Nella foto: Statua con cartello di protesta. Foto di © André Müller da Pixabay

Accordo UE contro la violenza sulle donne che però non scioglie il nodo della definizione di “stupro”

Il Parlamento e il Consiglio europeo hanno finalmente trovato un accordo storico per la prima legge europea contro la violenza sulle donne. Tuttavia, non sono solo rose e fiori poiché il tema cruciale della definizione di “stupro” è stato tralasciato, suscitando disaccordi e polemiche.

Il progetto iniziale della direttiva, presentato dalla Commissione europea a marzo 2022, definiva lo stupro come un “atto sessuale senza consenso, senza richiedere alle vittime di fornire necessariamente prove di violenza subita, minacce o coercizione”. Questa definizione si basava sul principio fondamentale del consenso, già adottato da vari Stati membri, inclusa la Spagna, nelle loro legislazioni nazionali.

Tuttavia, nonostante gli sforzi, 14 Stati membri hanno respinto questa definizione, tra cui Francia, Germania e Paesi Bassi. Le ragioni dietro questa opposizione sembrano essere principalmente di natura tecnico-giuridica, con alcuni Stati che hanno sollevato perplessità sulle basi legali della direttiva.

Francia e Germania, in particolare, hanno ricevuto critiche per la loro posizione, specialmente considerando che il loro sostegno avrebbe potuto garantire il passaggio della definizione di stupro. Il governo francese ha sostenuto che il diritto penale è di competenza nazionale e che la Francia già ha leggi severe contro la violenza sessuale. Tuttavia, questa posizione è stata criticata, specialmente alla luce di controversie interne riguardanti la difesa del diritto alla presunzione di innocenza di individui accusati di violenza sessuale, come nel caso dell’attore Gérard Depardieu.

Alcuni Stati, come Italia, Belgio, Grecia e Lussemburgo, hanno invece cercato di includere la definizione più chiara di stupro nella direttiva, sollevando obiezioni riguardo alla mancanza di norme da armonizzazione in questa materia.

Nonostante l’approvazione della direttiva, rimane una sensazione di delusione e incompiutezza, come affermato dall’eurodeputata Frances Fitzgerald. La mancata inclusione del reato di stupro solleva interrogativi sulla coerenza dell’UE nel rispettare gli standard internazionali in materia di diritti umani e violenza di genere.

La direttiva introduce punizioni per altre forme di violenza contro le donne, come il matrimonio forzato e la mutilazione genitale femminile, e affronta le lacune giuridiche esistenti in alcuni Paesi dell’UE riguardo alla violenza in rete. Tuttavia, la mancanza di una definizione comune di stupro solleva preoccupazioni sulle prospettive di successo della direttiva nel garantire una protezione adeguata e una risposta efficace alla violenza contro le donne.

La controversia sulla definizione di stupro evidenzia la necessità di un dialogo continuo e di sforzi congiunti per garantire una protezione efficace delle donne contro la violenza di genere in tutta l’UE. È fondamentale che i governi nazionali e le istituzioni europee collaborino per superare le divergenze e lavorare insieme per sviluppare soluzioni concrete e mirate.

Il testo emerso dagli accordi dovrà ora essere formalmente adottato dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’UE prima di entrare in vigore. Tuttavia, resta ancora molto da fare per garantire una protezione completa e uniforme alle donne in tutta l’Unione europea.

La questione della definizione di stupro all’interno della direttiva europea sulla violenza contro le donne ha comunque sollevato un dibattito intenso e ha evidenziato varie questioni giuridiche, politiche e sociali.

Contraddizione con la Convenzione di Istanbul

Uno degli aspetti centrali della controversia è la mancanza di coerenza tra la direttiva proposta e la Convenzione di Istanbul, un trattato internazionale ratificato dalla maggior parte degli Stati membri dell’UE. Questa convenzione definisce chiaramente lo stupro come un atto sessuale non consensuale e sottolinea l’importanza del consenso libero e volontario nelle relazioni sessuali. L’omissione di questa definizione solleva interrogativi sulla coerenza dell’UE nel rispettare gli standard internazionali in materia di diritti umani e di violenza di genere.

Problemi di competenza giuridica

Alcuni Stati membri hanno respinto la definizione di stupro sulla base di preoccupazioni riguardo alla competenza giuridica dell’UE nel definire e perseguire questo reato. Tuttavia, questa interpretazione solleva dubbi sul ruolo e sul potere dell’UE nel proteggere i diritti delle donne e nel garantire una risposta efficace alla violenza di genere.

Implicazioni per la protezione delle donne

Senza una definizione chiara e uniforme di stupro, le donne vittime di violenza sessuale potrebbero trovarsi in una situazione di maggiore vulnerabilità e di mancanza di tutela legale. Questo solleva preoccupazioni sulle prospettive di successo della direttiva nel garantire una protezione adeguata e una risposta efficace alla violenza contro le donne. È fondamentale che le donne abbiano accesso a una giustizia equa e che i responsabili di reati sessuali siano perseguiti in modo efficace e puniti in conformità con la legge.

Ruolo degli Stati membri

L’opposizione di alcuni Stati membri alla definizione di stupro evidenzia le divergenze nell’approccio alla violenza di genere e solleva domande sulla volontà politica di affrontare questa problematica in modo completo ed efficace. Inoltre, pone l’accento sull’importanza del coordinamento e della cooperazione tra gli Stati membri per affrontare le sfide comuni legate alla violenza contro le donne.

Prospettive future

La controversia sulla definizione di stupro mette in luce la necessità di un dialogo continuo e di sforzi congiunti per garantire una protezione efficace alle donne contro la violenza di genere in tutta l’UE. È fondamentale che i governi nazionali e le istituzioni europee collaborino per superare le divergenze e lavorare insieme per sviluppare soluzioni concrete e mirate. Solo attraverso un impegno collettivo e una volontà politica condivisa sarà possibile raggiungere progressi significativi nella lotta contro la violenza sulle donne e nell’assicurare un futuro più sicuro e più giusto per tutte le donne europee.

In sintesi, la mancata inclusione della definizione di stupro nella direttiva europea evidenzia le sfide e le complessità nel tentativo di armonizzare le leggi e le politiche tra gli Stati membri dell’UE per affrontare la violenza di genere in modo efficace e completo.