Rubrica a cura dei patronati Acli Germania e Inca Cgil –

Il titolo è una massima: ogni mese di contribuzione conta. È di fondamentale importanza per ognuno di noi sapere quali sono i periodi contributivi previdenziali che ci consentono di perfezionare il diritto a pensione. Alcuni di questi periodi, infatti, vengono registrati automaticamente, ossia riconosciuti d’ufficio, altri, invece, solo in seguito a richiesta specifica presentata all’ente previdenziale di riferimento.
Il diritto a pensione si perfeziona se risultano soddisfatti i requisiti previsti dalla legge ossia il numero di periodi contributivi registrati nelle casse previdenziali dei Paesi in cui si è risieduto. Sempre più persone vivono e lavorano in diversi Stati europei ed è importante sapere che, secondo il diritto europeo, vengono totalizzati tutti i periodi compiuti negli Stati membri dell’Unione europea e nei Paesi convenzionati. Che cosa significa?

Vivere e lavorare in Germania e in Italia

Facciamo l’esempio di un soggetto che abbia vissuto e lavorato sia in Italia che in Germania. Naturalmente esistono vari tipi di pensione ma, per motivi esplicativi, ci limitiamo qui all’esempio più semplice, riservandoci di entrare nei dettagli relativi alle varie tipologie di pensione nei prossimi articoli.

Per perfezionare il diritto a pensione italiana di vecchiaia la legislazione italiana prevede che siano stati registrati almeno 20 anni di contribuzione; la normativa tedesca invece ne richiede solo cinque. Totalizzare significa sommare tutti i periodi (e tutte le tipologie di contribuzione che vedremo sotto), indipendentemente dal Paese in cui questi ultimi risultano effettivamente registrati.

Se il nostro soggetto, per esempio, avesse maturato 17 anni di contribuzione in Italia e tre anni in Germania, applicando la totalizzazione (somma dei contributi, indipendentemente dal Paese in cui risultano registrati), avrebbe soddisfatto ambedue i requisiti richiesti: risulterebbero infatti, 20 anni in totale (per il diritto a pensione italiana) e i 5 anni in totale (pensione tedesca). Questa persona potrà quindi percepire separatamente la pensione di vecchiaia italiana e la pensione tedesca di vecchiaia. Ogni Stato membro erogherà poi la pensione, calcolata sulla base dei contributi versati all’interno del suo sistema pensionistico. Dietro questo c’è l’armonizzazione del diritto assicurativo europeo.

La normativa europea

Gli stati membri dell’UE sono liberi di organizzare i propri sistemi nazionali di sicurezza sociale, coordinati tra loro dai regolamenti europei. Questi si fondano su tre principi: tutti i cittadini degli stati membri devono essere trattati allo stesso modo; tutti i periodi assicurativi compiuti negli stati membri vengono totalizzati; le prestazioni previdenziali vengono pagate nello stato membro in cui si vive. In Germania ci sono i cosiddetti uffici di collegamento per attuare questi regolamenti. I regolamenti europei di coordinamento dei sistemi nazionali di sicurezza sociale sono validi nell’ambito degli accordi sullo Spazio Economico Europeo, nel quale rientrano anche Islanda, Norvegia, Liechtenstein e Svizzera.

Tipologia dei contributi previdenziali per maturare il diritto alla pensione

  • Obbligatori
  • Figurativi
  • Volontari

Oltre ai periodi obbligatori, possono essere considerati ai fini della totalizzazione per il riconoscimento della pensione (sia per la riduzione dell’attività lavorativa e sia per il raggiungimento della pensione di vecchiaia), anche i seguenti periodi:

  • I periodi di educazione dei figli. Il periodo per l’educazione dei figli ammonta a un anno per i bambini nati fino al 1991 ed è stato esteso ai primi tre anni di vita per i bambini nati dopo questa data. Nel caso di bambini nati dopo il 1992, qualora una donna abbia allevato due figli soddisferà automaticamente il diritto ad avere una pensione tedesca (periodo minimo di contribuzione 5 anni).
    Dal 1° luglio 2000 i periodi per l’educazione dei figli vengono considerati come periodi di contribuzione obbligatoria per attività retribuita per un importo che corrisponde al 100 percento della media salariale.
  • Periodi di assistenza. La quantificazione dei periodi di assistenza ai fini pensionistici dipende dal bisogno di assistenza della persona non autosufficiente e dall’entità dell’assistenza prestata (minimo 14 ore settimanali). L’assicurazione contro le infermità si fa carico dei contributi pensionistici obbligatori delle persone che assistono tra le mura domestiche un congiunto non autosufficiente (anche qualora le persone esercitino un lavoro purché inferiore a 30 ore settimanali). Con un anno di assistenza si può raggiungere sulla futura pensione al massimo 20 euro al mese.  Per tutti gli educatori che assistono un figlio non autosufficiente tra il quarto e il diciottesimo anno di vita del bambino i contributi vengono rivalutati del 50 % (massimo fino al 100 percento della media salariale). Dal 1992 in poi questa procedura si applica solo a quegli educatori che abbiano maturato un periodo pensionistico di almeno 25 anni (conteggiati anche i periodi per l’educazione dei figli e i periodi di allevamento dei figli).
  • Periodi accreditabili. I periodi accreditabili a fini pensionistici sono riconosciuti a quegli assicurati che sono impossibilitati a versare i contributi pensionistici per motivi che non dipendono dalla loro volontà (disoccupazione, di ricerca di un posto di formazione professionale / scolastica)
  • Periodi addizionali. I periodi addizionali sono rilevanti ai fini dell’erogazione delle pensioni per ridotta capacità lavorativa e delle pensioni di reversibilità. I periodi addizionali sono stati creati per consentire di beneficiare di una sicurezza adeguata.
  • I periodi sostitutivi evitano gli svantaggi che potrebbero subentrare a causa della sospensione dei versamenti contributivi dovuta ad eventi bellici (compresi i periodi di detenzione per motivi politici nella ex Repubblica Democratica Tedesca)
  • I periodi di formazione professionale sono conteggiati sulla base dell’effettivo reddito realizzato, per un periodo massimo di 3 anni.
  • Contribuzione obbligatoria ridotta per disabili Il calcolo della contribuzione minima dei disabili che lavorano in laboratori protetti riconosciuti o presso appositi Enti si basa sull’80 % del valore di riferimento.
  • Contributi obbligatori per chi presta servizio militare o civile sono calcolati in base ad un reddito fittizio pari al 60 % del valore di riferimento

Contributi figurativi

Anche se di fatto non vi è stato alcun versamento contributivo, il lavoratore ha la possibilità di farli valutare e rientrano del computo degli anni per maturare il diritto alla pensione. I periodi figurativi in Italia e in Germania non sono gli stessi. Vediamo quali sono quelli in Italia e facciamo degli esempi per quelli in Germania.

Italia: Se si lavora in Italia o si è lavorato per un periodo in Italia occorre tenere presente che i periodi di contribuzione figurativa riconosciuti d’ufficio, sono principalmente i seguenti: 

  • Cassa Integrazione ordinaria o straordinaria;
  • Contratti di solidarietà di integrazione salariale;
  • Disoccupazione indennizzata, come la Naspi;
  • Mobilità ordinaria;
  • Disoccupazione speciale edile o agricola; 
  • Indennità antitubercolare; 
  • Malattia e infortunio.

Ci sono periodi di contribuzione figurativa che vengono riconosciuti solo se l’interessato presenta una domanda. Sono principalmente: 

  • Servizio Militare di leva o Servizio Civile obbligatorio; 
  • Congedo di Maternità o Paternità, anche per periodi al di fuori del rapporto di lavoro; 
  • Congedo Parentale;
  • Permessi e congedi previsti dalla Legge 104/92; 
  • Aspettativa per cariche pubbliche e sindacali; 
  • Assenze per donazione sangue.

Germania: alcuni esempi di periodi figurativi

  • Periodi di allevamento dei figli (incominciano al momento della nascita del bambino e terminano al momento del compimento del decimo anno di età).
  • Periodi di studi (riconosciuti dal 17° anno di età al 25° anno di età); coloro per i quali è stata registrata contribuzione in Germania, possono far riconoscere questi periodi di studi nella cassa previdenziale tedesca, anche se gli studi sono stati effettuati in Italia.
  • Periodi di malattia e/o disoccupazione, a determinate condizioni.

Contributi volontari

Si intende la possibilità di proseguire la contribuzione in modo volontario con onere a carico del contribuente.
In Germania, si parte da un versamento mensile minimo di 96,72 euro a un massimo di 1.357,80 euro. Viene data altresì la possibilità di pagarli anche per l’anno ormai trascorso purché il versamento venga eseguito entro il 31 marzo dell’anno in corso.
Quando si parla di contributi da riscatto ci si riferisce al riconoscimento di periodi contributivi figurativi, non in denaro. Per esempio il riscatto dei periodi di studio.
È piuttosto normale che in una carriera lavorativa ci siano quindi contributi obbligatori, volontari, figurativi e da riscatto, e che vanno messi insieme perché concorrono al calcolo della pensione. Questa è la ricongiunzione.

Nel prossimo numero passiamo il testimone a Daniela Bertoldi, patronato ACLI Germania, che tratterà di pensione parziale e pagamento contributi del Pflegegeld.