Chi è JuliaElle?

Tecnicamente nessuno se non un personaggio costruito su Instagram.

Giulia Cutispolo, all’anagrafe, è una donna che in 5 anni ha raggiunto i 600 mila followers con un fatturato di 30 mila euro al mese tra libri e sponsorizzazioni.

La sua storia dava la carica a molte donne in quanto lasciata dal compagno con una bambina piccola lei con le sue forze ha mantenuto entrambe senza mai smettere di sognare. Nonostante la situazione ha ceduto al fascino di quest´uomo e per una sola notte “giuro”( lo scrive lei il giuro nei suoi libri) rimane incinta e sola ancora. In sala parto verrà accompagnata da Vanity Fair non da lui.

Nonostante la vita la metta sempre in difficoltà lei continua a credere nei suoi sogni e piano piano trova il principe azzurro, si sposa e insieme prendono una villa bellissima.

Una storia affascinante che ci insegna molto sul credere in noi stessi e nel futuro. Una storia che se fosse stata scritta in maniera diversa non avrebbe avuto lo stesso impatto e gli stessi seguaci.

Se lei fosse stata una donna che ha concluso la sua relazione perché sempre al cellulare e con un compagno che le passava il mantenimento fino a che non ha cominciato a guadagnare 20 mila euro al mese? Se la stessa donna avesse “giurato” di un figlio che era di un altro padre negando a quest’ultimo di esserne genitore? Se Giulia avesse mostrato sé stessa avrebbe funzionato? No e lei lo sa.

Il suo pubblico ha saputo che la seconda versione era quella reale quando il suo ex compagno tramite Instagram ha raccontato come stavano le cose.

Questa storia per tutti, anche per chi non segue i social, dovrebbe essere importante perché ci dice molto:

1) I social sono una finzione

Molti sognano di diventare come i loro idoli ma chi si mostra, racconta solo quello che fa comodo. Raccontare la normalità non paga quanto una storia fantastica. Non vi fate imbrogliare e non mettetevi in paragone. Non sono meglio di voi, sono costruiti meglio di voi.

2) Bambini e social.

Nel caso di Giulia abbiamo 3 bambini di 3 padri differenti che sponsorizzano prodotti. Solo 1 bambino ha il consenso di entrambi i genitori.

Il contratto non dovrebbe essere valido. Oltre l’aspetto legale, quanto è corretto utilizzare un bambino per la propria pagina? È giusto mostrare le loro fragilità (nel suo caso anche ferite da ustione) per un like.

3) Trasparenza per il consumatore.

JuliaElle ha raccontato la sua vita nei sui canali e ha pubblicato libri che raccontavano passo dopo passo i suoi progressi quotidiani, senza la dicitura “ispirato a una storia vera” oppure “la mia vita romanzata”. Ha invitato le sue followers a comprare i libri per conoscere tutta la verità.

Questa non è una pratica commerciale ingannevole?

Invitare i suoi seguaci a comprare un suo prodotto in modo da conoscere dettagli intimi della sua vita che poi si sono trasformati in una grande bugia.

Questa storia si concluderà lontano dai riflettori perché alla fine del gossip abbiamo 3 bambini da tutelare. 3 padri che vogliono occuparsi dei loro figli e una regolamentazione giuridica da applicare. C’è da distinguere Giulia che è la persona fisica, con Julia che è il personaggio.

Personalmente credo che come in una sorta di metodo Stanislavskij, Giulia sia rimasta incastrata nel suo personaggio, che abbia desiderato profondamente di essere Julia e in qualche modo sperava che anche chi la conosceva davvero si convincesse che lei fosse la parte migliore della storia.

Non si può fingere di essere qualcun´altro a lungo, bisogna provare a migliorare sé stessi se non siamo soddisfatti di noi. Tutti ci alziamo la mattina e iniziamo la nostra giornata con le incertezze che essa porta. Sembra qualcosa di banale ma come abbiamo visto per alcuni è qualcosa di straordinario.

Questo strano caso deve farci riflettere su come usiamo i social e noi stessi.

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