Nella foto: Silvia Severi. Foto di ©Salvatore Bufanio

Intervista a Silvia Severi responsabile dello Sportello del Cittadino di Monaco di Baviera

Ci parla un po’ di lei?

Mio marito, i nostri due figli ed io ci siamo trasferiti in Germania a fine agosto 2013: un Paese che ci ha dato molto e di cui abbiamo acquisito la cittadinanza proprio quest’anno. Ho una laurea in Economia ad indirizzo storico-economico e dopo una lunga esperienza nei settori marketing e vendite di aziende multinazionali della tecnologia, ho deciso di intraprendere un nuovo percorso professionale, sia per dedicare più tempo alla famiglia sia per entrare maggiormente a contatto con la comunità italiana. Ho partecipato quindi alle selezioni per la posizione di responsabile dello Sportello del Cittadino e il 2 giugno 2020, Festa della Repubblica Italiana nonché giorno del mio cinquantesimo compleanno, ho iniziato questa nuova avventura allo Sportello.

Cos’è lo sportello del cittadino?

È una finestra aperta sulla comunità italiana, alla quale i connazionali possono affacciarsi per cercare aiuto o chiedere informazioni necessarie al proprio percorso in Germania. È un luogo dove i concittadini possono recarsi o con il quale possono entrare in contatto per avere informazioni che spaziano in diversi ambiti: dai servizi consolari, alle pratiche di traduzione giurata, alle informazioni sul sistema scolastico. In generale è un supporto per meglio districarsi nella complessa burocrazia tedesca e tra le difficoltà legate alla propria condizione di cittadino italiano residente all’estero.

A chi si rivolge?

A tutti i connazionali che vivono in Baviera e a coloro che faticano a districarsi nella complessità della burocrazia tedesca. In tal senso lo Sportello non solo può fornire le informazioni di cui si necessita, ma, ove non possibile, può indirizzare verso l’interlocutore giusto.

Quali sono le richieste che riceve più spesso?

Negli ultimi tempi, specie a causa del Covid, abbiamo assistito ad un’accelerazione verso i servizi digitali, specie quelli in ambito consolare. Ciò ha creato non poche difficoltà, specie verso un certo tipo di utenza, non propriamente avvezza agli strumenti tecnologici. Lo Sportello ha ricevuto molte richieste di supporto per le prenotazioni di carta di identità e passaporto, ad esempio. Abbiamo quindi deciso di investire in quest’area e proprio la sottoscritta ha svolto un periodo di supporto presso il Consolato (precisamente da febbraio a luglio) concretizzando la collaborazione nel progetto di “risposta telefonica”, proprio per supportare il più possibile l’utenza in tema di servizi consolari.

Durante la pandemia è cambiato il contatto con l’utenza?

Certamente abbiamo dovuto fare un reset delle modalità con cui i connazionali ci possono contattare. Principalmente è diventato un contatto telefonico o via mail, con qualche appuntamento di persona in ufficio.

A Monaco di Baviera si è appena insediato il nuovo Comites. Cosa si augura per i prossimi anni?

È fondamentale il lavoro di squadra e il supporto dei concittadini anche nelle zone più distanti dalla capitale, dal Consolato e rispetto alle note difficoltà di accesso agli strumenti telematici. Per questa ragione il nuovo Com.It.Es. dovrebbe avviare un ragionamento sulle esperienze fatte negli ultimi anni a sostegno della risposta telefonica del Consolato, pensando ad un eventuale potenziamento del nostro sportello, del supporto ai servizi consolari e alla presenza anche saltuaria, su tutto il territorio. Bisognerebbe pensare anche a come avvicinare i nostri connazionali telematicamente meno attivi, ai servizi in remoto. Tutto ciò ha bisogno di una forte rete di collaborazioni e speriamo di poter contare su chi si è avvicinato al lavoro del Com.It.Es. anche durante la campagna elettorale appena conclusa, condividendo finalità e motivazioni delle due liste.

Monaco di Baviera è ancora tra le città preferite dai nostri connazionali in cerca di lavoro?

Probabilmente per l’evidente prossimità territoriale, anche se la vera frontiera sono le distanze culturali e linguistiche, le difficoltà di inserimento scolastico dei bambini, il riconoscimento dei titoli professionali e di studio e, in cima alla lista, le difficoltà a trovare un alloggio adeguato.

Qual è secondo lei un mito da sfatare sulla capitale bavarese?

Che sia facile trasferirsi qui. Monaco è senza dubbio un luogo che offre opportunità di lavoro, sicurezza ed un ottimo contesto in cui far crescere i figli. Allo stesso tempo è anche una città competitiva, costosa, che richiede la conoscenza della lingua tedesca se ci si vuole integrare e che ha una burocrazia ed un sistema scolastico molto complessi, un mercato immobiliare tra i più impenetrabili d’Europa.

C’è un consiglio che si sentirebbe di dare a chi sta valutando di trasferirsi a Monaco?

Di investire sull’apprendimento della lingua tedesca e di avere già buoni contatti in ambito lavorativo. Arrivare qua e partire da zero può risultare difficile e la frustrazione può essere dietro l’angolo. Monaco è una città dalle molte opportunità, ma bisogna essere organizzati. L’improvvisazione non paga.

Come è possibile contattare lo Sportello del cittadino?

Lo Sportello è raggiungibile telefonicamente al numero 0897213190, al quale è possibile lasciare un messaggio e in tempi brevi si viene richiamati. Oppure tramite e-mail all’indirizzo info@comites-monaco.de

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