Ci vantiamo spesso delle tradizioni culinarie del nostro paese. Ma quanto sono antiche, queste tradizioni? Carlo Casi ci apre uno spiraglio su questo tema nel suo libro „Cucina antica / antico ricettario etrusco, romano, medievale e rinascimentale“ in cui sono ricostruite scientificamente alcune ricette dell’antichità classica, quando non c’erano ancora i pomodori e le patate a disposizione dei cuochi. Il dottor Casi, direttore scientifico del Parco Archeologico di Vulci, è altresí un collaboratore delle riviste di divulgazione scientifica „Archeo“ e „Medioevo“ ed autore di numerose pubblicazioni specialistiche circa i ritrovamenti nella campagna di Vulci lungo il fiume Fiora, al confine fra il Lazio e la Toscana.
In concomitanza con l’ottava settimana della cucina italiana nel mondo, fortissimamenre voluta dalla Farnesina ed organizzata effettivamente dal Consolato Generale di Francoforte in collaborazione con le Società Dante Alighieri di Darmstadt e di Würzburg, il 17 novembre scorso si è svolta nell’aula magna della Scuola Europea di Francoforte la manifestazione intitolata „Sapori d’Italia. Riscoprire la cucina antica e il benessere con gusto: a tavola con le antiche ricette“.
Relatori erano la dottoressa Simona Carosi, responsabile del settore scavi archeologici per la Provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale, archeologa con grande esperienza avendo partecipato a numerose campagne di scavo per es. Nella Domus Publica del Foro Romano, ad Albano Laziale, al Santuario di Pyrgi presso Santa Severa, a Carcolle, ecc. Inoltre è autrice di numerosissime pubblicazioni specialistiche incentrate sugli etruschi di Vulci e di Veio. In lingua italiana i due colleghi hanno illustrato le tecniche di preparazione deie cibi degli etruschi e degli antichi romani con alcune ricette di quei belli, vecchissimi tempi.
Era presente il nuovo console generale di Francoforte Massimo Darchini accompagnato dell’insegnante Alessandro Zangrossi (italiano e religione cattolica). L’aula magna della scuola era piena di studenti italiani (che nel complesso della Scuola Europea di Francoforte sono un centinaio) oltre a vari studenti di lingua italiana di altre nazionalità, che hanno saputo seguire con grande attenzione per circa due ore tutta la manifestazione ponendo alla fine numerose domande, ed hanno ricevuto in contraccambio un invito a visitare gli scavi archeologici di Vulci ed il suo parco naturale ed archeologico.
La settimana della cucina italiana, sempre con le due superstar Carosi e Casi, ha fatto tappa con grande successo pure a Darmstadt (16 nov. Theater am Pädagog) e a Würzburg (18 nov. Café Ottolina). La Scuola Europea, dal canto suo, ha proseguito nel suo vasto e impegnativo programma con cui coinvolge i suoi scolari a guardare fuori del proprio recinto: per il mese di marzo 2024 è in preparazione un viaggio a Bruxelles alla sede del Parlamento Europeo a cui parteciperanno gli studenti che hanno già preso parte a un viaggio istruttivo all’isola di Lampedusa per osservare con i propri occhi uno dei problemi più drammatici attuali e forieri di drammi futuri: l’immigrazione clandestina. Questo viaggio si è svolto dal 30 settembre al 4 ottobre scorso per la decima giornata della memoria e dell’accoglienza posta sotto lo slogan „A Europe of Rights / Dieci anni di indifferenza“ dal Comitato 3 Ottobre. Quest’anno vi hanno partecipato 60 scuole di cui 8 di altri paesi europei.