Nella foto: La nuova sede Consolare a Francoforte

Il prossimo mese di dicembre si preannuncia particolarmente impegnativo per i consolati italiani a causa delle elezioni del Comites fissate (nonostante molte critiche) in data 03. 12. Sarà loro compito gestirle prima che cominci il solito pienone di connazionali che vanno a celebrare il Natale in patria, ed all’ultimo momento si accorgono di avere i documenti scaduti. Ma per uno dei più grandi consolati in Europa, quello di Francoforte sul Meno, l’ultimo mese del 2021 sarà foriero di un grande stress in più: il cambiamento di sede. Infatti la vecchia sede presso la centralissima Alte Oper deve essere lasciata libera per scadenza contrattuale.

Sembra che lo Stato italiano si sia finalmente reso conto che Francoforte è una di quelle sedi irrinunciabili e si è deciso ad acquistare un proprio tetto definitivo alla sua rappresentanza, che finora era andata raminga di sede in sede e di affitto in affitto, per il quartiere elitario di Westend. Il nuovo immobile acquistato pare che si trovi presso la Eschenheimer Tor, parimenti in una zona centrale e prestigiosa come si conviene. Però esso deve ancora venire ristrutturato e rimodernato, ed occorreranno non meno di due anni e mezzo prima che sia reso agibile. Quindi a dicembre, appena sbrigati tutti gli obblighi di legge con le elezioni del Comites, il Consolato Italiano dovrà trasferirsi per la durata prevista di circa 3 anni in una sede provvisoria al nuovo indirizzo di Danziger Platz 3. Questa larga piazza è situata nel quartiere di Ostend, presso il capolinea della metropolitana U6, e non è un luogo particolarmente aristocratico. Però almeno sembra più facile trovarvi parcheggio per la macchina.

Abbiamo parlato direttamente con il console di Francoforte Carlo Esteban Samà a proposito dei problemi che potranno presentarsi per nostri connazionali. Gli uffici del consolato resteranno chiusi al pubblico probabilmente in data 8, 9, e 10 dicembre a causa del trasloco, il quale non consiste soltanto nel trasporto dei mobili e dell’archivio, ma soprattutto nel trasferimento del collegamento con la rete informatica del ministero, conditio sine qua non per poter offrire servizio al pubblico. Il console Samà ci ha espresso la sua speranza di ridurre la sospensione di tale servizio ai soli tre giorni sopraddetti e di poter aprire al più presto la nuova sede al pubblico.

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