PFORZHEIM – Si è spento a Tiefenbronn Gero Lombardo, procuratore ufficiale della congregazione dei servi della Carità in Germania

Si è spento d’improvviso, venerdì 12 gennaio a Tiefenbronn Gero Lombardo, procuratore del movimento laicale guanelliano ed ex allievo. Prontamente la comunità italiana di Pforzheim e circondario si è stretta al dolore dei familiari. Mentre, oltre al cordoglio, un accorato “Grazie” è arrivato anche da p. Luigi De Giambattista in nome della congregazione e dell’intera famiglia guanelliana, per tutto quello che il compianto Gero Lombardo è riuscito a fare nel suo mezzo secolo, o più, di vita vissuta in Germania. I padri guanelliani, don Arcangelo Biondo e don. Rocky Maria Arokiadoss Antonyraj della Missione Cattolica Italiana di Pforzheim, sono ancora sotto shock per l’inaspettata scomparsa. Profondamente provati per la perdita comunque di un caro fratello, si sono chiusi in preghiera.

Una preghiera di suffragio che è stata detta per la sua anima che vuole offrire consolazione e serenità anche alla sua famiglia che come noi e gli innumerevoli amici lo piange e sente la sua mancanza, si legge in una nota di p. Luigi De Giambattista. Gero Lombardo ha sempre considerato il “Don Guanella” la sua famiglia allargata, sentendosi sempre figlio grato e devoto. Della sua missione ne ha fatta una passione. Si è speso in questi anni soprattutto a mettere in rete le nostre missioni di carità con la chiesa tedesca, sempre attenta e generosa nel rispondere agli appelli dei poveri. Come procuratore ufficiale della nostra congregazione in Germania, ha facilitato instancabilmente il flusso di aiuti e di solidarietà a beneficio di tante nostre comunità in Asia, Africa e America Latina. Un fiume di provvidenza che sta adesso arrivando grazie alla sua mediazione, perfino sulle sponde lontane delle Isole Solomon’s della Melanesia in Oceania.

In questo momento i pensieri sono tanti e si accavallano.

“Nel mio viaggio di ritorno ho avuto modo di riflettere su ciò che realmente è stato mio padre in tutti questi anni, sia per me da figlio, sia per la comunità italiana emigrata in Germania. Una persona attiva, amante della vita, altruista, spesso di ottimo umore, ricco di buone intenzioni e propositi”, ci dice il figlio maggiore Luca Lombardo che se pure molto provato con grande umiltà ci ha ricevuto. “Pensi che, dopo la guerra, a soli quattordici anni e che oserei definirlo “il pastorello della provincia della Sicilia” senza una scuola e da solo si è trasferito a Roma nell’Istituto Don Guanella. Lì ha potuto studiare, farsi una sua posizione e raggiungere grandi risultati e traguardi a livello affettivo, lavorativo e linguistico, tanto da riuscire ad arrivare a parlare sette lingue per adattarsi alla Regione ospitante. Ha preso così una buona piega laddove molti connazionali, se pur emigrati per lavoro, non hanno riflettuto l’importanza primaria che aveva imparare la lingua per integrarsi in terra sveva. Da una parte, come padre, mi manca il fatto di non averlo avuto spesso accanto nella mia infanzia, proprio perché essendo diventato anche un manager di una nota industria tedesca girava il mondo, Sud America, Iran, Irak, stando tal volta lontano da casa anche tre mesi; dall’altra, come uomo, mi consola il pensiero che in Germania è stato un punto cardine per l’italiano emigrato. Senza mai risparmiarsi e tirarsi indietro per il prossimo si reinventava pur di aiutare e venire in contro come poteva alle esigenze, ai disagi, alle difficoltà e alle priorità del nostro connazionale di Pforzheim e circondario. Si è impegnato molto nel sociale e nelle traduzioni tant’è che due anni dopo si è diplomato su questa materia. Mi chiedevo lusingato come poteva essere riuscito da italiano e da analfabeta ad avere raggiunto così tanti buoni rapporti con tutti questi Paesi Arabi e Latinoamericani e lui mi rispondeva con semplicità: che era la sua italianità a facilitargli i rapporti. Vi ringrazio per il pensiero che state dedicando a mio padre e per avermi dato l’opportunità e il piacere di parlare ancora di lui”.

Gero Lombardo, trapiantato in Germania dalla giovane età ma sempre con il cuore rivolto alla sua terra sicula, alla passione dell’Etna e al suo San Calogero di Naro, si è contraddistinto in terra sveva per il suo lavoro caritatevole e umanitario. Promotore e sostenitore di diversi progetti, è attraverso lui che nel 1992 nasce a Tiefenbronn la Procura Missionaria. Si consolida il tutto nel marzo 2009 con delega del superiore della Provincia Divina Provvidenza opera Don Guanella, con l’approvazione del Vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Friburgo in Brisgovia mons. Rainer Klug, come con quella dell’Associazione Procure Missionarie dei 120 ordini religiosi operanti in Germania.

Il suo scopo principale in tutti questi anni è stato quello di raccogliere fondi per sostenere i progetti presentati dalle varie province guanelliane, in relazione con le missioni in Africa e Asia. Una realtà che ha coinvolto, di fatto, circa duecento ex allievi delle case guanelliane italiane di Naro in Sicilia, come quelle di Ceglie in Puglia, assieme ad una ventina di cooperatori tedeschi. Inizialmente sono stati raccolti fondi per piccoli e grandi progetti in Messico, Cile e poi in Hounduras, dove sono stati rinnovati locali di una casa per ragazzi di strada. L’organizzazione sin dai primi anni si è dedicata principalmente alla logistica e all’attivazione di un sito internet operando con tutte le agenzie di solidarietà cattoliche e luterane. Risultati che hanno portato in breve tempo a ricevere dalla cassa Medici e dentisti una donazione di quarantamila euro, destinata alla casa per disabili di Quezon City di Manila. Di seguito fu inserito nel programma anche un seminario in Inghilterra per la presentazione del carisma guanelliano e per un graduale sviluppo in Germania.

Grazie al forte legame con i vecchi compagni di seminario guanelliano, Gero Lombardo è stato una fonte decisiva e dove, attraverso la Provvidenza, è stato possibile avvicinare e introdurre la congregazione dei Servi della Carità in terra tedesca. Sin da giovane emigrato incisivo è stata anche la sua preziosa collaborazione data alla Missione Cattolica Italiana di Pforzheim, come la sua presenza negli uffici pubblici da semplice mediatore, traduttore o di assistente sociale per la collettività italiana e che in tanti ancora adesso lo ricordano e lo ringraziano.

Da parte di tutta la redazione stampa del Corriere d’Italia, come quella televisiva di TeleVideoItalia.de va, unanime, il cordoglio sia alla sua famiglia e ai suoi figli, sia alla congregazione guanelliana dei servi della Carità e desidera ricordarlo in una delle sue molteplici presenze che hanno segnato il suo lungo cammino caritatevole.

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