Menia, Castelli e il CGIE uniti per incentivare il rientro degli italiani all’estero e contrastare lo spopolamento dell’Appennino centrale
Borghi immersi nella natura, ricchi di storia, cultura e qualità della vita. È questo il patrimonio custodito nel cratere del sisma 2016 dell’Appennino centrale, un’area di circa 8 mila chilometri quadrati che comprende Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, con 138 piccoli comuni che rischiano lo spopolamento ma che possono trasformarsi in nuove opportunità per gli italiani residenti all’estero. Una prospettiva resa possibile anche grazie alla flat tax al 7%, lo strumento fiscale rivolto ai pensionati che vivono all’estero da almeno cinque anni e percepiscono una pensione da un ente straniero, incentivandoli a trasferirsi in queste aree.
Di questo si è discusso nella conferenza stampa “Tornare in Italia conviene, dalla flat tax a una politica nazionale per il rientro. Borghi e nuove economie”, svoltasi al Senato, nella sala Caduti di Nassyria. All’incontro sono intervenuti il senatore Roberto Menia, responsabile del dipartimento Italiani nel mondo di Fratelli d’Italia; Guido Castelli, commissario straordinario per la ricostruzione post-sisma 2016; e Giuseppe Stabile, vicesegretario generale del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero per l’Europa e l’Africa del Nord.

L’incentivo fiscale, già attivo, è considerato una leva importante per dare nuova vita ai territori del cratere, attrarre nuovi residenti e favorire il rientro di tanti connazionali che potrebbero trovare proprio in questi borghi un nuovo equilibrio tra qualità della vita e radici culturali. Per diffondere maggiormente la conoscenza della misura tra le comunità italiane sparse nel mondo, lo scorso aprile è stato firmato un Protocollo d’intesa tra il Commissario Castelli e il CGIE, e l’incontro di oggi ha rappresentato un ulteriore passo nella stessa direzione.
“La flat tax rappresenta un importante tassello nella strategia di riparazione economica e sociale che stiamo realizzando in collaborazione con Governo, Regioni e Comuni”, ha dichiarato Guido Castelli nel corso della conferenza. “L’Appennino centrale custodisce un patrimonio unico, frutto dell’opera della natura e dell’uomo. Valorizzarne il potenziale è un nostro dovere, nella consapevolezza che questi territori offrono standard di vita di assoluto livello”.
Anche il senatore Roberto Menia ha espresso un convinto sostegno all’iniziativa, sottolineando come sia fondamentale facilitare il ritorno dei cittadini di origine italiana, soprattutto in un Paese che affronta un progressivo invecchiamento della popolazione e lo svuotamento delle aree interne. “La flat tax è uno degli strumenti che si affiancano alle azioni che stiamo portando avanti anche attraverso la Legge di bilancio”, ha affermato. “Stare vicino alle famiglie italiane e favorire il rientro di chi ha origini e valori comuni sono due facce della stessa strategia”.
Secondo Giuseppe Stabile, la flat tax al 7% è un esempio virtuoso che potrebbe diventare un modello nazionale più ampio. “Ripopolare i territori attraverso il ritorno delle persone e adeguati investimenti significa rivitalizzare il Paese, rafforzare l’economia, ampliare la base fiscale e aumentare la domanda di servizi”, ha affermato. “La parola chiave è capillarità: ogni persona che lascia l’Italia porta con sé un frammento del Paese, e ogni ritorno è una ricchezza”. Stabile ha poi ringraziato il Commissario Castelli per l’impegno, ribadendo la volontà di continuare a lavorare insieme per il bene dei territori e degli italiani nel mondo.

























