Dopo qualche settimana dalle elezioni politiche meno scontate della storia repubblicana, la politica italiana si interroga ancora su come dare un governo credibile al nostro Paese.  Diversi gli scenari possibili per eliminare il rischio più grande, ovvero l’ingovernabilità, e tra questi la collaborazione tra il centro-sinistra, in particolare il PD, e Movimento 5 Stelle. Ma cosa hanno in comune e in che cosa divergono il partito di Pier Luigi Bersani e il movimento di Beppe Grillo. Vediamo i punti principali di contatto e, in seguito, quelli di rottura.
Ecco i punti programmatici che sembrano simili.
Amministrazione e politica
Lo snellimento della macchina statale è il cuore del programma elettorale del Movimento 5 Stelle. Tra i punti irrinunciabili troviamo l’abolizione delle province, dei rimborsi elettorali, l’accorpamento dei Comuni sotto i 5 mila abitanti, la riduzione a due mandati per parlamentari e altre cariche pubbliche, lo stipendio dei parlamentari allineato alla media nazionale, eliminazione di tutti i privilegi, divieto di cumulo di cariche, abolizione delle Authority.
Il Pd, invece, avanza la proposta di assoluta trasparenza sulla situazione patrimoniale dei parlamentari e sui bilanci dei partiti, il dimezzamento del numero dei parlamentari, la riforma del sistema elettorale e una legge sui partiti. Inoltre, viene proposta entro il 2013 una più incisiva legge contro la corruzione, un riordino di regioni, province, unioni dei Comuni e città metropolitane.
Digitale e rete
La rete telematica, ovvero il luogo in cui è nato e si è sviluppato, gioca naturalmente un ruolo centrale nel programma del Movimento 5 Stelle. Per questa forza politica punti irrinunciabili sono: la pubblicazione online delle leggi almeno 3 mesi prima della pubblicazione, la partecipazione diretta da parte dei cittadini via web, accesso gratuito alla rete, la cittadinanza digitale per nascita, l’ allineamento delle tariffe di connessione alla media europea e abolizione della legge Pisanu sull’accesso al wi fi.
Il PD  promuove il principio dell’open government per le amministrazioni. I democratici inoltre auspicano l’adozione dell’Agenda digitale pubblica, con uno sforzo complessivo per l’adozione del “Cloud computing”, il potenziamento della banda larga su tutto il territorio nazionale, soprattutto tramite reperimento di fondi europei, la messa in rete del patrimonio artistico culturale e il potenziamento della sicurezza nelle città con le nuove tecnologie.
Scuola
Sul fronte scolastico il Movimento 5 Stelle chiede l’abolizione della legge Gelmini, la graduale abolizione dei libri di scuola stampati, l’abolizione del valore legale dei titoli di studio e il  finanziamento esclusivo alla scuola pubblica, la diffusione obbligatoria della rete online nelle scuole con l’accesso per gli studenti anche per quanto concerne le lezioni universitarie.
Il PD promette la fine dei tagli, l’allungamento del tempo scuola, modulo a 30 ore con le compresenze, rilancio istruzione tecnica e professionale e l’esaurimento delle graduatorie degli insegnanti precari. Inoltre si impegna per un  nuovo contratto nazionale, accesso a internet  nelle scuole, con copertura Wi-fi e dotazione per insegnanti e alunni del materiale tecnologico anche in comodato gratuito.
Giustizia
Per quanto concerne la giustizia, il Movimento 5 Stelle è favorevole all’ immediata abolizione del lodo Alfano, la non eleggibilità a cariche pubbliche per i condannati, la depenalizzazione della querela per diffamazione e riconoscimento al querelato dello stesso importo richiesto in caso di non luogo a procedere, introduzione del reato di strage per danni sensibili e diffusi causati dalle politiche locali e nazionali che comportano malattie e decessi nei cittadini nei confronti degli amministratori pubblici.
Il PD propone il passaggio effettivo al processo telematico, concorsi annuali per coprire i posti vacanti dei magistrati e la riduzione del carico civile. In campo penale avanza le proposte di semplificare il sistema delle notifiche, ridurre la portata dell’appello e la rivisitazione della prescrizione, con sospensione del termine dopo la sentenza di primo grado e  la messa a reddito dei beni confiscati alle mafie. Sulle carceri, infine, auspica l’introduzione del reato di tortura, del principio di messa alla prova e l’espulsione del condannato straniero come alternativa alla detenzione.
Salute e sanità
Il Movimento 5 Stelle è favorevole a  ticket proporzionali al reddito per le prestazioni non essenziali, correggendo gli effetti della devolution sull’equità d’accesso alla Sanità, promuovendo l’uso di farmaci generici e fuori brevetto. Inoltre propone di proibire gli incentivi economici agli informatori scientifici, separare le carriere dei medici pubblici e privati, criteri di trasparenza e  merito nella promozione dei primari, liste di attesa pubbliche e online, istituzione di centri unici di prenotazione on line.
Per il PD, le priorità sono la valorizzazione di poche strutture altamente tecnologiche per le emergenze e l’introduzione della responsabilità oggettiva delle strutture sanitarie. Per l’amministrazione sanitaria i democratici propongono l’esclusione dei partiti dalle nomine, il coinvolgimento di operatori e cittadini e il blocco all’introduzione di nuovi ticket.
I punti critici
Per quanto riguarda i punti critici vi è da segnalare prima di tutto il nodo TAV Torino-Lione: il PD  ha ripetutamente  confermato di essere favorevole  dell’opera mentre il Movimento 5 Stelle è assolutamente contrario,
Per quanto riguarda il capitolo energia,  il Movimento 5 Stelle è per l’abbandono degli inceneritori e dei grandi impianti a biomasse, mentre il PD è favorevole delle energie rinnovabili ma meno radicalmente, in particolare sullo smaltimento dei rifiuti. Sul nucleare i due partiti sono distanti in quanto il movimento di Grillo è per il no assoluto mentre nel PD in passato diversi esponenti hanno visto di buon occhio gli impianti di terza e quarta generazione,
In riferimento alla questione europea il Movimento 5 Stelle si è detto favorevole a un referendum per la permanenza nell’area della moneta unica, mentre per il PD questa ipotesi è assolutamente impraticabile.
Il reddito minimo di cittadinanza proposto dal Movimento 5 Stelle, infine, è ritenuto dal PD non finanziariamente sostenibile .
I due partiti hanno inserito come priorità programmatica anche una legge incisiva sul conflitto d’interessi ma su questo tema tutto è ancora aperto.