Nella foto: Il gruppo Nastro Azzurro

Il Gruppo Germania dell’ Istituto Nastro Azzurro alla cerimonia per il 78° anniversario della liberazione del campo di concentramento di Dachau rende omaggio al monumento alla memoria

Il 29 aprile 1945 è una data da non dimenticare. È il giorno in cui le truppe della 42ma e 45ma divisione di fanteria della settima armata dell’esercito statunitense fanno ingresso nel campo di concentramento di Dachau in Baviera. Avviene finalmente la liberazione!

Ciò che appare davanti agli occhi dei militari è aberrante. Gli americani trovano in condizioni pietose gli ultimi sopravvissuti, circa 30 mila prigionieri praticamente scheletri viventi. Scoprono baracche, forni crematori, camere a gas insieme a 39 vagoni ferroviari carichi di cadaveri. Man mano che le ore passano gli americani, profondamente turbati, prendono consapevolezza delle reali dimensioni dell’orrore nazista.

Costruito intorno al 1933 su iniziativa di Heinrich Himmler, il campo di concentramento di Dachau era inizialmente un luogo di detenzione per gli oppositori politici. Ma in seguito vi furono rinchiuse sempre più persone con motivazioni razziali o d’igiene sociale. Durante il regime nazista le autorità tedesche con le SS (Schutzstaffel) sottoposero ad internamento e lavoro forzato circa 200 mila detenuti in questo campo. Le punizioni adottate furono particolarmente feroci, tanto che ben presto venne definita una sorta di scuola di omicidio per le SS da prendere come modello in altri campi di concentramento.

Gli orrori sistematicamente perpetrati sono indescrivibili. Più di 40 mila persone vi hanno perso la vita.

Il ministro dell’istruzione bavarese prof. Michael Piazolo nel suo discorso ha ribadito che la struttura del memoriale di Dachau è oggetto di studio di grande interesse per il mondo intero, acquistando un significato che va al di là della semplice conservazione della memoria. Le attività che si susseguono all’interno del memoriale sono ormai di natura scientifica e storico-didattica, offrendo la possibilità ai giovani a gli operatori delle scuole di svolgere dibattiti, mostre e seminari sul capitolo più doloroso della nostra storia. Ha anche preannunciato che il memoriale sarebbe stato rinnovato e ridisegnato. A Baracke West, ad esempio, verranno creati nuovi spazi educativi in cui una didattica accattivante potrà essere implementata con elementi digitali.

Al valore della memoria ha fatto riferimento nel suo intervento anche Karl Freller, direttore della Bavarian Memorials Foundation, sottolineandone l’impegno costante per far conoscere e riflettere sull’annientamento nazista dell’ebraismo europeo, nel riferire le macabre cifre del genocidio, le sue tecnologie di morte convalidate dalle testimonianze dei sopravvissuti. Poiché solo una società che ricorda attivamente può contrastare con successo le minacce alla democrazia.

Un credibile “Mai più!“ richiede una democrazia continuamente difensiva. L’esperienza della Repubblica di Weimar c’insegna che purtroppo una democrazia può abolirsi con metodi democratici.

Tantissimi gli ospiti per questo 78.mo anniversario. Su invito della d.ssa Gabriele Hammermann, direttrice del Memoriale del Campo di Concentramento di Dachau, Il Gruppo Germania dell’ Istituto Nastro Azzurro ha preso parte alla cerimonia commemorativa con l’ing. Tiziano Fabbri, vice capo-gruppo, il ten. ing. Riccardo Salvatore ed infine l’ing. Luca Garbari. La presenza del Nastro Azzurro ha visto la partecipazione della d.ssa Marinella Vannini che ha scortato la Delegazione per la deposizione della corona di fiori.

Presenti, altresì, la delegazione diplomatica consolare italiana di Monaco di Baviera, assieme l’Aned (Associazione Nazionale ExDeportati) proveniente da Milano. Non è mancato, come sempre, il Comites di Monaco di Baviera con il suo presidente, la d.ssa Daniela Di Benedetto.

La cerimonia è terminata con la deposizione di 97 corone di fiori sul monumento che commemora il genocidio nazista.

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