Il volume ‚Dante e il Primo Giubileo‘ (Armando Editore) si propone di esplorare un momento storico cruciale, il Giubileo del 1300, attraverso la lente della figura di Dante Alighieri
Il libro analizza come questo evento epocale abbia influenzato il sommo poeta e come la sua opera, in particolare la Divina Commedia, rifletta le tensioni, le speranze e le trasformazioni sociali e politiche dell’epoca. Attraverso un’indagine approfondita, l’autore ricostruisce il contesto storico, culturale e religioso del Giubileo, offrendo nuove prospettive sulla vita e l’opera di Dante e sul significato di questo evento per la storia italiana e occidentale.
Per approfondire le connessioni tra Dante Alighieri e il Giubileo del 1300, abbiamo il piacere di aver intervistato l’autore del libro, Angelo Angeloni.
Come si è evoluta la concezione del Giubileo nel corso dei secoli, dai suoi inizi nell’Antico Testamento fino al Giubileo del 2015?
Giubileo deriva dall’ebraico „Yobel“, che indicava il capro, e successivamente il corno del capro, utilizzato per annunciare il Giubileo ebraico. Il testo fondamentale è il capitolo 25 del Levitico, che prescriveva il riposo assoluto della terra ogni 50 anni, la liberazione degli schiavi e il ritorno di ognuno alla propria famiglia, ristabilendo l’uguaglianza tra i figli d’Israele. Sebbene il Giubileo cristiano sia diverso da quello ebraico, il concetto di liberazione dagli schiavi rimane come simbolo della liberazione dell’anima dalla schiavitù del peccato.
Il Giubileo straordinario del 2015 segnò un altro cambiamento: la frequenza della celebrazione. Bonifacio VIII inizialmente stabilì che il Giubileo si celebrasse ogni 100 anni, poi fu ridotto a 50 anni, successivamente a 33 anni e infine a 25 anni. Questi cambiamenti riflettono la necessità della Chiesa di rendere più frequente il momento della riconciliazione con Dio. Tra un Giubileo ordinario e l’altro, possono esserci giubilei straordinari, come quello del 2015.
Qual è stato l’impatto sociale ed economico dei Giubilei sulle città che li hanno ospitati, in particolare su Roma?
Possiamo immaginare che Roma, durante i Giubilei, sia piena di lavori di ammodernamento, specialmente intorno alla Basilica di San Pietro. Socialmente, i pellegrini che vengono a Roma provengono da tutto il mondo, rappresentando l’unità del mondo cristiano nel segno della riconciliazione con Dio e della speranza. Dal punto di vista economico, il Giubileo porta benefici alla città di Roma e alla Chiesa. Gli albergatori, i ristoratori e altri servizi ne traggono vantaggio. Tuttavia, malgrado alcune maldicenze, il Giubileo non porta significative ricchezze alla Chiesa, ma sicuramente dei benefici economici, seppur limitati.
In che modo i riti e i simboli associati al Giubileo hanno contribuito a rafforzare il potere della Chiesa e a unire i fedeli?
Oggi i simboli, purtroppo, hanno perso molto del loro valore, inclusi quelli liturgici, che contengono però profondi significati. Mi soffermo su tre simboli: il pellegrinaggio, l’indulgenza e la Porta Santa.
Il pellegrinaggio a Roma simboleggia il cammino dell’anima verso Dio, un viaggio che riflette la condizione umana di esilio sulla Terra, tendente alla patria celeste. È anche un’allegoria della discesa di Cristo sulla Terra.
L’indulgenza, che si ottiene durante il Giubileo, è la remissione della pena temporale dopo il pentimento sacramentale. È un dono che va oltre il perdono, simbolo dell’inizio di un viaggio interiore dell’anima verso Dio.
La Porta Santa, che si apre il 24 dicembre nella Basilica di San Pietro, rappresenta l’ingresso alla Chiesa celeste. È un segno di unità dei fedeli, richiamando la porta di Gerusalemme. Il passaggio attraverso la Porta Santa simboleggia la trasformazione dal peccato alla salvezza attraverso Cristo.
Quali sono state le fonti principali utilizzate per la stesura di questo volume? Come avete affrontato la sfida di conciliare le fonti storiche, religiose e artistiche?
Mi sono basato sulle encicliche di Papa Francesco, come la „Laudato si'“, „Fratelli tutti“ e il documento della Fratellanza per la pace mondiale. Ho aggiornato testi specifici sul Giubileo, inclusi „I Papi dei Giubilei“ e „I padri della Chiesa da San Pietro a Francesco“. Ho utilizzato anche la bolla di indizione del Giubileo „Misericordiae Vultus“.
Per il mio libro su Dante e il primo Giubileo, ho consultato fonti contemporanee a lui, come il documento del Cardinale Giacomo Gaetano Stefaneschi e le cronache di Giovanni Villani. Ho integrato fonti storiche, religiose e artistiche, creando un amalgama tra le varie testimonianze.
In che modo il Papa, in quanto figura centrale della Chiesa, ha plasmato la celebrazione del Giubileo?
Il Papa ha sempre giocato un ruolo cruciale nel modellare la celebrazione del Giubileo. La connessione tra fonti letterarie, storiche e cronache artistiche appare evidente nei racconti del primo Giubileo del 1300. Le cronache di Giovanni Villani e i versi di Dante nella Divina Commedia, sebbene ipotetici, offrono una testimonianza dell’importanza del Giubileo. La figura del Papa, sia storicamente che attualmente, è centrale nel promuovere un messaggio di rinnovamento e speranza.
In che modo i Giubilei hanno rappresentato un’opportunità per la Chiesa di rinnovarsi e rilanciare il proprio messaggio?
Il Giubileo offre alla Chiesa un’opportunità unica di rinnovamento e rilancio del proprio messaggio. Il pellegrinaggio giubilare, essendo penitenziale, è un segno di riconciliazione con Dio e di remissione delle pene attraverso l’indulgenza. I pellegrini visitano le sette chiese giubilari di Roma come parte del percorso di penitenza. La Chiesa deve cogliere questo momento per venire incontro all’ansia di rinnovamento dei fedeli e di se stessa, specialmente in un periodo di guerre e difficoltà. Questo Giubileo, dedicato alla speranza da Papa Francesco, è un momento cruciale per la rigenerazione spirituale.