACLI Germania sono il sindacato unitario tedesco (DGB) e la Chiesa tedesca nelle sue espressioni istituzionali e associative. Con il Sindacato ci si confronta, dibatte e s’impronta anche la formazione sindacale per favorire la partecipazione dei lavoratori emigrati alla vita del sindacato e l’assunzione di responsabilità nella vita aziendale. Nella Chiesa locale, pur non negando fasi interlocutorie di non facile comprensione e soluzione, le Acli della Germania hanno trovato una istituzione che ha riconosciuto e sostenuto, anche con investimenti economici, la loro azione.

Grande rilevanza assume, in tale contesto, la collaborazione e integrazione nel Movimento cattolico dei lavoratori tedeschi “KAB”. Le ACLI ne sono affiliate, fin dal loro nascere, e sono di diritto e a pieno titolo nella Presidenza Federale di questo movimento di lavoratori cattolici tedeschi.

Anche il rapporto con le Missioni Cattoliche, anche se con alterne vicende, ha trovato in diverse realtà, forme di partecipazione, solidarietà e sostegno intensi. Rapporto che negli ultimi anni si è fortemente consolidato.

Nell’ambito della “comunità italiana” in Germania, le Acli hanno avuto, nel corso di oltre 60 anni, una presenza attiva, propositiva e anche critica. Sono le Acli che si adoperano per compattare nei “Comitati d’Intesa” le espressioni politiche e associative dell’emigrazione italiana in Germania che si riconoscono nell’arco delle forze democratiche, per interloquire in maniera efficace con lo Stato e il Governo italiano.

E sono le ACLI Germania a richiedere con forza, insieme alle altre espressioni associative presenti in Germania – FILEF, Fernando Santi, UNAIE, FAIEG e altre… – allo Stato italiano la costituzione di organismi di rappresentanza democratica dell’emigrazione….. col tempo sono arrivati i Comites, il CGIE…

Questi più di sessant’anni di presenza e storia delle Acli Germania vissuti in e con l’emigrazione sono stati segnati da azioni e iniziative intraprese da sole, ma molto spesso a fianco o con il sostegno delle Chiese, del Sindacato, di altre espressioni della società civile: diritto di soggiorno, riconoscimento degli assegni familiari per tutti i figli a carico, diritto di istruzione paritetica e completo inserimento nel sistema formativo tedesco per tutti i ragazzi migranti, diritto di rappresentanza nelle amministrazioni comunali e voto attivo e passivo, diritti di cittadinanza anche per cittadini extracomunitari, doppia cittadinanza.

Il senso delle ACLI Germania oggi, nella sua espressione dei circoli che sono fortemente radicati nella realtà locale, è quello di continuare ad essere, all’interno della società e della Chiesa tedesca e italiana, un’”Isola d’identificazione culturale e sociale”.  Ma allo stesso tempo elemento propositivo nella società e nella Chiesa locale. Un “ponte” tra la realtà emigrata e la società di accoglienza!

Oggi, in un contesto migratorio fortemente cambiato, le ACLI Germania sono un Movimento che ancora riesce a leggere le istanze e i bisogni della società migrante attuale e cerca di dare risposte adeguate.

Le risposte vengono date attraverso attività di partneriato con istituzioni e associazioni locali, con le rappresentanze della comunità italiana, con le Comunità Cattoliche.

Attività di partneriato che sfociano in progetti specifici come “Vivere e lavorare in Germania”, “FamigliAmore”, “Ti Ascolto”, Progetto anziani. ACLI Folk.

Progetti che rispondono alle istanze e bisogni – personali, sociali, culturali – di tutta la comunità migrante: giovani, famiglie, anziani.

A oltre 60 anni dalla fondazione, le ACLI Germania continuano ad avere nei valori del Vangelo, della Democrazia, del Lavoro e della Pace, la loro ragione di essere.