Foto: Bandiera israeliana. Foto di ©jorono su Pixabay

Dopo settimane di discussione l’Unione Europea raggiunge un accordo per sanzionare i coloni israeliani estremisti

Dopo settimane di intense discussioni e disaccordi, i 27 Stati membri dell’Unione Europea hanno finalmente raggiunto un’intesa durante l’ultimo Consiglio dei ministri degli Affari esteri. Questo „accordo politico“ segna un importante passo avanti verso l’attuazione di sanzioni contro i coloni israeliani estremisti, con l’obiettivo di affrontare la situazione critica nei territori occupati.

L’Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri, Josep Borrell, ha annunciato il successo dell’accordo, sottolineando l’importanza di questa decisione. „Abbiamo discusso delle sanzioni contro Hamas e ci siamo accordati sulle sanzioni ai coloni estremisti. Non è stato possibile nello scorso Consiglio. Questa volta è stato possibile. È stato concordato un solido compromesso a livello di lavoro e spero che questo continui fino alla piena adozione“.

Le sanzioni, inizialmente bloccate da alcuni Paesi membri, tra cui Germania, Repubblica Ceca e Austria, sono state oggetto di intensi negoziati, resi più urgenti dalla devastazione della Striscia di Gaza e dalle continue violenze perpetrate dai coloni israeliani contro i palestinesi. La pressione è aumentata ulteriormente dopo che Stati Uniti, Regno Unito e Francia hanno già sanzionato alcuni coloni estremisti.

L’ultimo ostacolo da superare è stata l’Ungheria, ma secondo i diplomatici, questo Paese ha anticipato la sua intenzione di ritirare l’opposizione, aprendo la strada a una svolta decisiva nella riunione di lunedì.

Tuttavia, l’accordo politico raggiunto richiede ancora l’approvazione finale da parte del Coreper (Comitato dei rappresentanti permanenti presso l’UE). Solo dopo questa fase sarà possibile conoscere l’identità dei coloni inseriti nella lista nera delle sanzioni.

Le sanzioni sono parte di una strategia più ampia dell’Unione Europea per affrontare la complessa situazione in Medio Oriente. Inoltre, coincidono con le nuove misure punitive contro Hamas, considerata un’organizzazione terroristica dall’UE. Josep Borrell ha dipinto un quadro cupo della situazione umanitaria a Gaza, definendola il più grande „cimitero a cielo aperto“. Un rapporto della Classificazione Integrata della Fase di Sicurezza Alimentare (IPC) ha evidenziato l’estrema gravità della crisi nella Striscia, con oltre 31mila persone uccise dall’inizio dell’offensiva israeliana.

L’UE ha anche annunciato la proposta di un „dibattito di orientamento politico“ sul futuro dell’Accordo di Associazione UE-Israele, in vigore dal 2000. Tuttavia, durante la riunione ministeriale, sei Stati membri, tra cui Germania, Italia e Austria, si sono opposti a una rivisitazione immediata dell’accordo.

Nonostante le divergenze interne, la decisione dell’Unione Europea di sanzionare i coloni israeliani estremisti segna un passo significativo verso una maggiore presa di posizione sul conflitto israelo-palestinese e sulla situazione in Medio Oriente.