Sig. ministro degli Esteri Franco Frattini, desidero esprimerLe il più sentito rammarico per la diplomatica posizione assunta dal Governo italiano a seguito dell’interrogazione parlamentare presentata dagli on. Franco Narducci e Francesco Tempestini.
La Sua risposta Sig. Ministro recita: “Il Ministero degli Esteri, in raccordo con la nostra Rappresentanza diplomatica in Spagna, continuerà ad essere vicino al nostro connazionale, alla famiglia ed agli avvocati, assicurando la massima assistenza anche nel prosieguo della vicenda.”. Simone Righi ha bisogno di ben più incisivo aiuto, politico per l’esattezza, poiché politica è la sentenza che lo condanna a 5 anni di detenzione, in quanto emessa senza la reale presenza di prove inconfutabili a suo carico e senza aver tenuto conto di tutte le prove incontrovertibili che lo scagionano, prove ben visibili sul web a livello internazionale (111.000 link).
Strano che proprio Lei, sig. Ministro, in procinto di andare alla Corte dei diritti dell’uomo per difendere i presunti violati diritti del presidente del consiglio S.B., disdegni un cittadino italiano che invece dispone di prove certe d’innocenza. Il deputato Raul Romeva i Rueda ha provveduto a sanare la grave lacuna del governo italiano, presentando interrogazione parlamentare al Consiglio e alla Commissione europea, chiedendo la revisione del processo farsa di Simone Righi e ponendo alla vista della Commissione l’evidente violazione degli Art.48 e 49 della Carta dei diritti fondamentali del cittadino.
La invito sig. Ministro a prendere una posizione netta in merito alla vicenda, onde evitare che questa ingiustizia possa ulteriormente gravare sulla vita di un innocente e nella storia del nostro Paese, che attualmente non brilla nel panorama internazionale. L’Italia necessita ripristinare una dignità perduta, La prego di cogliere in questo un’ottima occasione per farlo, senza indugiare ulteriormente.
Simone Righi ha deciso di arrivare a Roma il 22 febbraio 2011 e permanere davanti a palazzo Montecitorio sino a quando Lei non gli concederà udienza. Intraprenderà anche uno sciopero della fame. Che il Governo italiano chieda a quello spagnolo l’intero fascicolo procedurale, oltre alle doverose rimostranze per l’incivile trattamento del cittadino europeo. Francia, America e altri paesi non esitano a soccorrere i propri connazionali in difficoltà e maggiormente se palesemente innocenti; pretendo quindi che l’Italia faccia lo stesso con Simone Righi.
Sono un Cittadino italiano, uno degli oltre 10.000 sostenitori di Simone Righi e firmatario della petizione pervenuta al Ministero degli Esteri prima del processo di Righi a Cadice. “Ci sarò anch’io in quella piazza” a chiedere giustizia subito per il mio connazionale. La sua vicenda potrebbe capitare a chiunque, una storia di tutti. Davanti alla legge siamo tutti uguali! Resto in attesa di un Suo comunicato ufficiale d’intervento sul Suo omologo spagnolo, per accelerare l’assoluzione con formula piena di Simone Righi.
Le infamanti e allucinanti accuse ne infangano l’immagine, danneggiando irrimediabilmente la quotidianità e la qualità della sua vita. Buon lavoro