Studenti - StockSnap su Pixabay

È stata una doccia fredda per centinaia di giovani studenti di lingua e cultura italiana, per i genitori, per gli/le insegnanti, ricevere a fine maggio la comunicazione lapidaria della fine dei corsi della CGIL Bildungswerk e.V. di Offenbach; a partire dal nuovo anno scolastico interromperà l’erogazione delle lezioni di italiano come lingua d’origine. Nella comunicazione, riportata sotto, si legge che „le regole per accedere ai finanziamenti del ministero degli Esteri Italiano per attivare il nuovo progetto 2025/2026 impongono alla nostra organizzazione no profit di prefinanziare un importo sempre più considerevole delle spese, cosa che purtroppo non possiamo più permetterci“.

Questa cancellazione improvvisa coinvolge 43 scuole e oltre 700 alunni (dalle elementari alla scuola secondaria) e decine di insegnanti nella regione intorno a Offenbach e Francoforte.

La cosa più grave è che questi ritiro dai corsi di italiano ha avuto come conseguenza l’immediata cancellazione dei finanziamenti da parte del Ministero, perché se il destinatario dei fondi si ritira, questi non possono essere trasferiti ad un altro ente per lo stesso progetto.
Se si fosse venuti a conoscenza delle difficoltà della Bildungswerk non a fine maggio ma qualche mese prima, ci sarebbe stato margine di intervento. Perché non è stata comunicata precedentemente la situazione, al Consolato generale, al Dirigente scolastico del consolato? Lo chiederemo al presidente dell’associazione, CGIL-Bildungswerk e.V., Franco Marincola.

Che fare? Genitori, consolato, dirigente scolastico sono in contatto fra di loro e alla ricerca di una soluzione, magari provvisoria per permettere di far partire i corsi ad agosto, per poi trovare un altro soggetto che possa in futuro erogare i corsi. Circola inoltre una petizione che si può sottoscrivere:

https://www.change.org/p/garantire-la-disponibilit%C3%A0-dei-corsi-di-italiano-per-gli-studenti-italiani-in-germania?recruiter=1375827891&recruited_by_id=b65eb960-447c-11f0-a2d6-4bf8c44dffcc&utm_source=share_petition&utm_campaign=psf_combo_share_initial&utm_medium=native

In Assia, come in molte altre regioni della Germania, l’insegnamento dell’italiano come lingua d’origine sta attraversando un momento critico. Questa situazione è stato tema nella riunione di coordinamento a Berlino dei rappresentanti della comunità italiana in Germania e nell’incontro con l’ambasciatore Fabrizio Bucci

Dopo anni di presenza stabile all’interno del panorama scolastico tedesco, oggi la continuità di queste lezioni dipende quasi esclusivamente dall’iniziativa di genitori, dagli enti gestori sostenuti dal MAECI e, in alcuni casi, da insegnanti privati. Il Kultusministerium infatti svolge un lavoro amministrativo: registra le iscrizioni, trova le scuole e mette i voti in pagella.

A partire da settembre 2025 quindi, centinaia di bambini e ragazzi di origine italiana rischiano di perdere l’unica occasione formale per coltivare la propria lingua e identità culturale. In molte città le lezioni di italiano si tengono solo grazie a un impegno volontario e spesso oneroso da parte delle famiglie, che si fanno carico non solo dell’organizzazione logistica, ma anche dei costi.

Per comprendere più da vicino le sfide e le speranze legate a questa situazione, abbiamo intervistato un genitore di Eltwille in Assia, Anna, che da anni si dedica con passione per far in modo che l’italiano venga insegnato. Con lei esploriamo le difficoltà quotidiane, il valore di questa attività e le prospettive per il futuro.

Anna, per Lei, come genitore, quale valore ha mantenere viva la lingua italiana all’interno della famiglia?

Ho saputo il 30 maggio che i corsi non sarebbero partiti, quando ho ricevuto un’e-mail dal CGIL Bildungswerk. Fino a quel momento ero convinta che i corsi si sarebbero svolti regolarmente. È stato un grande dispiacere ricevere questa notizia, anche perché come genitori avevamo già coinvolto i nostri figli e ci stavamo preparando per l’inizio delle lezioni.

Per me, come genitore, mantenere viva la lingua italiana all’interno della famiglia ha un valore immenso. È fondamentale che i miei figli non solo parlino l’italiano, ma che conoscano anche la grammatica, l’ortografia corretta, la storia e la cultura italiana. Desideriamo trasmettere loro queste competenze come parte integrante della loro identità e del loro futuro.

Vivendo in Germania, è ancora più importante avere un’opportunità strutturata come questo corso per colmare le lacune che naturalmente si creano nel contesto scolastico tedesco, dove l’italiano non è parte del curriculum quotidiano.

Questo corso rappresenta per noi uno strumento prezioso per garantire che i nostri figli possano esprimersi correttamente in italiano, sviluppare capacità retoriche e scritte e sentirsi legati alle proprie radici culturali. Senza un corso di questo tipo, sarebbe molto difficile per noi, come famiglia all’estero, mantenere un livello adeguato di competenza linguistica e culturale.

Quali azioni intende intraprendere per garantire la ripresa di questi corsi in futuro? Esiste la possibilità che i genitori possano intraprendere un’azione di” salvataggio” dei corsi dell’annoscolastico 2025/26?

Mi sono già messa in contatto con una rappresentante del Beirat für ausländische Mitbürger, perché credo profondamente che questi corsi debbano ripartire. Sono pronta a dare il mio contributo concreto per fare in modo che ciò accada, perché ritengo che offrire ai nostri figli la possibilità di crescere bilingui e consapevoli della propria cultura sia un valore inestimabile.

Per quanto riguarda un’azione di “salvataggio” per l’anno scolastico 2025/26, penso che noi genitoripossiamo e dobbiamo unirci per trovare soluzioni. Sono convinta che, se ci organizziamo insieme, possiamo collaborare con le istituzioni, le associazioni e altri enti per garantire la continuità dei corsi. Personalmente sono determinata a fare la mia parte e sono disponibile a partecipare attivamente a ogni iniziativa che possa aiutare a raggiungere questo obiettivo.

Ho già avviato i primi contatti con una rappresentante del Beirat für ausländische Mitbürger, che collabora anche con l’Ufficio scolastico (Schulamt), perché credo che sia fondamentale coinvolgere le istituzioni locali sin dall’inizio.

Intendo inoltre rivolgermi direttamente al CGIL Bildungswerk per capire quali sono le possibilità concrete di ripresa dei corsi e come noi genitori possiamo contribuire. Parallelamente, sto considerando di contattare il Consolato italiano per ottenere un sostegno istituzionale e culturale più ampio.

Sono determinata a esplorare ogni canale possibile e a costruire una rete di contatti e collaborazioni che possa davvero fare la differenza per il futuro di questi corsi.

A quali enti o istituzioni pensa di rivolgersi per ottenere supporto?

Penso che il CGIL Bildungswerk potrebbe supportare molto meglio i corsi di lingua e cultura italiana attraverso una comunicazione più trasparente e tempestiva con i genitori.

Già nel mese di marzo avevo segnalato che l’attuale insegnante sarebbe andata in congedo di maternità e mi ero resa disponibile ad aiutare, proponendo anche nominativi concreti di possibili insegnanti sostitutivi. Purtroppo non ho ricevuto riscontri concreti, se non una risposta generica poco prima della comunicazione ufficiale della cancellazione dei corsi.

Mi sarei aspettata un maggiore coinvolgimento dei genitori e una gestione più aperta della situazione. Credo che, in futuro, il Bildungswerk dovrebbe instaurare un dialogo più stretto con le famiglie, informare con anticipo sulle difficoltà organizzative ed essere più aperto a soluzioni condivise. Questo renderebbe possibile salvaguardare i corsi e offrire continuità ai nostri figli.

Può raccontarci la sua esperienza personale: ha partecipato a questi corsi quando era ragazza?

Sì, da bambina ho frequentato i corsi di lingua e cultura italiana, che all’epoca erano obbligatori. Ricordo con grande gratitudine quanto questi corsi mi abbiano arricchito: non solo ho imparato la grammatica e a scrivere correttamente, ma ho anche sviluppato una capacità di esprimermi in modo articolato e consapevole nella mia lingua madre.

Ancora oggi, nella vita quotidiana e professionale, traggo beneficio da quanto ho imparato allora.

Proprio per questa esperienza personale sono profondamente convinta dell’importanza di offrire ai nostri figli la stessa possibilità. Vivendo all’estero, questi corsi rappresentano un ponte prezioso con la nostra lingua e cultura, un legame che desidero fortemente mantenere e trasmettere.