Dieci anni di teatro italiano a Monaco: passione, sperimentazione e storie che uniscono culture e generazioni

Era il 18 ottobre 2015 quando cinque amici italiani decisero di portare in scena “Il Nome”, versione italiana della celebre commedia francese Le Prénom. Quella sera alla Black Box del Gasteig, con un sold out memorabile, nasceva ufficialmente ProgettoQuindici, gruppo di teatro amatoriale in lingua italiana che oggi conta 22 soci e una ricca storia di palcoscenici, applausi e sperimentazioni artistiche. Li abbiamo incontrati a Monaco di Baviera e gli abbiamo fatto qualche domanda per conoscerli meglio.

Che cosa è “ProgettoQuindici” e da chi è composto?
Augusto: ProgettoQuindici è un gruppo di teatro amatoriale che recita in lingua italiana a Monaco e non solo. È nato su iniziativa di cinque amici italiani uniti dalla passione per il teatro e ispirati dall’idea di mettere in scena la versione italiana de “Le Prénom”, commedia francese la cui trasposizione cinematografica stava avendo grandissimo successo. Un paio di anni più tardi ci siamo registrati come associazione e ad oggi contiamo 22 soci tra attivi e sostenitori.

Perché il nome “ProgettoQuindici”?
Sandra: Il nome nasce dal fatto che il nostro primo progetto è stato messo in scena nel 2015. L’idea si è concretizzata il 18 ottobre 2015, quando abbiamo recitato alla Black Box del Gasteig. Una premiere col botto, sold out!

Ripensando agli inizi, qual era la visione iniziale e come si è evoluta in questi 10 anni?
Augusto: Siamo partiti con una brillante commedia francese, poi ci siamo cimentati in un intenso dramma americano. Da sempre amiamo sperimentare: abbiamo esplorato stili diversi, dai classici italiani come Pirandello e De Filippo, agli autori contemporanei come Amoroso e Clementi. Abbiamo anche valorizzato il legame culturale tra Italia e Monaco con il teatro surreale di Karl Valentin e Das Kaffeehaus di Fassbinder.

Quali sono state alcune delle sfide più significative e come le avete superate?
Sandra: Il Covid è stata una delle sfide più grandi. Avevamo pronto uno spettacolo tutto al femminile per l’8 marzo 2020, ma dopo la prima, tutte le repliche sono state annullate. Le abbiamo recuperate due anni dopo. Anche il nostro spettacolo per i 5 anni di ProgettoQuindici si è svolto con pubblico ridotto e norme igieniche, in un’atmosfera intima e unica.
Ulrico: Per il centenario di Rodari avevamo preparato C’era una volta il Barone Lamberto, ma il Covid ha bloccato tutto. Così, è nata l’idea di farne un audiolibro, registrato a distanza ma unito dalla creatività.

C’è stato un punto di svolta?
Ulrico: Forse Far Finta di essere il signor G, per la prima volta abbiamo creato noi il copione, intrecciando testi e canzoni di Gaber e collaborando con una band italiana di Monaco.

A quali spettacoli siete più legati?
Sandra: Sicuramente alla prima de Il Nome, che ha segnato il debutto di ProgettoQuindici e il mio esordio a Monaco. E poi a Il meraviglioso viaggio di Marco Polo, unico evento in Germania con il patrocinio del Comitato Nazionale Italiano per le celebrazioni poliane.
Augusto: Anche per me Il Nome ha un posto speciale, così come Chi ha paura di Virginia Woolf?, che ho diretto con grande soddisfazione.
Ulrico: Il mio debutto con Parenti serpenti e poi Far finta di essere il signor G, esperienza creativa e condivisa unica.

Come è cambiata la vostra identità artistica?
Ulrico: Abbiamo sempre avuto voglia di sperimentare ed esplorare stili diversi, spaziando tra generi ed epoche differenti: questa è e rimarrà la nostra identità artistica a cui non vogliamo porre un confine più definito per non limitarla artificialmente.

Qual è la lezione più preziosa imparata?
Ulrico: Crescendo si diventa più adulti, più seri, ma non bisogna perdere la leggerezza e la spensieratezza dei primi anni. Abbiamo continuato a coltivarla durante le prove, nella scelta degli spettacoli e nel tempo trascorso in gruppo. Ed è proprio questo spirito che ci ha permesso di continuare a sorprendere noi stessi e il nostro pubblico.

Cosa significa per voi il decennale?
Sandra: Passione, entusiasmo e successi. Un gruppo cresciuto tra momenti difficili e gioie immense.
Ulrico: Dieci anni di teatro in italiano a Monaco sono una storia di radicamento e comunità.
Augusto: È anche una storia di integrazione e di dialogo tra culture.

Come festeggerete?
Sandra: Il 18 ottobre 2025, esattamente dieci anni dopo il debutto, andremo in scena con Binario 15, spettacolo inedito, un viaggio teatrale tra tempi e luoghi diversi… e tanti cappelli!

In dieci anni, ProgettoQuindici non ha solo messo in scena spettacoli: ha costruito legami, coltivato passioni e raccontato storie capaci di attraversare lingue, culture e generazioni. E ora, con lo spettacolo inedito Binario 15, il gruppo invita il pubblico a salire a bordo di un viaggio teatrale tra passato, presente e futuro. Un compleanno che non è un punto d’arrivo, ma una tappa di un percorso che, come ogni grande storia, continua a reinventarsi.