Nella foto: Il Gruppo Germania dell’Istituto del Nastro Azzurro

Intervista a Giulio Mattarocci, capo gruppo del Gruppo Germania dell‘Istituto del Nastro Azzurro

Signor Mattarocci, spieghi ai nostri lettori cos’è questo Istituto del Nastro Azzurro e la sua storia.

L’Istituto del Nastro Azzurro costituisce il “ Fiore all‘ Occhiello“ di tutte le associazioni combattentistiche e d‘arma presenti sul territorio italiano. Il nostro è un sodalizio, eretto a ente morale nel 1928, che raccoglie tutti i militari italiani delle varie forze armate (Esercito, Marina ed Aeronautica ) che sono stati insigniti di una medaglia al valore militare. Ma per comprenderne meglio la sua storia è necessario fare un passo indietro nel tempo. Ci troviamo nel 1923, e da qualche anno si è messa fine alla prima guerra mondiale, il più grande conflitto che la storia dell`umanità avesse fino a quel momento conosciuto. Sui vari campi di battaglia italiani, francesi, austriaci e russi, il numero degli uomini che persero la vita è impressionante: si valuta un numero di circa 17 milioni di vittime sia militari che civili ( e forse anche di più ).Sul fronte italiano circa 1.240.000 trovarono la morte, di cui più di 620.000 furono i militari. La prima guerra mondiale fu la fine di quel processo di unificazione risorgimentale iniziato a Torino con la proclamazione del Regno d‘Italia. Per la prima volta si trovarono a combattere insieme, per difendere la propria patria, persone del nord, del centro e del sud d‘Italia. Il sentimento di appartenenza verso la patria era talmente alto, da esigere persino di rischiare la vita o l‘incolumità fisica. Le lettere che solitamente i nostri militari, durante la grande guerra, scrivevano ai loro congiunti, evidenziano un animo sereno, una nobiltà d‘animo, una rassegnazione a poter morire sapendo di averlo fatto per la difesa della propria patria, ed era “ normale“ pensare in questo modo in quei drammatici anni. Ebbene, durante quei tragici momenti, alpini e artiglieri da montagna meritarono circa 12 mila ricompense al valor militare, 9823 concesse ad alpini e 1806 ad artiglieri da montagna, senza distinzione di grado tra ufficiali e soldati. Le motivazioni delle ricompense ci devono far riflettere. Tutti i soldati che hanno ricevuto una medaglia al valore militare sono andati ben oltre l‘adempimento del proprio dovere. Hanno rischiato la vita, coscientemente, e spesso perdendola. Possiamo dire che questi nostri eroi si sono sacrificati per il bene comune della società (d‘allora ) in vista di un benessere per le generazioni future. E proprio alla fine di quel primo conflitto mondiale, di fronte ad un numero enorme di militari insigniti, la medaglia d‘oro, Ettore Viola, una delle figure militari più fulgide della prima Guerra Mondiale, ebbe l`idea di fondare l‘Istituto del Nastro Azzurro insieme al pittore Maurizio Barricelli. Lo scopo era quello di raggruppare tutti gli ex-combattenti provenienti dalle Forze Armate in un‘ unica associazione. Ettore Viola è stato un Capitano del 149° Rgt. Fanteria, Comandante della Compagnia “Fiamme Nere“ del VI Reparto d‘ Assalto Arditi. Per le sue straordinarie azioni in difesa del Monte Grappa (1918) fu soprannominato l‘ardito del Grappa, e definito da re Umberto di Savoia la più bella medaglia d‘oro della grande guerra.

Che significa il nome ?

Inizialmente il nome era „Legione Azzurra“ e fu costituita a Roma nel 1923, successivamente fu cambiato in “Associazione del Natro Azzurro“. L‘ idea si riferiva al colore azzurro del nastrino delle medaglie al valor militare. Infatti esse (sia d‘oro, d‘argento o di bronzo) furono istituite da Carlo Alberto di Savoia che volle premiare le azioni di alto valore nella armate di terra e mare. In seguito nella primavera del 1924 fu proposto il nuovo nome “Istituto del Nastro Azzurro“. Ci furono diversi statuti provvisiori sostituiti poi, con quello del 1928, che eresse l‘istituto ad ente morale. Dopo la proclamazione della repubblica lo scudo sabaudo è stato sostituito dall‘emblema della Repubblica Italiana. Oggi l‘istituto raggruppa circa 90.000 decorati al valore militare unitamente ai nuovi militari che negli ultimi anni, partecipando a missioni fresche di guerra, hanno ricevuto questa decorazione.

Che scopi ha e che attività svolge all‘ estero ?

Praticamente faccio parte della Federazione di Biella e Vercelli dal 2017, ricoprendo la carica di delegato della presidenza alle relazioni esterne con la Germania. Dopo circa sei anni di attività come delegazione del Nastro Azzurro, ho ritenuto opportuno creare un gruppo in Germania per dare un validissimo punto di riferimento con le autorità istituzionali italiane e tedesche, nonchè per rappresentare in modo ufficiale il nostro istituto in campo internazionale facendo conoscere i valori che il Nastro Azzurro rappresenta nelle forze armate di ogni patria ed infine diffondendo le finalità tra i nostri connazionali distribuiti sul territorio tedesco. Appena trasferito in Germania, ho constatato che alcune associazioni combattentistiche italiane sono fortemente presenti all´estero e ben distribuite in diverse città. Mi riferisco al Corpo degli Alpini in Congedo (ANA – Associazione Nazionale Alpini ) nonchè all‘ UNUCI- Unione Nazionale Ufficali in Congedo d‘ Italia. Sono un appassionato di storia italiana e so perfettamente che le Forze Armate Italiane durante la prima e seconda guerra mondiale sono state protagoniste di azioni eroiche e gesta esaltanti, tali da poter essere ricompensate da medaglie al valor militare. Questo è stato il motivo principale. Diffondere all`estero le eroiche imprese dei nostri soldati italiani! Cosa c’è di meglio – oggi come oggi – ricordare questi nostri eroi che hanno dato tutto perché avevano un ideale, quello di vivere in una nazione libera e democratica. È importante ricordare questi eroi insieme agli avvenimenti che ne scaturirono, perché più ci si allontana da quei tragici momenti, più è facile offuscare la realtà. Quindi dobbiamo ricordare con forza maggiore. Ma voglio far presente che non solo i singoli soldati, marinai, avieri ed ufficiali sono stati meritevoli di medaglia al valor militare, ma anche le città ne sono state decorate. Chi non ricorda Le quattro giornate di Napoli, dove ci fu un’insurrezione di tutta la popolazione civile e militare che liberò la città dall’occupazione delle forze naziste. Potrei citare ancora altre città che ebbero un ruolo rilevante nella guerra di liberazione, tutte insignite di medaglie al valore militare : Vittorio Veneto, Marzabotto, Bologna Biella La Spezia ed altre ancora. L‘ Istituto del Nastro Azzurro le ricorda tutte ! Abbiamo relazioni con le associazioni combattentistiche d’arma tedesche, Gebirtsjägerkameradschaft e Reservistenverband, così come quelle italiane con le autorità consolari di Monaco e di Stoccarda nonché con le istituzioni/fondazioni del Governo Federale Tedesco. (Fondazione per i cimiteri di guerra della Germania, Fondazione Memoriale del Campo di concentramento di Dachau). Attraverso commemorazioni internazionali in memoria dei Caduti o incontri internazionali della pace, interveniamo con allocuzioni sia in lingua italiana che tedesca, invitando le varie associazioni d’arma europee ad una riflessione sui valori della pace e della sicurezza.

Quali sono i presupposti per entrare a far parte del Nastro Azzurro ?

Finalmente il 20 febbraio scorso abbiamo ottenuto il riconoscimento di costituzione del Gruppo Germania da parte del consiglio direttivo della Federazione di Biella e Vercelli da cui noi dipendiamo. L‘ anno 2023 è iniziato molto bene e sono molto soddisfatto di questo traguardo raggiunto. Somo particolarmente felice di aver trovato persone che vogliono coindividere con me le finalità del Nastro Azzurro stesso. Questo testimonia l‘amore per i valori fondanti della nostra Costituzione, nonchè l‘attaccamento all`istituto onorando tutti coloro che si sono sacrificati per la patria. I soci che lo conpongono sono, come me, appassionati di storia e con un bel trascorso militare (obblighi di leva ) e non. Come vede, dott. Messina, il Nastro Azzurro raggruppa tutti i corpi delle Forze Armate. Tutti noi siano iscritti come soci sostenitori. Inizialmente potevano essere iscritti all‘Istituto solo gli ex combattenti, cioè i decorati al valor militare e i loro congiunti. L‘ iscrizione è oggi aperta anche a tutti coloro -semplici cittadini- che coindividono le finalità dello statuto, e sono denominati soci sostenitori. Quindi possono farne parte anche persone che non hanno un passato militare, semplici cittadini, giovani e donne che vogliono onorare i loro caduti e conservare la memoria storica della propria nazione. È necessario coinvolgere anche le nuove generazioni, anche se le stesse hanno vedute del tutto diverse dai nostri padri, perchè lo scenario della vita di oggi si presenta in un quadro del tutto diverso da quello di allora. Ma sono convinto che può esserci un filo conduttore che possa unire un monumento che ricorda la storia di queste persone che sono morte per un ideale e un giovane di oggi.