Nella foto: Jürgen Plangger

Sotto i riflettori: A Life Divided, la rock band tedesca che sfida le etichette. Intervista con Jürgen Plangger al Festival Volle Kraft Voraus 2023

Gli A LIFE DIVIDED, spesso presentati come i “Linkin Park tedeschi”, si sono formati nel 2003. La band attorno al cantante Jürgen Plangger (anche chitarrista con Eisbrecher) ha posizioni TOP 40 nelle classifiche degli album, diversi milioni di stream, suona concerti da headliner sold-out ed è stata in tour con altri grandi nomi della scena come Oomph!, Apocalyptica e Mono Inc . Abbiamo incontrato Jürgen al Festival Volle Kraft Voraus 2023.

Con il tuo gruppo «A Life divided» avete pubblicato il nuovo CD. Il Brano “Life goes on” mi ha dato l’impressione che tu volessi preparare tuo figlio ad affrontare la vita con una mente aperta. È così?

È esattamente così. Nell’inno heavy rock consiglio a mio figlio di non prendere le cose troppo sul serio. Gli auguro di riuscire sempre a uscire dalla ruota del criceto della vita, a mettere in discussione i problemi grandi e piccoli e di non prendere tutto troppo a cuore. Molte preoccupazioni si riducono se riusciamo a fermarci regolarmente e semplicemente rimpiccioliamo il nostro cosmo quotidiano.Un invito, insomma ad affrontare la vita in maniera semplice, senza lasciarsi abbattere dai pensieri o se qualcosa non va come ce lo siamo immaginati. Ho notato che spesso tendiamo a rimuginare troppo su qualcosa, perdendo del tempo essenziale che potremmo utilizzare in modo diverso e migliore. A volte tendiamo anche ad ampliare, cioè, che è successo di negativo, dando molto più peso e molta più importanza del dovuto. Per evitare questo suggerisco di accettare cosa succede e metterci una croce sopra, imparando, se necessario, ed andando avanti. Nell’album affrontiamo diverse tematiche sperimentando con diversi stili musicali. dalla ballata al pezzo dalle tonalità durissime. È un specchio della realtà che abbiamo vissuto negli ultimi due anni, osservando quelli che succedeva in noi ma anche nell’ambito musicale. L’album contiene anche un brano che abbiamo scritto 20 anni fa “Disorder”: si tratta di un brano contro la guerra ed è triste vedere come questa tematica sia ancora attuale al giorno d’oggi.

C’è un brano che ha sviluppato una vita propria, sviluppandosi in maniera diversa rispetto alla concezione originale?

Direi che tutti i brani sviluppano una vita propria. In questo album direi “Live on” … ha sviluppato una propria direzione dalla prima nota, creandosi quasi da solo.

20 anni di carriera musicale. Come li vivi?

Pensare di avere alle spalle una carriera musicale ventennale mi fa sentire vecchio [ride]. Mi spaventa pensare che sia trascorso tanto tempo da quando ho iniziato a fare musica, eppure per me è stata un’evoluzione naturale. Fare musica è la mia vita. E non importa se sono sul palco con Eisbrecher o con A Life Divided: quando scocca la scintilla con il pubblico non importa quante persone ci siano a sentirti perché la serata in ogni caso sarà un successo. Però ho anche tanta voglia di esplorare nuovi palchi e nuove nazioni come la Finlandia o la Svezia, per esemplo.

Jürgen Plangger: il nome non sembra italiano. Un uccellino però mi ha detto che tu hai origini italiane. Cosa ci puoi raccontare su di te e le tue origini?

Sì, è vero. Ho la doppia cittadinanza italo-tedesca, perché mio padre è di Merano. Personalmente avere la doppia cittadinanza mi piace, anzi oserei dire che più cittadinanze ci sono meglio è. Significa che continuano ad esistere diversi stati, con diverse identità socioculturali. Pur essendo nato in Germania, andiamo in Italia almeno una volta l’anno, perché i miei parenti gestiscono un piccolo albergo in Italia e adoriamo fare le vacanze lì. Quando sono in Italia non mi sento italiano però, bensì il classico tedesco che trascorre in Italia le sue vacanze. Direi che il focus della vita in Germania, in Baviera, dove vivo con la mia famiglia.

Cosa significa per te Italia?

Quando penso all’Italia, io penso alle cose belle della vita: una lingua melodica, il sole, il cibo. In Italia manca lo stress che noi tedeschi ci imponiamo il che permette di godersi meglio la vita.

Sei stato in altri posti, oltre a Merano?

Sì, in tantissimi altri posti. Con mio padre abbiamo visitato diverse regioni di Italia, dalla Sicilia alla Toscana. A me, personalmente, piace anche molto la Toscana, sia per la natura che i beni culturali che possiede.

Da musicista che sei, cosa pensi del panorama musicale italiano?

Non ho una conoscenza della musica attuale. Conosco i grandi nomi come Adriano Celentano ed Eros Ramazzotti ad esempio. Di quest’ultimo ho trovato il brano che ha cantato con Anastasia davvero forte. Questo brano ha un significato particolare per me e mia moglie, visto che lo sentivamo spesso quando andavamo a mangiare nel ristorante italiano… tanto che alla fine, è diventata la nostra canzone.