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Oltre 350 persone hanno partecipato all’evento del Comites, tra ricordi, testimonianze e il documentario “La forza di partire”, per celebrare il contributo degli italiani allo sviluppo della Germania

La DGB Haus di Stoccarda ha ospitato ieri sera oltre 350 persone per la celebrazione del 70° anniversario dell’Accordo bilaterale Italia–Germania del 1955, un evento organizzato dal Comites Stoccarda con il contributo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del Consolato Generale d’Italia a Stoccarda. La serata è stata dedicata alla memoria della prima emigrazione italiana e al ruolo determinante degli italiani nello sviluppo economico e sociale della Germania.

Il Presidente del Comites di Stoccarda, Gino Bucci, ha aperto l’incontro ricordando il primo treno partito da Verona nel 1955 e descrivendo con parole intense il significato umano dell’accordo: “valigie di cartone, occhi pieni di speranza e paura”. Bucci ha sottolineato come quella migrazione, inizialmente dettata dalla necessità, si sia trasformata in una delle storie di integrazione più significative d’Europa, con gli italiani protagonisti della ricostruzione del Paese e custodi di un patrimonio identitario prezioso per le comunità italiane all’estero.

La Console Generale d’Italia a Stoccarda, Laura Lamia, ha evidenziato la portata storica dell’accordo, definendolo un ponte di ricostruzione morale ed economica tra due Paesi usciti dalla guerra. Lamia ha ricordato che dietro i documenti e i numeri ci sono vite, famiglie, sacrifici e speranze, e ha sottolineato come la comunità italiana oggi sia pienamente integrata nella vita economica, sociale e culturale della Germania, incarnando un esempio concreto di Europa unita.

Il consigliere Tommaso Conte, componente del CGIE – Comitato Generale Italiani all’Estero, ha inquadrato l’accordo nel più ampio fenomeno migratorio italiano del dopoguerra, mettendo in luce il ruolo fondamentale dei sindacati tedeschi nel garantire diritti e protezione ai lavoratori italiani. Conte ha anche ricordato le “vedove bianche”, le donne rimaste in Italia durante l’emigrazione dei mariti, sottolineando l’importanza di non dimenticare il contributo femminile al sacrificio migratorio.

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Il Sindaco di Stoccarda, Frank Nopper, ha ringraziato la comunità italiana per il contributo decisivo allo sviluppo della città, ricordando l’impronta lasciata dagli italiani nelle fabbriche automobilistiche, nei cantieri, nei servizi, nella cultura gastronomica e artistica. Le sue parole, “Voi appartenete a noi. Vi vogliamo qui”, hanno suscitato un forte applauso da parte del pubblico.

L’On. Luigi Pantisano, deputato al Parlamento tedesco per Die Linke e italiano di seconda generazione, ha condiviso una testimonianza personale toccante, ricordando i sacrifici dei suoi genitori e di tante famiglie che negli anni Sessanta lasciarono l’Italia per lavorare in Germania, spesso separandosi dai figli per anni. La sua presenza oggi in Parlamento è stata interpretata come il frutto della forza e della dignità della prima generazione di emigrati.

L’On. Toni Ricciardi, deputato al Parlamento italiano per il PD, ha ripercorso l’emigrazione come fenomeno strutturale dell’Italia moderna, ricordando l’importanza delle rimesse inviate dagli emigrati, spesso più decisive del Piano Marshall, e l’impatto trasformativo della diaspora sulle comunità italiane di origine. Ha definito l’emigrazione “ascensore sociale” e “motore di modernità”, invitando lo Stato italiano a valorizzare di più il ruolo dei connazionali all’estero.

L’On. Simone Billi, deputato per la Lega, ha posto l’accento sul valore del sacrificio della prima generazione di emigrati, ricordando l’incontro con un italiano presente a Stoccarda da oltre sessant’anni. Ha riconosciuto che il rispetto guadagnato dagli italiani in Germania è frutto del lavoro e dell’impegno di chi arrivò negli anni più difficili, quando emigrare era una scelta dolorosa e senza tutele.

Toni Potenza dell’IG Metall ha approfondito il ruolo storico dei sindacati tedeschi come luoghi di solidarietà e inclusione, spiegando come l’arrivo degli italiani abbia arricchito non solo la forza lavoro, ma anche la cultura sindacale, portando nuove energie, pluralismo e battaglie comuni per i diritti. Kai Burmeister del DGB Baden-Württemberg ha ricordato che l’accordo del 1955 portò nelle fabbriche persone, non semplici “forze lavoro”, e ha sottolineato l’importanza della partecipazione dei lavoratori migranti nei consigli di fabbrica, una delle più grandi conquiste dell’integrazione tedesca.

Uno dei momenti centrali della serata è stata la proiezione del documentario “La forza di partire”, realizzato da Maurizio Palese, che raccoglie le testimonianze di dodici italiani ultraottantenni arrivati tra gli anni ’50 e ’60, creando un ponte narrativo tra la prima emigrazione e quella contemporanea. L’opera, accolta da una vera ovazione, è stata definita un “dono prezioso” per la memoria collettiva, e la successiva premiazione dei dodici protagonisti ha rappresentato uno dei momenti più emozionanti della serata.

A chiudere l’evento, l’artista Neliah ha presentato in anteprima il brano “Il sole con me”, dedicato simbolicamente alle nuove generazioni italiane in Germania. La serata si è conclusa con un rinfresco italiano, occasione di incontro e dialogo tra generazioni diverse, unite dalla stessa storia. Un evento che non ha celebrato solo il passato, ma ha offerto una riflessione profonda sul presente e sul futuro di chi oggi sceglie di vivere in Germania.