
Papa Leone in un video messaggio (17.11) rivolto alle Chiese particolari del Sud del mondo, che con incontri, eventi e simposi stanno portando il contributo della Chiesa cattolica alla conferenza sul clima di Belém in Brasile, sottolinea quanto sia necessario decidere azioni concrete per contenere l’aumento del clima terrestre perché la cura del creato è una questione di umanità e giustizia verso chi ora subisce le conseguenze del cambiamento climatico con siccità, tempeste, inondazioni.
Il testo del messaggio del Papa:
Saluto le Chiese particolari del Sud del Mondo riunite nel Museo amazzonico di Belém e mi unisco alla voce profetica dei miei fratelli cardinali che hanno partecipato alla COP30 dicendo al mondo con parole e con gesti che la regione amazzonica continua a essere un simbolo vivente della creazione con un bisogno urgente di cure. Voi avete preferito la speranza e l’azione alla disperazione costruendo una comunità globale che lavora insieme. Ciò ha prodotto progressi ma non abbastanza. La speranza e la determinazione devono essere rinnovate, non solo le parole e le aspirazioni, ma anche attraverso azioni concrete.
Il creato sta gridando attraverso inondazioni, siccità, tempeste e caldo implacabile. Una persona su tre vive in situazione di grande vulnerabilità a causa di questi cambiamenti climatici. Per loro, il cambiamento climatico non è una minaccia lontana e ignorare queste persone significa negare la comune umanità.
C’è ancora tempo per mantenere l’aumento della temperatura globale al di sotto degli 1,5 gradi centigradi ma la finestra si sta chiudendo. Come custodi del creato di Dio siamo chiamati ad agire rapidamente, con fede e profezia, per proteggere il dono che Lui ci ha affidato. L’accordo di Parigi ha portato progressi concreti e continua ad essere il nostro strumento più forte per proteggere le persone e il pianeta.
Ma dobbiamo essere onesti: non è l’Accordo che sta fallendo ma siamo noi che stiamo fallendo nella nostra risposta. Quel che manca è la volontà politica di alcuni. Vera leadership significa servizio e sostegno in una misura che faccia davvero la differenza.
Azioni climatiche più forti creeranno sistemi economici più forti e più equi.
Azioni e politiche climatiche più forti sono entrambe un investimento in un mondo più giusto e stabile.
Camminiamo al fianco di scienziati, leader e pastori di ogni nazione e siamo custodi del creato, non rivali per le sue spoglie. Inviamo insieme un segnale globale chiaro: le nazioni sostengano con incrollabile solidarietà l’Accordo di Parigi e la cooperazione climatica.
Che questo Museo amazzonico sia ricordato come luogo in cui l’umanità ha preferito la cooperazione alla divisione e alla negazione. E che Dio benedica tutti voi nei vostri sforzi per contnuare a prendervi cura del creato di Dio. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
L’ecologia è una prospettiva cristiana, non è una moda etica ma un atto di giustizia, una forma concreta di amore che restituisce equilibrio e armonia a quella che è la casa comune (arcivescovo Giambattista di Quattro, Nunzio apostolico in Brasile)

Nei giorni scorsi rappresentanti delle Chiese di cinque continenti hanno tenuto un simposio nel Colégio Santa Catarina De Sena di Belém per delineare le linee di una giustizia climatica autentica, che non cerchi scorciatoie o false soluzioni. I lavori hanno fatto riferimento al documento dalle Chiese del Sud globale elaborato dagli episcopati di America Latina E Caraibi, Asia e Africa, pubblicato lo scorso luglio in previsione della COP30: Appello per la giustizia climatica e la casa comune.
Qui si può scaricare il documento in lingua inglese, spagnola o portoghese.
Belém è capitale dello Stato del Pará a nord del Brasile, nella regione amazzonica. Quest’anno Belém ospita la 30a edizione della COP (Conference of Parties), la conferenza sui cambiamenti climatici, di cui fanno parte i Paesi che hanno sottoscritto nel 1992 la Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC). Il luogo scelto per la COP di quest’anno è fortemente simbolico perché si trova alle porte del grande polmone della terra, l’Amazzonia, „un simbolo vivente della creazione con un bisogno urgente di cure“.
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