Il Natale è una grande gioia, perché rappresenta la nostra fede e la nostra identità culturale, la festa e la serenità dello stare insieme scaldano il cuore di ciascuno di noi, facendo dimenticare il presente.

Il Natale è anche ritrovarsi con la famiglia e con gli amici. In tutta la Sicilia è cosi, due giorni di festa in cui i sapori, tradizioni sopravvivono. Tutto inizia con la festa dell´Immacolata Concezione, in cui si cominciano a decorare le case con addobbi natalizi. Sono molti i borghi siciliani che ogni anno vengono trasformati in piccoli villaggi di Betlemme, con rappresentazioni di presepi viventi.

Infatti, i presepi viventi in Sicilia sono diventati una tradizione natalizia sia sociale che culturale per riscoprire gli antichi mestieri. I presepi viventi in provincia di Catania, si trovano ad Acireale nella chiesa di Santa Maria della neve, chiesa di S. Rocco, Basilica Collegiata di S. Sebastiano.

Altri si trovano a Bronte, dove l´esposizione dei presepi rimane tutto l´anno, a Caltagirone, Paternò, Licodia e tanti altri paesi. A livello internazionale è famoso il presepe di Custonaci posto in una grotta preistorica di Scurati. È composto da 160 figure che svolgono i lavori tipici di un tempo. La luce è fatta da fiaccole e lampade a olio. Una visita va fatta anche al presepe di Montalbano Elicona.

La tradizione dei presepi in Sicilia ha origini antiche: interi presepi sono fatti di cera d’api, data la diffusione locale dell’apicoltura

I primi presepi, compaiono in Sicilia tra il ‘400 e il ‘500. Più tardi il Barocco, arricchisce anche i presepi. Infatti, tutti gli artigiani iniziano a realizzare le figure mobile, nel senso che potevano spostarsi liberamente sulla scena.

A Napoli la particolarità consiste nell’espressioni facciali delle varie figure e negli sfarzi degli abiti, in Sicilia, si fa riproduzione dal vero. Il presepe rimane una rappresentazione umile senza perdersi negli sfarzi napoletani. Ogni provincia ha una sua usanza nella creazione delle figure. Ad esempio, a Caltagirone si realizzano figure in terracotta mentre a Trapani, si lavora con materiale marino, come il corallo, l’avorio, la madreperla, l’osso e alabastro. Per tutto il periodo del ‘400 e ‘500 il presepe rimane un’usanza dei ricchi, che nel periodo natalizio aprivano le loro case in modo da permettere a tutti di vedere le loro opere e misurare la loro ricchezza. Solo nell’’Ottocento, il presepe entra nella casa di tutti. Le figure vengano realizzate con materiali diversi secondo la sensibilità dell’artista.

Il presepe siciliano trova ispirazione dai maestri napoletani, le figure venivano realizzate con la cera, e gli accessori in oro e argento. Successivamente, a quella tradizionali furono aggiunte anche figure della cultura contadina, come la “lavannara” (la lavandaia), “lu ricuttaru” (il ricottaio), “lu pasturello” (il pastorello) ecc. Ma ci sono ancora altre figure che sono oggi presente nel presepe, come il “Lagnuso” il pigro addormentato, poi c’è lo “Scantato” che è immobile, braccia aperte e lo sguardo smarrito.

Il presepe in Sicilia è una tradizione che si tramanda di generazione in generazione, e per un credente il presepe è un modo per riscaldare la propria casa, per colorarla e per sentire l’atmosfera magica che è l’Avvento.

Il Natale in Sicilia dà un valore forte alla tavola, è un vero banchetto, non si sa quando si inizia, e quando si finisce.

I piatti sono rustici e genuini, ovviamente si usa il servizio buono con porzioni da record. In tutta l´isola vi sono usi, gusti e costumi, fino ad arrivare alle usanze delle singole famiglie, perché la zia con la nonna ci tiene a fare il falsomagro o la pasta a forno.

Gli ingredienti per le feste natalizie in Sicilia sono tre: cibo, famiglia, usi e costumi legati alla spesa oltre al piacere di imbandire la tavola.

In ogni parte della Sicilia, secondo la tradizione si prepara: pasta a forno, cannelloni, analetti, pasta incaciata, lasagne al ragù, pollo ripieno a l’arrosto, coniglio all’agrodolce, falsomagro ecc. Senza dimenticare i dolci tipici, cassatelle, cassata, crespelli, sfingi, nucatoli, mostaccioli, panettone ecc.

Ecco uno dei tanti menù siciliani

Antipasto – Crespelle con ricotta

Si tratta di morbide frittelle dorate all’esterno e gustose all’interno vengono arricchite dalla ricotta o con l’acciuga.

Primo piatto – Analetti al forno

Ingredienti. Analetti gr. 800, estratto di pomodoro gr. 250, carne di maiale gr. 200, carne di vitello gr. 200, sugna gr. 100, vino rosso un bicchiere, caciocavallo grattugiato gr. 100, primo sale gr. 250, cipolla 1, olio, sale e pepe.

Preparazione:

Fare rosolare nella sugna o burro i due tocchetti di vitello e di maiale, mettetele da parte nel grasso rimasto, soffriggete la cipolla affettata a parte. Appena dorata aggiungere l’estratto di pomodoro e scioglietelo con un po’ di acqua. Sfumate con il vino, allungate con un litro di acqua e rimettete in tegame la carne, lasciando cuocere a fiamma bassa per un’ora. A questo punto tirate fuori dal sugo la carne, trituratela nel tagliere e rimettetela nel sugo. A parte lessate gli analetti, scolateli al dente versateli nella zuppiera dove li condirete con parte della salsa di carne e del formaggio grattugiato. Passateli in una teglia imburrata e spolverata di pangrattato, alternando a strati gli analetti con fette di primo sale e la rimanente salsa. Coprite l´ultimo strato con il primo sale e la salsa, un po’ di pangrattato e passate al forno caldo per circa un´ ora.

Secondo – Falsomagro:

Ingredienti: Una larga fetta di 600 gr. di polpa di manzo, prezzemolo, 3 uova, 100 gr. di caciocavallo, 100 gr. di salame crudo, una cipolla, sale, pepe, due panini raffermi, olio, 300 gr. di uvetta, sedano, 30 gr. di pinoli, aglio, 200 dl. brodo di carne.

Preparazione: Fate ammorbidire i panini spezzati in un po’ di latte, rinvenire l’uvetta in acqua fredda e rassodare le uova. Tritate il salame ed unirlo in una terrina con la polpa di manzo, i panini strizzati, le uova, l’uvetta, il sedano tritato, prezzemolo, l’aglio due spicchi. Salare, pepare e amalgamare bene il composto.

Stendere sul tagliere la fetta di carne di vitello, e distribuirvi sopra il composto, quindi arrotorarla legandola bene come un arrosto. Fate scaldare mezzo bicchiere di olio in una casseruola, adagiarvi la carne e farla colorare da tutti i lati. Bagnarla con il vino, il brodo e lasciare cuocere per circa un´ora a fuoco lento, rigirando e bagnando. Prima di affettarlo aspettare un paio di minuti.

Contorno: patate al forno con rosmarino, insalata di arance, olive, finocchi freschi e rucola.

Dolce – Buccellato

Si tratta di una ciambella o di piccoli dolcetti. L’esterno è di pasta frolla, ma il ripieno è a base di fichi, frutta secca e cacao. La varietà di dolci sono il trionfo della cucina dell’isola.

Tutto finisce con il vino, un passito di Pantelleria, o da una malvasia di Lipari.

Quest’anno, purtroppo, non sarà il Natale di sempre a causa del Covid, non sarà possibile riunire tutti i familiari e gli amici, per gli auguri faremo tutti le telefonate e le video chiamate.

A tale proposito, auguro a tutti: Buon Natale!

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