Nella foto: Copertina del libro

Roberto Pinotti, veneziano di nascita ma fiorentino d’adozione, è una delle figure più note e autorevoli nell’ambito della ricerca ufologica e delle discipline di confine. Sociologo, politologo, giornalista aerospaziale ed esperto di esoterismo, ha fondato nel 1967 il Centro Ufologico Nazionale (CUN) e, più recentemente, l’International Coalition for Extraterrestrial Research (ICER). Con oltre settanta volumi pubblicati in sette lingue, Pinotti ha saputo spaziare dalla divulgazione scientifica alla ricerca storica, fino all’indagine dei grandi misteri che intrecciano mito, religione e scienza. I suoi saggi – da UFO. La verità negata a UFO Italia. Da Mussolini al Pentagono – hanno contribuito a consolidarne la reputazione internazionale. Con La via delle stelle, Pinotti affronta invece per la prima volta il terreno della narrativa, senza però abbandonare il rigore e lo sguardo indagatore che da sempre caratterizzano la sua produzione

Il romanzo si presenta come un viaggio a più livelli: fisico, interiore e simbolico. L’ambientazione principale è il Cammino di Santiago, una delle esperienze spirituali più significative della tradizione europea. Non si tratta soltanto di una rotta geografica, ma di un itinerario cosmico, una “via stellare” che nei secoli ha visto passare pellegrini, iniziati, studiosi e cercatori di senso. Pinotti utilizza questo scenario per intrecciare i destini dei protagonisti – Marco, giornalista segnato dalle esperienze di guerra, e Linda, giovane donna laica ma assetata di spiritualità – in un percorso che è tanto di fede quanto di conoscenza.

Uno degli aspetti più riusciti dell’opera è la capacità di restituire la molteplicità delle motivazioni che spingono oggi a intraprendere il Cammino. Non solo cattolici devoti o pellegrini tradizionali, ma uomini e donne in cerca di risposte esistenziali, di un contatto con l’invisibile, di un momento di pausa dal rumore del mondo. In questo senso, La via delle stelle è un inno alla dimensione universale del pellegrinaggio: non importa quale sia il credo, ciò che conta è la disponibilità a lasciarsi trasformare dal cammino, a scoprire in sé nuove risorse, ad aprirsi al mistero.

Il romanzo alterna descrizioni suggestive dei paesaggi e delle città attraversate con riflessioni su temi più ampi: l’eredità delle antiche civiltà, le simbologie massoniche, i legami fra architettura gotica e astronomia, il ruolo delle élite iniziatiche nella custodia di saperi segreti. Non manca, naturalmente, il riferimento al mondo degli UFO, tema che accompagna Pinotti da tutta la vita: il viaggio verso Santiago diventa così anche un’occasione per riflettere sul rapporto fra l’umanità e l’ignoto, fra le stelle del cielo e quelle impresse nella nostra memoria collettiva.

Dal punto di vista letterario, Pinotti dimostra di aver saputo trasferire nella narrativa la chiarezza e la passione divulgativa dei suoi saggi. La trama è arricchita da dialoghi vivaci e da personaggi credibili, che incarnano le diverse sfaccettature dell’esperienza del pellegrinaggio: la fatica fisica, la solidarietà tra viandanti, gli incontri inattesi che cambiano il corso della vita, ma anche la dimensione interiore, fatta di silenzi, meditazioni, dubbi e improvvise illuminazioni.

Il grande merito di La via delle stelle è quello di porsi come guida doppia: da un lato, è un romanzo avvincente, capace di catturare il lettore con una trama ricca di mistero e colpi di scena; dall’altro, è un manuale di riflessione che invita a interrogarsi sul senso della vita, della fede e della conoscenza. Pinotti non si limita a raccontare una storia, ma propone un vero e proprio percorso iniziatico, in cui ogni tappa del cammino corrisponde a un passaggio di crescita e consapevolezza.

In definitiva, La via delle stelle è un’opera che riesce a esaltare la dimensione poliedrica del Cammino di Santiago: pellegrinaggio religioso, avventura culturale, esperienza spirituale aperta a credenti e non credenti. Con uno stile coinvolgente e una visione originale, Roberto Pinotti ci consegna un libro che è al tempo stesso romanzo, saggio e guida interiore. Un invito a percorrere la “via delle stelle” non solo sulle mappe della Galizia, ma dentro noi stessi.