La Delegazione e il Corriere d’Italia saluta con commozione la scomparsa di Padre Antonino Grassia, figura di riferimento per migliaia di fedeli che in lui hanno trovato una guida spirituale, un punto di sostegno e un amico sincero.
Originario di Agira, padre Antonino giunse in Germania nel 1979, iniziando il suo ministero presso la Missione di Ludwigsburg, per poi essere coadiutore nella comunità di Mühlacker. Da allora, il suo cammino pastorale si è intrecciato in modo indissolubile con la vita degli italiani emigrati e delle loro famiglie, accompagnandoli con discrezione, fede e profonda umanità.
Fra le numerose iniziative promosse sotto la sua guida spicca la Passione Vivente, appuntamento che negli ultimi trent’anni è diventato una tradizione amata non solo dagli italiani, ma anche da credenti tedeschi e di molte altre comunità etniche. Un evento che sintetizza al meglio la sua visione di Chiesa: aperta, partecipata e capace di unire.
Il ricordo di Enio Vasile della comunità di Mühlacker:
Il 1° settembre 2025, il Signore ha chiamato a sé padre Antonino Grassia, di anni 82.
Con cuore colmo di gratitudine, la comunità annuncia il ritorno alla Casa del Padre di un sacerdote che ha donato tutta la sua vita al Vangelo e al servizio dei fratelli.
Padre Antonino è stato guida, padre e amico: con la sua parola semplice e profonda ha saputo toccare i cuori, con il suo sorriso accogliere chi era nel bisogno, con la sua preghiera sostenere chi era nella prova. La sua presenza rimarrà viva nei tanti che lo hanno incontrato e amato.
La comunità lo ricorda come un pastore fedele, che ha speso le sue forze fino all’ultimo per annunciare Cristo e per accompagnare i fedeli nella fede e nella carità. Confidiamo che ora possa contemplare il volto del Signore che ha servito con amore e che interceda per tutti noi.
Ciao P. Antonino “Servo buono e fedele, entra nella gioia del tuo Signore” (Mt 25,23)R.I.P.
Il ricordo di Licia Linardi:
„Ho conosciuto personalmente padre Antonino nel 1993, quando iniziai il mio lavoro presso la Delegazione. Di lui conservo il ricordo di una persona umile e sincera, sempre disponibile ad ascoltare e a farsi prossimo con delicatezza e rispetto. Un sacerdote che con la sua umanità riusciva a rendere più leggero il peso delle difficoltà e più luminosa la quotidianità di chi gli stava accanto“.
Accanto alla dimensione pastorale, padre Antonino coltivava una profonda vena contemplativa e poetica. Negli ultimi anni aveva raccolto in un libretto oltre cento poesie, testimonianza di un’anima che trovava nella scrittura lo spazio per riflettere e per condividere la propria esperienza di fede. Nei suoi versi si coglieva sia l’amore totale per la vocazione sacerdotale, scelta radicale e consapevole, sia la nostalgia per la madre perduta troppo presto, quando aveva appena nove anni.
La sua eredità resta viva nella comunità: nelle celebrazioni che ha guidato, nelle tradizioni che ha saputo creare e custodire, nelle parole che ha lasciato come dono. Con la scomparsa di padre Antonino Grassia non viene meno soltanto un sacerdote, ma una figura che ha saputo intrecciare ponti tra culture, generazioni e fedi, diventando un vero punto di riferimento per l’integrazione e la convivenza.