Nella foto: p. Tobia fra don Giovanni a sin. e pfr. Mulach a dx. Da sin a dx: Martina Reißfelder, Johannes Brantzen, il diacono Pasquale, don Gregorio, don Marek (MCI Mainz) e pfr. Joachim Respondek di Büttelborn ©MCI Groß-Gerau.

Groß-Gerau (17.12.2023): dopo 50 anni di missione p. Tobia Bassanelli si congeda e passa il testimone a don Giovanni Sunil Pereira

“Gesù ci incontra ogni giorno in tanti modi e se c’è in noi questa capacità di essere attenti, di avere l’olio nelle lampade, come dice il vangelo, se ascoltiamo lo spirito buono che c’è dentro in ognuno di noi, allora scopriamo il nostro carisma, il nostro modo di essere cristiani, con il nostro carattere e temperamento. Così possiamo essere testimoni di Dio che è vicino. non lontano, che è amore e che ci vuol bene e vuol valorizzare il meglio che c’è in ognuno di noi. Se riusciamo a fare questo, diamo vita, diamo salvezza, creiamo amicizia, solidarietà. Che cosa vogliamo di meglio nella vita terrena? A quella futura ci pensa Lui. Dobbiamo donarci una bella vita, fondata sui valori, sul vangelo, sul rispetto, sull’essere vicini l’uno all’altro, sul creare comunità, famiglia”. È un pezzo dell’omelia di padre Tobia Bassanelli nella messa di congedo che lo ha ufficialmente sciolto per decreto del vescovo di Mainz dagli impegni ecclesiali nella comunità cattolica italiana di Groß-Gerau che ha guidato per 48 anni. In piedi, camminando lentamente avanti e indietro, davanti all’assemblea per parlare a tutti, a braccio come sempre, ha tenuto l’omelia, in mano un foglio con qualche appunto. La celebrazione eucaristica di domenica 17 dicembre, terza domenica di avvento, ha ufficializzato anche il passaggio della comunità a don Giovanni Sunil Pereira, già da quasi un anno a guida della comunità: “ La mia visione di essere prete non è molto differente dalla visione di padre Tobia. Condivido tante cose con lui. Anche per me la comunità, popolo di Dio, è importante e noi come preti la aiutiamo con la nostra competenza. Non ho problemi a seguire il modello che padre Tobia ha coltivato in tutti questi anni, quello di stare vicino alla gente, aiutarla a capire Dio e a vivere l’immagine di Dio”. Don Giovanni Sunil Pereira è un giovane prete diocesano del Kerala, quella regione nel sud est dell’India dove nel I secolo l’apostolo Tommaso fondò cinque comunità cristiane. Tutti lo chiamano padre Giovanni nella comunità di Groß-Gerau, perché al di là di ogni precisazione terminologica chi è successore di padre Tobia non può che essere anch’egli un padre, un pastore. A don (padre) Giovanni piace questa familiarità, in fondo in India i preti sono comunemente chiamati father. Diversamente da padre Tobia, don Giovanni non è parroco di Groß-Gerau perché con il passaggio di consegne si realizza anche un cambiamento che è in atto nella diocesi di Mainz, ossia il raggruppamento di parrocchie locali e missioni di altra madrelingua, quindi anche quelle italiane (si veda articolo in prima pagina), in Pastoralräume, zone pastorali, che diventeranno entro il 2028 grandi parrocchie, nelle quali ci saranno le diverse comunità. In altre parole la comunità cattolica italiana di Groß-Gerau mantiene la competenza pastorale con il suo prete ma non è più missio cum cura animarum e la competenza amministrativa passa al parroco del Pastoralraum che, per la zona Groß-Gerau-Mitte, è pfr. Christof Mulach (nella foto sopra a destra di padre Tobia). A salutare p. Tobia da parte della diocesi di Mainz c’erano Johannes Brantzen, responsabile delle strutture per le comunità e Martina Reißfelder, responsabile dei consigli diocesani.

La terza di Avvento è la domenica del Gaudete, della gioia per l’imminente nascita di Gesù. Groß Gerau era grigia e fredda. Entrare nella chiesa di Santa Walburga, che la comunità italiana condivide con la parrocchia territoriale, è stato come passare dal buio alla luce, dalla desolazione delle strade vuote avvolte dalla nebbia al calore di una comunità riunita per congedarsi dal suo pastore, padre Tobia. La chiesa era gremita: uomini, donne, giovani e anziani, bambini. L’emozione di gioia mista a malinconia era palpabile. Al termine della liturgia eucaristica, accompagnata dai canti del coro e della bella voce solista di Luana Riso-Santangelo, c’è stata la parte ufficiale con la lettura dei decreti a cui sono seguiti i discorsi di ringraziamento e affetto per padre Tobia. Johannes Brantzen: “Gaudete è nella liturgia di oggi e noi siamo lieti di poterle dire grazie in questa cornice di festa per il suo servizio nella diocesi di Mainz. Il 2023 in diocesi e soprattutto nelle comunità cattoliche italiane ha significato un cambio notevole perché accanto a padre Tobia si sono congedati anche don Elvezio Baroni a Rüsselsheim e don Paolo Manfredi a Offenbach, tre preti che hanno per decenni hanno plasmato la nostra diocesi”.

Don Gregorio Milone, delegato delle MCI: “Generosità è la parola che esprime il tuo lavoro svolto perché non ti sei mai risparmiato cercando di dare una buona parola di sostegno e incoraggiamento verso tutti coloro che lavorano nelle nostre comunità italiane. E lo hai sempre fatto con il sorriso sulle labbra che esprime la semplicità della tua persona e la tua grande umiltà”. Pfr. Christof Mulach, coordinatore della zona pastorale e nuovo parroco della comunità di Groß-Gerau, pur non conoscendo la lingua, ha tenuto il suo discorso in un bell’italiano: “La gioia vuole nascere e vorrei ringraziarla dal profondo del mio cuore per la gioia e il bene che ha dato alle persone in questa missione italiana per tutti questi anni e anche nel decanato di Rüsselsheim. La sua risata è sempre stata contagiosa, le sue parole incoraggianti ci hanno dato sempre fiducia e ci hanno accompagnato tutti in una atmosfera serena”. Parole che hanno sottolineato la buona collaborazione sono state quelle della presidente del consiglio pastorale della comunità tedesca di Santa Walburga. Teresa Sepe, laica, catechista della comunità di Mainz, ha sottolineato il servizio generoso verso le comunità italiane di padre Tobia Bassanelli anche nei dieci anni da delegato delle MCI in Germania, fino a luglio 2022: “Grazie per la tua dedizione, la tua competenza, la tua disponibilità, la tua attenzione verso i laici, la tua sensibilità, i tuoi consigli sapienti e rispettosi sempre della libertà di ognuno.” Isabella Vergata, presidente del Consiglio pastorale di Groß-Gerau e del team che ha organizzato la festa: “Lei ha seminato tanto e da quei semi è nata una comunità fatta di persone di fede. Voleva fare una tesi di dottorato sulla frase di san Paolo ‘Le cose invisibili di Dio si rendono comprensibili attraverso quelle create’. Ebbene, quel dottorato non l’ha scritto su carta ma ha deciso di realizzarlo direttamente partendo da questa grande incognita, la Germania, quindi per noi è anche dottore padre Tobia Bassanelli”.

A festeggiare padre Tobia c’era la sua famiglia dalla bergamasca: le sorelle, il cognato, due nipoti. Dopo la messa la festa è proseguita con quasi trecento persone nella Stadthalle. Sono affiorati i ricordi dalle foto dell’album di famiglia e di comunità con padre Tobia, sempre in mezzo alla sua gente: “Me lo ricordo ancora quando sono andata a prenderlo alla stazione, con quella barba folta e gli occhiali spessi” dice Valeria Vergata. Dopo 48 anni la figlia Isabella, un anno fa andava a prendere in stazione don Giovanni: “Appena arrivato qui mi sono sentito molto accolto”. Per alcuni anni don Giovanni ha coadiuvato in una parrocchia a Roma dove ha conseguito il dottorato in teologia canonistica. E da Roma e dall’India sono arrivati videomessaggi di augurio per lui. Il suo essere in comunità da un anno ha attutito il cambio e ha dato tempo a don Giovanni di farsi conoscere e voler bene. La festa è stata organizzata dal consiglio pastorale e da un team della comunità, guidato da Isabella Vergata.