Con la votazione di giovedì, i deputati hanno affermato che i Paesi dell’UE devono onorare gli impegni presi e accettare i rifugiati trasferiti dalla Grecia e dall’Italia per alleviare la pressione migratoria su questi due Paesi "in prima linea" e, allo stesso tempo, scoraggiare gli arrivi irregolari, aprendo vie legali e sicure verso l’UE.
In una risoluzione non vincolante, approvata con 470 voti a favore, 131 contrari e 50 astensioni, il Parlamento boccia la proposta della Commissione europea di utilizzare 54.000 posti, originariamente destinati alla ricollocazione di richiedenti asilo da Grecia e Italia in altri Stati membri dell’UE, per il reinsediamento dei rifugiati siriani dalla Turchia all’UE, in linea con l’accordo di migrazione concordato tra i leader della Turchia e dell’UE lo scorso marzo.
Secondo la proposta della Commissione, i Paesi dell’UE potrebbero dedurre il numero di rifugiati siriani che necessitano di protezione internazionale che arrivano dalla Turchia da quello dei richiedenti asilo che i Paesi comunitari si sono impegnati a trasferire dalla Grecia e dall’Italia.
L’accordo tra i leader della Turchia e dell’UE prevede che l’Unione europea accolga un rifugiato siriano dalla Turchia per ciascun cittadino siriano inviato dalle isole greche alla Turchia. Nel dibattito in plenaria, la relatrice Ska Keller (Verdi/ALE, DE) ha sottolineato che lo schema di ricollocazione rappresenta un vero e proprio strumento di solidarietà che “deve essere rafforzato e non reso meno efficace”.
Il problema, ha aggiunto, è rappresentato dal fatto che gli Stati membri “semplicemente non stanno attivandosi a sufficienza” e alcuni Paesi non hanno ancora accolto nemmeno un rifugiato. Il testo chiede inoltre che anche per i rifugiati afgani, iracheni e eritrei sia possibile essere ricollocati all’interno dell’UE. Nel 2015, gli afghani sono stati il secondo maggior gruppo di richiedenti asilo che ha raggiunto l’UE, con un numero senza precedenti di circa 180.000, molti dei quali erano minori non accompagnati con esigenze di protezione speciale.
Sostenere Italia e Grecia
Nel testo redatto da Ska Keller, il Parlamento rileva che il regime di trasferimento intra-UE non deve essere confuso con quello della ricollocazione che riguarda un Paese non UE. "Il reinsediamento non deve avvenire a scapito della ricollocazione”. I deputati sottolineano che la necessità di trasferimento di emergenza dalla Grecia e dall’Italia verso altri Stati membri dell’UE resta elevata, vista l’urgente situazione umanitaria in Grecia e il rischio di deterioramento in Italia.
I deputati sottolineano che, nonostante i paesi UE abbiano deciso di ricollocare 160.000 richiedenti asilo entro due anni (due decisioni distinte sono state prese nel 2015, per 40.000 e 120.000 posti, rispettivamente), solo una piccola percentuale di persone è stata finora ricollocata (vedi dati aggiornati). Esortano quindi i Paesi dell’UE a mettere a disposizione almeno un terzo dei loro luoghi di ricollocazioni promessi entro il 31 dicembre 2016.