Il libro, pubblicato dalla Editoriale Umbra e promosso dal Museo regionale dell’Emigrazione “Pietro Conti”, si prefigge di raccontare la storia delle migrazioni inerenti al nostro Paese attraverso lo strumento della fotografia. Il volume presenta infatti fotografie scattate dai reporter americani durante il grande esodo italiano transoceanico, le immagini riprese dai fotografi italiani relative alla diaspora dei nostri connazionali nel secondo dopoguerra e la più recente produzione foto giornalistica riguardante l’immigrazione straniera in Italia.
La presentazione del volume, dopo una breve introduzione del direttore del Museo regionale dell’emigrazione “Pietro Conti” Catia Monacelli, è stata caratterizzata dall’intervento del presidente del Consiglio regionale dell’emigrazione dell’Umbria Orfeo Goracci che ha in primo luogo sottolineato la necessità di continuare a promuovere lo studio e la ricerche che riguardano la storia dell’emigrazione italiana all’estero.
Un approfondimento che il Consiglio porta avanti direttamente attraverso la pubblicazione dei quaderni del Museo dell’emigrazione. Una collana editoriale che ad oggi vanta 11 pubblicazioni. Goracci ha poi ricordato le grandi sciagure del passato vissute sulla loro pelle dai nostri connazionali all’estero, ma anche i tanti drammi del mare che mietono vittime tra gli immigrati di oggi, tragedie grandi e piccole che spesso non fanno notizia e sono dimenticate. Goracci, dopo aver auspicato un approccio solidale per gli immigrati che giungono nel nostro Paese e il superamento del concetto della diversità in senso razzista, ha evidenziato come il libro della Corti rappresenti un pungolo volto a favorire un approccio più corretto ai fenomeni migratori.
Dal canto suo Maurizio Terretti, dirigente del Servizio cultura della Provincia di Perugia, ha ricordato sia l’importanza per i migranti del valore dell’appartenenza al territorio d’origine , sia i festeggiamenti per i 150 anni della Provincia di Perugia,che vide la luce nel lontano 1860. ll docente dell’Università Roma Tre Giancarlo Monina ha sottolineato come l’opera della Corti rappresenti “un riuscito tentativo di ampliare il fronte di analisi attraverso le rappresentazioni fotografiche”, creando, al contempo, uno stretto legame tra testo e immagine. Per Monina appaiono inoltre di particolare interesse i riferimenti presenti nel libro alla produzione cinematografica e la capacità dell’autrice di contestualizzare le fotografie, dandogli un prima ed un dopo e mostrando il punto di vista del fotografo.
Secondo Monina, dal confronto fra le immagini della migrazione di ieri e di oggi, si evincono anche alcune differenze che caratterizzano i due fenomeni come ad esempio la mancanza di consenso da parte delle politiche governative per l’immigrazione attuale, al contrario dei nostri connazionali che invece spesso si recarono all’estero con il plauso dei governi e dell’opinione pubblica. Fra le altre differenze individuate dal docente la mancanza d’identità da parte dell’immigrato moderno, che giunto in Italia spesso diviene solo un numero di una nazionalità prevalente, e l’assenza, sempre per gli stranieri nel nostro Paese, di un momento di integrazione.