Konzert der Dresdner Musikfestspiele mit dem London Symphona Orchestra unter Sir Antonio Pappano und der Geigerin Lisa Batiashvili am 30.05.2025 im Kulturpalast . Foto: ©Oliver Killig

Trionfo di Batiashvili, Pappano e della London Symphony Orchestra

Venerdì 30 maggio 2025 resterà scolpito nella memoria degli spettatori accorsi al Kulturpalast di Dresda come una di quelle rare serate in cui la musica trascende il mero suono per toccare le corde più profonde dell’anima. I Dresdner Musikfestspiele, che quest’anno hanno abbracciato il tema dell’amore („LIEBE“), hanno trovato una delle loro massime espressioni in un concerto che ha registrato il sold-out fino all’ultimo posto, tributando agli artisti ovazioni scroscianti e prolungate standing ovation.

Protagonisti di questo evento eccezionale sono stati la carismatica violinista Lisa Batiashvili, la prestigiosa London Symphony Orchestra e il loro illuminato direttore, Sir Antonio Pappano. Fin dall’ingresso in sala, l’atmosfera era carica di attesa e di eccitazione. Il pubblico, proveniente da ogni dove, testimoniava l’attrattiva internazionale di un programma che prometteva virtuosismo, passione e interpretazioni d’eccellenza. Il tutto esaurito non era solo un dato numerico, ma un segno tangibile del desiderio di assistere a una performance di altissimo livello in un contesto così significativo come i Dresdner Musikfestspiele.

Il programma della serata, come annunciato, si è suddiviso in due parti distinte ma ugualmente affascinanti. La prima parte è stata interamente dedicata a Wolfgang Amadeus Mozart, un’introduzione perfetta al ricco viaggio musicale della serata. L’apertura è stata affidata a estratti da „Le nozze di Figaro“, l’opera che ha segnato l’inizio della fruttuosa collaborazione tra Mozart e Da Ponte. È stato sottolineato come quest’opera, pur nella sua comicità, abbia rappresentato un vero e proprio „esplosivo“ politico e morale per l’epoca, mettendo in discussione il „diritto di prima notte“ e celebrando il trionfo dei servi sui nobili. La capacità di Mozart di infondere profondità psicologica ai personaggi attraverso la musica, anche in un contesto divertente, è stata splendidamente evidenziata. Successivamente, la scena è stata dominata da Lisa Batiashvili con il Concerto per violino e orchestra n. 5 in La maggiore K. 219, noto anche come „Concerto turco“. Questo concerto, composto ben dieci anni prima del „Figaro“, appartiene al periodo giovanile di Mozart a Salisburgo, quando era ancora violino di corte. Sebbene il pianoforte fosse il suo strumento preferito, Mozart compose questi concerti per violino con una maestria tale da superare l’ironia che a volte esprimeva sulla sua stessa abilità di violinista. Il Concerto n. 5, in particolare, è caratterizzato da una „tavolozza musicale luminosa“ e da un „fascino ottimista“, con un primo movimento in cui il violino presenta un motivo a tre accordi distintivo, un secondo movimento (Adagio) di pura liricità e un sorprendente terzo movimento che incorpora elementi „alla turca“, con effetti sonori che richiamano l’orchestra militare ottomana, creando un contrasto affascinante con la bellezza contemplativa del movimento precedente. La performance della Batiashvili in questo brano è stata descritta come „come olio“, con il pubblico che ha lodato il suo „bel suono puro“, anticipando il trionfo della serata.

La seconda parte del concerto ha segnato un audace passaggio stilistico con l’esecuzione dell’intera „Symphonie fantastique“ op. 14 di Hector Berlioz, un’opera che si lega intrinsecamente al tema dell’amore, seppur in una sua declinazione più tormentata e ossessiva. Si è ricordato come Berlioz fu folgorato dall’attrice Harriet Smithson, che interpretava Ofelia in una rappresentazione di Amleto, innescando una passione che lui stesso definì il „più grande dramma della sua vita“. Questa „febbre d’amore“ e il „desiderio tormentoso“ trovarono sfogo in quest’opera rivoluzionaria, che di fatto diede origine alla sinfonia a programma. L’oratore ha enfatizzato la „strumentazione colossale“ e l’approccio „profondamente privato, quasi esibizionistico“ con cui Berlioz espresse i suoi desideri più intimi. La sinfonia, atipicamente divisa in cinque movimenti, è stata presentata con una descrizione dettagliata del suo programma narrativo, una componente essenziale per Berlioz.

  1. „Rêveries – Passions“ (Sogni – Passioni): Il compositore immagina un giovane musicista in preda a una „malattia dell’anima“, che incontra un essere femminile ideale e ne è ossessivamente innamorato. Questa passione è rappresentata dall’“idée fixe”, un tema musicale ricorrente che funge da filo conduttore emotivo.
  2. „Un bal“ (Un ballo): L’artista si ritrova in un ballo vorticoso, dove il tema dell’“idée fixe” riappare in un contesto di apparente leggerezza, pur mantenendo un’ombra inquietante.
  3. „Scène aux champs“ (Scena campestre): Una pastorale che mescola speranza e paura. Due pastori intonano una melodia, ma solo uno risponde, mentre un rullare di tuoni in lontananza preannuncia il dramma imminente, turbando l’idillio.
  4. „Marche au supplice“ (Marcia al supplizio): Convinto che il suo amore sia respinto, l’artista si avvelena con l’oppio. La dose insufficiente lo immerge in un sonno popolato da visioni terrificanti: sogna di aver ucciso la sua amata, di essere condannato a morte e di essere condotto al patibolo tra „suoni lugubri e feroci“. La strumentazione si amplia ulteriormente, con percussioni massicce che sottolineano l’ineluttabilità del destino.
  5. „Songe d’une nuit de Sabbat“ (Sogno di una notte di Sabba): L’artista si ritrova a un sabba, circondato da streghe e mostri che si sono radunati per il suo funerale. L’“idée fixe” riappare, ma trasformata in una „parodia burlesca del Dies Irae“, un „pezzo di musica fulminante“ che si fonde in una danza di streghe. Questo culmine musicale, con l’uso del legno dell’archetto (col legno) e i colpi di bacchetta per accentuare gli accordi, ha contribuito in modo significativo al trionfo della serata, portando la musica a un’intensità quasi parossistica.

Lisa Batiashvili, la „Julia“ di questa serata, ha incantato il pubblico con la sua arte. La sua esecuzione al violino è stata un connubio perfetto di tecnica impeccabile, espressività profonda e una sensibilità che le permette di infondere ogni nota di un significato unico. Ogni frase musicale, ogni passaggio virtuoso, era permeato di una musicalità rara, capace di comunicare una vasta gamma di emozioni, dal lirismo più delicato alla potenza più travolgente. La sua presenza sul palco è stata magnetica, e il dialogo che ha instaurato con l’orchestra e con il direttore ha elevato l’intera esecuzione a un livello di coesione e intesa straordinarie. Il pubblico ha risposto con entusiasmo palpabile, dimostrando un’ammirazione incondizionata per il suo talento.

Alla guida della London Symphony Orchestra, Sir Antonio Pappano ha dimostrato ancora una volta perché è considerato uno dei direttori più autorevoli del nostro tempo. La sua direzione è stata un modello di chiarezza, energia e profonda comprensione della partitura. Ha saputo forgiare un suono orchestrale di rara bellezza e precisione, permettendo a ogni sezione di esprimere il proprio massimo potenziale, pur mantenendo un’unità d’intenti ammirevole. L’orchestra, sotto la sua bacchetta, ha risposto con una prontezza e una brillantezza che solo le grandi formazioni sanno offrire. La loro performance è stata caratterizzata da una ricchezza timbrica, una dinamica avvincente e una coesione impeccabile. Pappano ha saputo svelare le sfumature più intime delle opere in programma, guidando l’orchestra attraverso un percorso emotivo che ha catturato e coinvolto l’intera sala, culminando nella travolgente energia della „Symphonie fantastique“.

Le continue standing ovation non sono state semplici applausi di circostanza, ma una spontanea e sentita espressione di gratitudine e ammirazione da parte di un pubblico estasiato. Ogni volta che Batiashvili, Pappano o l’orchestra concludevano un brano, la sala si alzava in piedi, in un tripudio di applausi, grida di „bravo“ e fischi di apprezzamento. Era evidente che la musica aveva toccato profondamente gli animi, creando un legame indissolubile tra artisti e uditorio. Questo fervore, protrattosi per minuti, ha confermato il successo trionfale della serata e l’impatto emotivo delle esecuzioni. Questa serata ai Dresdner Musikfestspiele non è stata solo un concerto, ma una celebrazione dell’amore in tutte le sue sfaccettature, un tema che il festival ha saputo magnificamente intrecciare con l’arte musicale. La performance di Lisa Batiashvili, la direzione magistrale di Sir Antonio Pappano e la superba esecuzione della London Symphony Orchestra hanno riaffermato il potere universale della musica di unire, emozionare e ispirare, lasciando nel cuore di ogni spettatore il ricordo indelebile di una notte di pura magia.