In occasione del 70mo compleanno della Costituzione tedesca, grazie al patrocinio dello IAL-CISL, che tra l’altro l’anno scorso ha festeggiato il suo 50mo anniversario, io – insieme a Tony Màzzaro, presidente dello IAL-CISL Germania – ho presentato in più scuole del Baden-Württemberg agli alunni dei corsi di formazione di italiano la cosiddetta “legge fondamentale”, vale a dire il Grundgesetz.

In tutto Tony Màzzaro ha organizzato, insieme agli insegnanti sul posto, undici incontri, tra cui ad Heidelberg (sia per gli alunni che per i genitori), Mannheim, Calw, Sindelfingen, Mössingen e Stoccarda.

Raccontare la Costituzione tedesca agli alunni – Costituzione nata nel lontano 23 maggio 1949, dopo la caduta del regime nazifascista di Adolf Hitler – è stata un’esperienza entusiasmante da tutti i punti di vista. In primo luogo è stata una sfida: come spiegare la dignità umana agli adolescenti? Cosa vuol dire libertà? E da cosa deriva il principio di uguaglianza, anche tra uomo e donna? Proprio con questi concetti le ragazze e i ragazzi, in procinto di fare la maturità nei prossimi anni, si sono dovuti confrontare. E ne è nata una discussione prolifera: possiamo definire la libertà oppure della libertà ne abbiamo soltanto una vaga idea? Quando immaginiamo la libertà, infatti, non la vogliamo definire, ma magari sogniamo una cena con gli amici, una vacanza al mare, una serata con i nostri cari oppure un lunghissimo viaggio in Sud-America. Una vera e propria definizione, come sostiene anche la Corte Costituzionale tedesca (il Bundesverfassungsgericht con sede a Karlsruhe), non esiste: definire la libertà vorrebbe dire limitarla. E non è proprio il limite il contrario della libertà? Invece, se proviamo a fare degli esempi riguardo la restrizione della libertà, ce ne vengono in mente una decina in pochi minuti: una multa, la dichiarazione redditi, una sanzione da parte di un giudice penale oppure il poliziotto che ci dice di parcheggiare altrove. E così funziona anche con la vita: definire a vita è impossibile, ma immaginarne il contrario – vale a dire la morte – è fin troppo scontato. Ed ecco allora un principio fondamentale della Costituzione tedesca: la libertà e la vita sono uguali! Senza la vita non si può essere liberi – questo è evidente. Ma decisiva è l’affermazione contraria: senza la libertà, la vita non ha senso. Ecco perché nell’articolo 2 del Grundgesetz vita e libertà sono valori dichiaratamente sotto tutela dello stato.

Ma ancor più semplice è il principio di dignità, in fondo: la dignità si esprime nella libertà e rappresenta il valore di ogni uomo in quanto persona. In quanto questo valore è uguale per tutti, siamo uguali di fronte alla legge. In secondo luogo, tuttavia, l’esperienza con gli alunni è stata interessante per le domande che mi hanno posto: un ragazzo di Heidelberg, ad esempio, figlio di immigrati (tra l’altro con un genitore cileno) mi ha chiesto come mai lo stato tedesco vende le armi alla Turchia oppure all’Arabia Saudita. Cosa rispondere? Lo stato prende delle decisioni che ci lasciano perplessi. Ecco perché è importante conoscere i diritti e rendersi partecipi alla democrazia, tentando di migliorare lo status quo.

Lo IAL, l’ente di formazione fondato a Roma dalla CISL nel 1955, è uno degli Istituti più grandi d’Europa. Ha una ramificazione capillare in Italia e in Germania opera dal 1969 con una propria delegazione con sede in Stoccarda. Sul territorio federale lo IAL-CISL si occupa di recupero scolastico, culturale e linguistico di bambini, giovani ed adulti attraverso attività didattiche mirate. L’obiettivo primario è di facilitare l’integrazione scolastica e sociale degli utenti valorizzando la persona e lo sviluppo delle sue potenzialità.

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