La commissione del Senato sui problemi degli italiani all’estero si appresta a ridiscutere la proposta di legge del sen.Tofani, anche alla luce degli emendamenti presentati. Il Cgie fin dal mese d’ottobre dell’anno passato aveva presentato le proprie osservazioni al senatore Tofani ed agli altri senatori del Comitato.
La proposta di legge di cui si sta discutendo non raccoglie minimamente quelle osservazioni e prevede anzi uno stravolgimento dei Comites e del loro ruolo, trasformandoli in un organismo sempre meno rappresentativo e scollegato da un vero ed efficace rapporto con le comunità che devono eleggerli e sostenerli nell’adempimento del loro ruolo. Infatti i Comites, per dimensioni e compiti, verrebbero trasformati in organismi sempre più lontani dai problemi e dai bisogni della collettività e sempre più subalterni alla logica delle forze “politiche”, lontani dal controllo e dalla partecipazione della base elettorale che li ha eletti.
Il Cgie verrebbe svuotato di ogni funzione di rappresentanza generale e ridotto ad assolvere un ruolo puramente subalterno di consigliere del Governo e dei parlamentari, amputato dal contributo costruttivo che la componente delle associazioni, dei patronati e delle organizzazioni sindacali e politiche si è sforzata di mettere in campo in questi anni. Anche una realtà politicamente ed economicamente significativa come quella dei lavoratori frontalieri si troverebbe privata di ogni rappresentanza.
Si corre un serio rischio di determinare una caduta di quel legame di fiducia nelle forme della rappresentanza dell’emigrazione e che non lascerebbe certamente indenni le rappresentanze parlamentari elette all’estero, costrette anch’esse a subire la politica del Governo di tagli (anzi di vero e proprio smantellamento) delle risorse destinate agli italiani all’estero, in particolare lingua, cultura ed assistenza, stampa all’estero ed alla riduzione della rete consolare.
Questi tagli hanno determinato e determineranno effetti gravissimi, non solo nell’assistenza resa ai connazionali ma anche sulle esigenze commerciali e politiche dell’Italia. Si parla di razionalizzazione e di modernizzazione per nascondere il fatto che si compromette il legame degli italiani all’estero con l’Italia e si indebolisce in questo modo il ruolo dell’Italia nel mondo, che ha sempre potuto contare in modo determinante sulla vasta rete degli italiani all’ estero e dei loro discendenti. Quei Senatori che pensano di inseguire la politica del Governo o del sottosegretario Mantica , sperando di condizionarla, farebbero meglio a riflettere sulle ragioni per le quali una vasta maggioranza trasversale nei Comites e nel Cgie si è opposta, si oppone e si opporrà alla logica del sen. Tofani e del Governo.
La nostra lotta ha la forza di continuare e di coinvolgere le forze rappresentative dell’emigrazione. A rafforzare questa nostra convinzione ci sono le posizioni espresse anche nel dibattito in Senato, in particolare dai senatori Giai e Randazzo, dai deputati eletti all’estero del Gruppo Pd e dallo stesso Partito democratico, nonchè l’evidente malcontento ed imbarazzo di molti nella maggioranza.