È l’abuso ignobile di una posizione di autorità (come genitore, come prete, come insegnante); autorità che dovrebbe essere esercitata invece per formare e per proteggere. I giovani e i bambini che ne sono vittime pagheranno per tutta la vita le conseguenze di una violenza che rimarrà uno sfregio brutale nella loro anima e nella loro vita intima, sessuale e non. I colpevoli, chi ha agito e chi ha coperto, insegnanti, genitori, preti o suore che siano, devono pagare.
Devono andare in galera, senza “se” e senza “ma”. Punto. Le vittime vanno risarcite fino all’ultimo soldo, anche se, certo, il danaro non restituirà loro l’innocenza o la gioia di vivere che avevano prima. Sul piano ecclesiale, gli scandali di questi giorni potrebbero e dovrebbero riaprire finalmente il dibattito sul celibato, al fine di renderlo sempre più una scelta. È necessario quindi un più consapevole approccio con il mondo moderno, nel quale la trasparenza degli atti è un obbligo per tutti . E poi si potrebbe pensare (finalmente) ad un maggior coinvolgimento del laicato, di cui tanto si favoleggia e che in realtà viene da sempre tenuto in posizione di stretta sudditanza. Detto questo per la chiarezza, vorrei spostare per un attimo il focus della questione. Cioè sull’uso strumentale e politico che l’informazione fa di scandali dolorosi. Si ha l’impressione talvolta che, ferma restando la gravità dei fatti, dietro questa strategia informativa ci sia ancora una sorta di Kulturkampf.
Si utilizzano drammi reali, dolori umani, sofferenze sociali enormi per ricreare la cupola dei Nemici, dei Responsabili, dei Visitors estranei e colpevoli: è un po’ l’Impero del male che ritorna, come si vede nei film di Star Wars. Proprio Star Wars sembra il modello di certe articolesse che si leggono in questi giorni sui giornali tedeschi o inglesi.
Tutto è sbagliato di quello che fanno i “nemici”, i quali sono nemici appunto perché sono sbagliati e perversi; pensano e fanno cose sbagliate e perverse. Questa informazione a tesi va molto al di là di questo scandalo, ripeto, reale, i cui responsabili vanno puniti. La questione della comunicazione guidata è tuttavia uno dei grandi problemi di oggi. Indipendentemente da chi formula le tesi. Quello che dà fastidio, tornando a noi, è vedere come la Chiesa cattolica, in queste settimane, nei giornali di tutto il mondo, sembri un congresso di pervertiti.
E i milioni di persone che ogni giorno fanno volontariato rischiando del proprio, spesso la vita? E coloro che scavano pozzi in Africa, che aprono mense in India e in Pakistan, che curano i lebbrosi nel Togo o che, più semplicemente, raccolgono scarpe usate in Europa per mantenere ospedali o ricoveri per anziani in Sudamerica; tutti costoro, dico, non sono Chiesa? E quando costoro cominceranno a fare notizia?