Nel 2011 non accadrà nulla di nuovo per gli utenti italiani che vivono in Germania, perché quello che doveva accadere è successo già nella metà del 2009, quando la tv italiana subiva due grandi novità: la scadenza del contratto pluriennale tra Sky e l’emittente pubblica Rai e la nascita a sorpresa di un secondo accordo tra quest’ultima, la7 e l’acerrima nemica Mediaset.
Accordo il cui risultato è proprio la citata TivùSat, l’unica offerta televisiva satellitare italiana gratuita, che si affianca alle due a pagamento Mediaset Premium e Sky. Per capire meglio la questione occorre, però, fare alcune premesse. Primo: TivùSat nasce con l’obiettivo di dare agli italiani residenti in Italia, che vivono in zone non coperte dal debole segnale del digitale terrestre, la possibilità di usufruire grazie al satellite della stessa offerta televisiva accessibile al resto del Paese.
Offerta televisiva che, rispetto a quella vecchia analogica e a quella gratuita satellitare, risulta ampliata di diversi canali. Secondo: TivùSat utilizza il satellite Eutelsat, lo stesso di Sky e delle altre piattaforme in chiaro. Anche la direzione su cui deve essere puntata la parabola è la stessa, cioè hot bird 13° est. Nonostante, però, TivùSat sia una free-to-air, cioè una tv gratuita, le sue trasmissioni sono interamente criptate. Questo significa che per poterle vedere è necessario dotarsi di un’apposita smart card in grado di decriptarle.
Ma quali conseguenze per chi vive all’estero? In realtà, ben poche. Non è una novità, infatti, che gli italiani residenti all’estero guardino gratuitamente la tv nostrana, non criptata, grazie ad un semplice ricevitore satellitare. Di questo poco si parla e di tanto in tanto escono fuori nuovi decoder, nuove piattaforme, che mettono più confusione che altro. In realtà, i canali disponibili con la ricezione satellitare gratuita e tradizionale coprono già una buona porzione dell’intera offerta TivùSat, che non è appunto una vera e propria piattaforma ma – come sostiene chi se ne intende di più – “un patchwork di cose già esistenti, più qualche nuovo canale proveniente dal digitale terrestre”.
Anche nel caso in cui i canali basilari risultassero oscurati in virtù di quel criptaggio con cui lavora TivùSat, giocando un po’ con le frequenze non dovrebbe risultare difficile recuperarli. Questo sistema non funziona, però, per quegli eventi sportivi o film di cui la televisione italiana possiede i diritti esclusivamente per la trasmissione nel proprio territorio. Un modo per ovviare ai conseguenti oscuramenti sarebbe proprio quello di acquistare una smart card TivùSat, compatibile però solo con specifici decoder o televisori. Proprio per quei diritti televisivi accennati prima, non è possibile acquistare queste apparecchiature al di fuori del territorio italiano, perché permetterebbe di rendere visibili programmi per cui i diritti in quel Paese sono stati acquistati da terzi.
Nel caso in cui decidiate di farlo, sappiate però che occorrerà attivare la smart card che vi verrà data in dotazione. Sarebbe meglio che deleghiate questa operazione a qualche conoscente residente in Italia. Almeno questo è quello che raccontano quegli italiani residenti all’estero che oggi vedono la tv italiana grazie a questa nuova piattaforma. Quando, infatti, si acquista la smart card, è necessario provvedere all’attivazione, che è possibile effettuare tramite telefono o tramite internet, seguendo le indicazioni presenti sul sito ufficiale. Tale operazione vi chiede codice fiscale e residenza.
Il format che compare sulla schermata del vostro computer è però compatibile solo con il tipico formato degli indirizzi italiani. Facendo l’attivazione per telefono, invece, vi verrà chiesto se pagate o meno il canone Rai. Basterà dire di sì perché tutto vada liscio, ma in futuro, da controlli incrociati, la vostra situazione potrebbe risultare irregolare. Quindi, la migliore soluzione sarebbe appunto quella di indicare dati e credenziali di amici o parenti residenti in Italia. Per avere comunque tutte le informazioni necessarie sui decoder, Cam e le iDTV con bollino TivùSat è possibile consultare il sito ufficiale all’indirizzo www.tivu.tv. Nessun stravolgimento dunque per le vecchie abitudini televisive degli italiani all’estero, mentre paradossalmente a soffrirne di più saranno proprio quegli italiani residenti nelle zone del Paese non raggiungibili dal segnale terrestre e che, però, pagano già un abbonamento Sky e il canone Rai.
Nel 2012, infatti, in Italia ci sarà lo switch off definitivo della vecchia tv analogica. Per coloro che non vengono raggiunti dal nuovo segnale, l’unico modo per vedere la nuova televisione italiana sarà la piattaforma satellitare TivùSat. Poco male per chi godeva solo della tv analogica e che avrebbe quindi dolvuto acquistare in ogni caso un decoder digitale terrestre, ma una vera e propria fregatura per chi invece pagava già un abbonamento Sky. La fine del contratto Rai-Sky di cui si parlava prima, infatti, non rende più visibili i canali pubblici e per tornare a vederli non è possibile solo dotarsi di una seconda smart card TivùSat ma occorre comprare anche l’apposito decoder.
Nonostante il satellite, la direzione e la parabola siano gli stessi, i due sistemi non sono compatibili. Questo ha scatenato la furia degli italiani coinvolti, che adesso si chiedono il perché gli vengano criptati i canali Rai su Sky nonostante il pagamento regolare del canone.