È ormai tradizione di questa rubrica iniziare l’anno con una retrospettiva sui fatti, fatterelli e curiosità politiche di questa Germania che ci ospita. Ricordiamo, per esempio, le difficoltà a decollare, in termini di simpatia e di consensi popolari, dell’allora nuovo governo federale guidato da una Angela Merkel pallida quanto mai e da un Guido Westerwelle che da “cavaliere rampante” rischiava (e rischia tuttora) di passare liscio liscio a “cavaliere inesistente”.
Avevamo già ricordato la fine del sogno di tutte le potenziali suocere del 2004, quando alla festa del cinquantesimo compleanno della cancelliera Merkel, il buon Guido si presentò in pubblico con il suo convivente. La Germania (e la diplomazia mondiale) si è abituata nel frattempo ad un Vice cancelliere omosessuale. Non si è abituata però alla politica di soli slogan di una Fdp sempre più instabile. Westerwelle rischia d’inciampare nelle corde tese dal suo stesso partito proprio in queste ultime settimane.
Per quel che riguarda da vicino l’integrazione politica degli stranieri, invece, è meritevole di un particolare ricordo la signora Aygül Özkan (spero di aver scritto il nome in maniera corretta e chiedo scusa per tutte le altre papere dell’anno passato nella trascrizione di altri nomi e cognomi!). Ve la ricordate la signora Özkan? È donna, è musulmana, ha una biografia d’emigrante ed è ministro di un Land tedesco. Questa trentottenne d’origine turca, tesserata Cdu è stata, infatti, nominata il 27 aprile scorso ministro per le Questioni sociali della Bassa Sassonia. L’anno scorso speravamo che fosse la volta buona che, all’interno di qualche partito tedesco, l’uno o l’altro tesserato italiano decidesse di mettere il suo talento a disposizione di una carriera politica come ha fatto Aygül Özkan. Lo speriamo anche quest’anno.
Il 2010 è stato però innanzitutto l’anno dei clamorosi ritiri dalla vita politica o dalle cariche pubbliche, soprattutto nella Cdu. Il vuoto di potere che si è creato attorno alla cancelliera Angela Merkel è stato evidente e preoccupante. Il 2010 è stato l’anno di un‘ epidemia politica che ha decapitato la Cdu nel suo ruolo più importante: quello di guida dei Länder più popolati ed economicamente più potenti della Germania federale. Ole von Beust ad Amburgo, Roland Koch in Assia, Jürgen Rüttgers nel Nord Reno Westfalia e Christian Wulff ad Hannover: tutti via!
Ad eccezione di Christian Wulff che è stato accomodato dalla Cancelliera sulla poltrona della Presidenza della repubblica, le altre di-partite sono state tutte apparentemente inspiegabili ed hanno creato un evidente imbarazzo ai vertici del partito democristiano tedesco. Osservando però da vicino queste eccellenti dimissioni, è stato azzardabile un comune denominatore. Tutte queste uscite, più o meno improvvise, dalla vita politica sono state accompagnate da un senso di rassegnazione. La rassegnazione prima, ed il rifiuto dopo, di dover convivere con una Cancelliera che somiglia sempre più ad un polipo dai mille tentacoli. Onnipresente, onnisciente ed accentratrice.
E mentre eravamo ancora tutti occupati nel tentativo di capire i motivi degli eccellenti ritiri, il 31 maggio scoppiava il botto più sonoro: Horst Köhler, presidente della Repubblica federale di Germania porge le sue dimissioni. Anche dietro questo storico ritiro dalla più alta carica dello Stato federale si intravede una Merkel distratta e silente nel difendere il Presidente della repubblica dallo scherno e dal cinismo di un Jürgen Trittin dei Verdi, verde come la bile. E poi Thilo Sarrazin.
Mai un argomento aveva procurato a questa rubrica, che bene o male è solo una nicchia tra altre cose di maggior intrattenimento, tanta attenzione e tanti insulti. “Orio è uno scornacchiato”, “Orio ha scritto il suo peggiore articolo”, “Orio non ha capito niente” e via di seguito. Ma cosa aveva scritto Orio sul libro di Sarrazin? Questa l’introduzione all’articolo”: Subito una premessa: non abbiamo letto il libro di Thilo Sarrazin “Deutschland schafft sich ab” che significa, più o meno “ la Germania si sopprime”, con il quale viene dipinto un quadro apocalittico di una Germania invasa da bambini stranieri che abbassano la media del profitto nelle eccellenti scuole tedesche e da musulmani di ogni genere impegnati solo a fare una caterva di figli pronti ad una silenziosa invasione del sacro suolo teutonico.
L’autore teme la caduta della Germania a causa di una integrazione mancata di determinati gruppi di stranieri. Il fallimento, secondo Sarrazin è dovuto alla mancanza di volontà di integrarsi degli stranieri, i quali, a loro volta, sarebbero vittime di un codice genetico di pessima qualità.” Ebbene, grazie per le critiche, non per gli insulti, ma continuo ad essere del parere che Sarrazin è un irresponsabile, soprattutto quando penso alle migliaia di bambini stranieri, musulmani o no, che tutti i giorni tentano di dare il loro meglio in una scuola tedesca che sicuramente non è tra le più “facili” del mondo.
Il libro di Sarrazin (che nel frattempo ho letto ma non comprato) mi è apparso soprattutto ingiusto nei loro confronti. L’argomento Islam ha attirato ancora l’attenzione di tutti noi quando lo ha toccato anche Christian Wulff, neo eletto Presidente della Repubblica federale di Germania. Entrato in carica il 30 giugno del 2010, questo Presidente sembrava destinato a non dare nell’occhio. Invece, con il suo intervento del 19 ottobre davanti al parlamento di Ankara, Christian Wulff si è assicurato un posto nella lista dei presidenti coraggiosi alla pari di un Gustav Heinemann, di un Richard Von Weizsäcker o di un Roman Herzog (tutti nomi corretti?) quando si è appellato con garbata fermezza alla pari dignità ed al reciproco rispetto.
E il 2011? Continua dove è finito il 2010 con l’annuncio del ritiro di un altro ministro presidente Cdu. Peter Müller passa dalla cancelleria di Stato di Saarbrücken alla Corte costituzionale di Karlsruhe. Quando ne sapremo di più, ve lo racconteremo qui, con tutti i nomi e … cognomi.