Nella foto da sx: Silvestro Parise, Monsignor Stephan Ackermann, Dr. phil. Mara Onasch

Un dialogo tra culture, spiritualità e bellezza attraverso l’arte sacra di Giuseppe Fata

Si è svolto nella suggestiva cornice della città di Trier, un incontro che segna l’inizio ufficiale di un progetto carico di significato: “SIMULACRUM – Arte & Fede. Il mio cammino”. Un’iniziativa dal respiro internazionale che intreccia spiritualità, arte e cultura, mettendo in dialogo la Calabria e la Germania, grazie all’impegno e alla visione di figure autorevoli e sensibili a questi valori.

A promuovere il progetto sono Silvestro Parise, Consultore della Regione Calabria in Germania, Monsignor Stephan Ackermann, Vescovo della storica Diocesi di Treviri, e la Dr. phil. Mara Onasch, responsabile del Centro Studi sull’Italia dell’Università di Trier, che ne curerà l’organizzazione. Tre figure, tre visioni, unite da un unico obiettivo: valorizzare il potere evocativo dell’arte sacra come ponte tra popoli, linguaggi e fedi.

Il cuore pulsante di SIMULACRUM è l’universo creativo del Maestro Giuseppe Fata, artista calabrese di fama internazionale, noto come il “Visionario dell’Arte sulla Testa”. Le sue celebri Teste Sculture sono vere e proprie architetture simboliche, nelle quali il sacro incontra la materia in un dialogo che trascende il visibile. Ogni opera è un messaggio, una meditazione, un atto di fede scolpito nella bellezza.

Il prossimo dicembre, l’Università di Trier ospiterà una mostra fotografica dedicata a queste opere, alla presenza dello stesso Maestro Fata. Sarà un momento altamente simbolico: in quell’occasione, l’artista donerà al Vescovo Ackermann una scultura mariana, ispirata a una delle chiese più importanti della Renania-Palatinato. L’opera sarà poi benedetta in una cerimonia liturgica, suggellando il profondo legame tra gesto artistico e dimensione spirituale che attraversa tutto il progetto.

«Poter raccontare e condividere le eccellenze della mia terra, la Calabria, attraverso iniziative di questo respiro – ha commentato con emozione Silvestro Parise – è motivo di grande orgoglio. Ringrazio il Centro Studi dell’Università di Treviri per questa straordinaria opportunità di cooperazione».

La giornata inaugurale vedrà anche una tavola rotonda accademica, un’occasione preziosa di riflessione e confronto. Interverranno, insieme alla Dr. phil. Mara Onasch, la Prof.ssa Dr. Annemarie C. Mayer della Facoltà Teologica di Trier e Alberto Fabio Ambrosio, Professore di Teologia e Storia delle Religioni presso la Luxembourg School of Religion & Society (LSRS) e co-direttore del Collège des Bernardins di Parigi. Il tema al centro del dialogo sarà il ruolo dell’arte sacra contemporanea nel panorama spirituale e culturale di oggi.

Giuseppe Fata: l’arte come preghiera

Originario della Calabria, Giuseppe Fata ha conquistato la scena internazionale con le sue creazioni scultoree, indossate da modelle e icone di stile sotto i riflettori delle grandi maison della moda, da Chanel a Dior. Ma è nel silenzio del sacro che l’artista trova la sua voce più profonda.
«Ogni mia opera nasce da un momento di preghiera – racconta –. Per me, l’arte è il mio modo di parlare con Dio». Le sue Teste Sculture diventano così icone contemporanee, strumenti di contemplazione e di dialogo interiore, capaci di evocare la grande tradizione cristiana con uno sguardo nuovo.

Negli ultimi anni, Fata ha dedicato molte delle sue creazioni alla figura della Madonna, mescolando iconografia classica e linguaggi visivi attuali. Il risultato sono opere che non si limitano a essere ammirate: si ascoltano, si vivono, si pregano.

Un viaggio tra anime e orizzonti

SIMULACRUM non è solo un progetto artistico: è un cammino umano e spirituale. È la testimonianza di come l’arte, quando nasce da un’urgenza autentica e da una fede vissuta, possa farsi linguaggio universale.
La città di Trier – tra le più antiche d’Europa, con una storia cristiana che affonda le radici nei primi secoli – diventa così il luogo simbolico di questa alleanza tra culture, bellezza e fede. Un progetto che guarda lontano, ma che parte dal cuore. Come ogni vero cammino.