La cancelliera uscente Angela Merkel ha già dichiarato di non poter escludere una nuova grande coalizione Cdu/Spd. Insomma, o con i liberali della Fdp o con i socialdemocratici della Spd la Cancelliera sembra proprio destinata a rimanere al suo posto. D’altra parte perché mai dovrebbe andar via? Per far posto a Peer Steinbrück, lo sfidante della Spd? Veramente, gli stessi socialdemocratici si stanno chiedendo perché dovrebbero dare il voto al proprio candidato, giacché non riesce a inchiodare la Merkel su nessuno degli argomenti cari ai tedeschi.
Ma procediamo per ordine. Il 22 settembre 2013, 61,8 milioni di tedeschi sono chiamati alle urne per l’elezione del diciottesimo “Bundestag”, la diciottesima legislatura della Repubblica Federale di Germania. Circa tre milioni di elettori si recano per la prima volta alle urne. Si tratta di giovani che non possono ricordare l’epoca d’oro del perfetto bipolarismo tedesco, che vedeva contrapposti da un lato i democristiani della Cdu/Csu, dall’altro i Socialdemocratici della Spd, con i Liberali della Fdp a fare da ago della bilancia per l’uno o l’altro governo.
Dagli anni ottanta il movimento per l’ecologia “Die Grüne”, i Verdi, sono diventati il quarto partito rappresentato al parlamento e poi, ultimo arrivato negli anni 90, il partito di sinistra “ Die Linke”. Un sistema quindi che vede ora cinque partiti affermatisi su una lista di potenziali trentacinque partiti ammessi all’elezione. Ma la tornata elettorale 2013 potrebbe vedere la nascita di un sesto partito, l’AfD, “Alternative für Deutschland”, una specie di movimento che ha fatto della sua bandiera tutto l’euroscetticismo tedesco, la profonda antipatia per l’Euro e il timore di essere legati a un’economia europea che affonda e che trascina nel baratro una Germania imbracata a paesi disastrati come la Grecia.
Non vogliamo certo avventurarci nell’interpretazione dei sondaggi, ma il fatto che il 23% degli elettori tedeschi sarebbe propenso a una grande coalizione tra i due grossi partiti contraenti, la dice lunga sul pragmatismo politico tedesco. Niente spazio per avventure politiche e posizioni radicali. Nel cuore e nella mente dell’elettore tedesco la grande coalizione è garanzia di una politica ponderata e controllata al massimo. E non è escluso che vada a finire così. Angela Merkel a capo di una grande coalizione Cdu-Csu/Spd. Die Linke, Verdi e Liberali con un’eventuale AfD sui banchi dell’opposizione.
Gli elettori tedeschi si sentono su una rotta sicura. Non hanno bisogno di capitani visionari e scopritori di nuovi mondi. Hanno solo bisogno di un timoniere dalla mano ferma, di una timoniera, anzi che ti farà anche morire di noia in mare aperto ma, e questo è certo, non farà mai annegare nessuno dei suoi passeggeri.