Eccone alcune che ci sovvengono spontaneamente: Sulla base delle numerose e diverse promesse fatte dai nostri rappresentanti eletti nel corso dell’ultima campagna elettorale, augurandoci che esse non vengano ulteriormente disattese e che il nuovo esecutivo si ricordi della nostra esistenza di italiani residenti all’estero, ci aspettiamo che vengano preliminarmente eliminate quelle forme di trattamento discriminatorio e di disinteresse che si sono accentuate nel corso del governo Monti di cui i nostri Comuni si sono fatti carico riservandoci un trattamento contradditorio e discriminante circa la facoltà loro concessa di ritenere le nostre abitazioni come prima o seconda casa (per il calcolo dell’IMU) o di applicare o meno l’esenzione prevista per la Tarsu.
(Cogliendo l’occasione, per un senso di solidarietà, vorremmo anche biasimare tutti quei sindaci e consigli comunali che hanno dato ampia dimostrazione di arroganza ed inciviltà, negando risposte e segnali di apertura, anche se pressati da specifiche e reiterate richieste di spiegazioni, in merito ai motivi delle loro determinazioni, da parte dei loro concittadini residenti all’estero a cui è stato riservato un trattamento diverso, pertanto discriminatorio, rispetto ai loro concittadini residenti nei loro comuni.) Anche se siamo del parere che l’IMU è una tassa iniqua e vessatoria da abolire immediatamente, chiediamo, nel disgraziato caso dovesse rimanere, che anche a noi italiani residenti all’estero venga riconosciuta la nostra abitazione in Italia come prima casa e che ad essa venga applicata la stessa aliquota prevista per i nostri connazionali residenti in Italia.
Ci attendiamo inoltre che i Comuni italiani, indistintamente, applichino per la Tarsu la riduzione prevista dalla Legge in considerazione dell’esiguo e parziale utilizzo del servizio fornito, in relazione alla limitatissima presenza temporale dei connazionali sul territorio nazionale. La quota di esenzione prevista dovrebbe inoltre essere aumentata e rapportata ai graduali aumenti dei costi di tali servizi, che inspiegabilmente registrano una lievitazione di costi in percentuali inspiegabili ed esplosive, anche se, spesso, il servizio fornito è inversamente proporzionale al costo richiesto.
Considerato che in alcuni Comuni il calcolo del costo dell’acqua potabile viene calcolato in modo forfettario, chiediamo che l’effettivo costo venga quantificato applicando la stessa riduzione prevista per la Tarsu. Ci auguriamo inoltre che vengano ripristinati e potenziati i fondi per il settore scolastico, precedentemente ridotti a cifre quasi irrisorie, per dare adeguate risposte alla pressante richiesta delle famiglie italiane e tedesche di apprendimento della lingua e della cultura italiana.
Altro punto a noi molto caro è legato al funzionamento della rete consolare all’estero per la quale si chiede una razionale, efficiente ed efficace distribuzione, che comporti, in ogni caso, un servizio celere, funzionale e più vicino possibile. Urge inoltre indire nuove elezioni per il rinnovo dei Comitati degli italiani all’estero, dato che le elezioni di questi organi rappresentativi sono state già rinviate diverse volte (ricordo che la loro fine naturale era nel 2009, sic!). Ripensare a nuove procedure per la richiesta del certificato di esistenza in vita per i pensionati italiani poiché l’attuale procedura, farraginosa e complessa, provoca loro notevoli disagi.
Infine ci appelliamo a tutti i nostri nuovi rappresentanti eletti affinché portino avanti con impegno e sagacia le nostre rivendicazioni, pregandoli di darci segni tangibili del loro costante ed incisivo operato fino alle prossime elezioni. Al Governo nascente auguriamo tutto il bene possibile, nella speranza che possa incidere in modo del tutto efficace sulle gravi, urgenti e diverse problematiche del nostro Paese di cui, in modo non discriminatorio, anche le nostre dovrebbero far parte e tenute nella massima considerazione.