Tutto pronto a Berlino per la prossima edizione del Festival internazionale del cinema, giunto alla 75esima edizione. Aprirà i battenti il 13 febbraio e per una decina di giornate proporrà la consueta kermesse di pellicole. Per l’Orso d’oro sono in gara 19 film, quasi tutti in anteprima mondiale, produzioni di 26 Paesi. La nuova direttrice artistica della Berlinale, l’americana Tricia Tuttle, che succede al duo italo-tedesco composto da Carlo Chatrian e Mariette Rissenbeek, ha presentato alla stampa lo scorso 21 gennaio il programma che rispetta, salvo alcune piccole modifiche, la tradizione, confermando le sezioni classiche: Concorso, Panorama, Forum, Berlinale Special, Generation, Berlinale Shorts, Perspectives, Retrospektive, Berlinale Classics.
Ma andiamo con ordine: tra i film che verranno valutati dalla giuria, guidata quest’anno da Todd Haynes, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense, spiccano due titoli: Blue Moon di Richard Linklater e Dreams del messicano Michel Franco, sulle vicende di un giovane ballerino messicano che cerca il successo a San Francisco. Il rumeno Radi Jude, che quattro anni fa vinse l’Orso d’oro con Sesso sfortunato o follie porno, ci riprova quest’anno con Kontinental ’25, preannunciato come opera di satira mordace sui tempi moderni. Un Orso d’oro speciale alla carriera sarà consegnato all’attrice britannica Tilde Swinton.
E l’Italia? Beh, in questa edizione la presenza del cinema italiano è ridotto ai minimi termini, come non si ricorda che avvenisse da parecchio tempo. Nessun film italiano sarà presente in concorso, e occorre accontentarsi di qualche briciola. Nella sezione Forum sarà presentato Canone Effimero dei fratelli Gianluca e Massimiliano De Serio. Si tratta di un documentario, realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte, nel quale i due registi viaggiando attraverso le regioni italiane, esplorano una cultura popolare alternativa e realizzano un’opera visivamente unica. Un film nel quale si indagano i canti polivocali, l’etnologia musicale e le tradizioni orali. Altra presenza italiana sarà quella dell’attore Luca Marinelli, attualmente al centro dell’attenzione (e delle polemiche) per la sua interpretazione nel ruolo di Benito Mussolini nella serie tv M – Il figlio del secolo. Lo vedremo nel film Paternal leave, opera prima dell’attrice tedesca Alissa Jung, che ne ha firmato anche la sceneggiatura. Presentato nella sezione Generation, il film racconta di un’adolescente tedesca (Juli Grabenhenrich), sola e arrabbiata, la quale in cerca di risposte, decide di intraprendere un viaggio nella riviera romagnola per incontrare il padre biologico che non ha mai conosciuto (Luca Marinelli). Il loro primo incontro è un turbinio di emozioni, carico di domande irrisolte, desiderio di appartenenza e tensioni accumulate nel tempo.
Ci sarà modo di tornare, durante il festival, su queste e su altre pellicole. Chiudiamo con le parole che la nuova direttrice della Berlinale Tricia Tuttle ha pronunciato introducendo il programma: «Siamo molto orgogliosi dei film in concorso quest’anno. Mostrano l’intero spettro del cinema e offrono un’affascinante visione di vite e luoghi diversi. Ci sono drammi intimi che ci chiedono di capire le nostre debolezze e forze umane; ci sono commedie gentili, ma anche le satire più taglienti e nere; ci sono film che rendono omaggio ai grandi del cinema e quelli che sfruttano appieno la forma d’arte. Ognuna di queste opere uniche mette in mostra registi all’altezza del loro mestiere. Siamo ansiosi di vedere cosa sceglierà la giuria di Todd Haynes tra questi meritevoli vincitori degli Orsi d’oro e d’argento della Berlinale».