La cornice suggestiva dell’Herz-Jesu-Kloster di Okenstraße 17 ospiterà, domenica 14 dicembre 2025 alle ore 19:30, uno degli appuntamenti musicali più attesi del periodo natalizio: Musica nel convento, concerto che vedrà protagonisti due artisti di spicco del panorama internazionale, il pianista Pietro Ceresini e il violinista Gustavo Vergara Aravena.
Pietro Ceresini, il “poeta della tastiera”
Definito dalla critica “poeta della tastiera” e apprez- zato per la cantabilità del suono, il virtuosismo e la profondità interpretativa, Pietro Ceresini si è formato al Conservatorio di Parma con Roberto Cappello, pro- seguendo alla prestigiosa Accademia di Santa Cecilia con Sergio Perticaroli. Ha inoltre studiato con Paolo Bordoni, Francesco Gamba e, in Germania, con Kon- stanze Eickhorst e Christoph Sischka, completando gli studi post-laurea con il massimo dei voti.
Vincitore di concorsi nazionali e internazionali, si è esi- bito in sale quali l’Auditorium della Conciliazione di Roma, il Teatro Farnese di Parma, il Festival di Spoleto, il Centro Cultural de Belém di Lisbona e l’Istituto Italiano di Cultura di Strasburgo. Come solista ha collaborato con importanti or- chestre, tra cui l’Orchestra Toscanini, la Sinfonica Nazionale di Lima, l’Orchestra A. Vivaldi e la Musikhochschule Freiburg, affrontando concerti di Mozart, Be- ethoven, Liszt, Čajkovskij e Grieg. Attivo anche in ambito cameristico, ha suonato in Germania, Italia e Cina e ha realizzato registrazioni per emittenti radiofoniche europee.
Gustavo Vergara Aravena, virtuoso del violino tra Cile ed Europa
Violinista cileno, ha studiato in Cile con Nelson An- gel e Alberto Dourthé Castrillón, per poi trasferirsi in Europa, dove ha conseguito il diploma alla Mu- sikhochschule di Francoforte con Markus Däunert e il master alla Musikhochschule di Colonia con Aria- dne Daskalakis. Ha inoltre proseguito la formazione con Antonio Núñez, già primo violino della Sinfoni- ca di Basilea.
Premiato in patria con il “Victor Tevah” e come “Miglior musicista dell’anno 2010”, si è esibito come solista con numerose orche- stre sudamericane, tra cui le sinfoniche di Rosario, Cile, Perù e Montevideo. In Europa ha partecipato all’Accademia Orchestrale dello Schleswig-Holstein Mu- sik Festival e al Britten-Pears Festival, realizzando anche diverse registrazioni. Attivo nella musica contemporanea, ha collaborato con compositori sudameri- cani ed europei e si esibisce regolarmente con ensemble come la Balthasar Neumann Orchester. Svolge attività didattica in Cile e Germania ed è attualmente membro della Badische Staatskapelle di Karlsruhe.
Il programma: un viaggio tra Bach e Beethoven
La serata presenterà un repertorio raffinato e meditativo, perfettamente in sintonia con il clima natalizio.
Bach: una poesia che parla all’anima
La Sonata in do minore BWV 1017 di Johann Sebastian Bach quarta delle Sona- te per violino e clavicembalo obbligato, è una delle composizioni cameristiche più intime e liriche del maestro. L’opera unisce rigore contrappuntistico ed espressività affettiva, elementi centrali dello stile maturo bachiano. Il Siciliano iniziale (Largo) è una delle pagine più poetiche del ciclo: il violino intona una melodia malinconica e sospesa, sostenuta da un accompagnamento cullante del clavicembalo, creando un clima di dolce tristezza, quasi una meditazione interiore. L’Allegro seguente cam- bia atmosfera: è vivace, brillante, costruito su un intreccio contrappuntistico ser- rato dove i due strumenti dialogano con assoluta parità. L’Adagio riporta un tono contemplativo, con un lirismo intenso che anticipa sensibilità romantiche. L’ultimo Allegro chiude la sonata con energia e chiarezza formale, esaltando la maestria poli- fonica di Bach. Nel suo insieme, la BWV 1017 è un equilibrio perfetto tra sentimen- to e razionalità, capace di parlare ancora oggi con purezza e profondità spirituale. “Jesu bleibet meine Freude”, tratto dalla Cantata BWV 147, è uno dei corali più celebri di Bach. Nella versione per violino e pianoforte assume un carattere intimo e cantabile, trasformando la scrittura corale in un dialogo strumentale di grande de- licatezza. Il violino espone la melodia con un tono quasi vocale, mentre il pianoforte sostiene con un accompagnamento regolare e sereno che richiama il passo tranquillo della fede. Il ritmo ternario e la morbida oscillazione delle armonie creano una sen- sazione di equilibrio e pace interiore. Anche senza parole, la trascrizione conserva l’essenza del pensiero bachiano, comunicando fiducia, consolazione e gratitudine. La limpidezza delle linee e la perfezione formale trasformano questo brano in un momento di meditazione senza tempo, simbolo della serenità dell’anima bachiana.
Beethoven: la luce della “Primavera”
La Sonata in fa maggiore op. 24, per violino e pianoforte di Ludwig van Beethoven, detta “La Primavera”, è una delle opere più luminose del suo periodo giovanile. L’atmosfera serena evoca il risveglio della natura e un equilibrio di rara trasparen- za. L’Allegro iniziale presenta un tema melodioso e disteso che violino e pianoforte sviluppano in dialogo paritario. La gioia del movimento, pur mai superficiale, rivela la freschezza inventiva di Beethoven. L’Adagio molto espressivo introduce una di- mensione meditativa, con frasi cariche di tenerezza e introspezione. Lo Scherzo, breve e leggero, porta vivacità e ironia grazie al suo ritmo danzante. L’Allegro ma non troppo finale ristabilisce un clima sereno e naturale, concludendo la sonata con grazia spontanea. Nel complesso, l’op. 24 unisce eleganza classica e primi accenti romantici, offrendo un canto di gioia e libertà.
L’evento è organizzato dalla Comunità italiana di Friburgo Sudbaden, il Comites di Friburgo, il Consolato d’Italia a Friburgo , l’Associazione Vivace a Friburgo. Ingresso libero a offerta.


























