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Il governo tedesco vuole finalmente correggere le numerose storture del sussidio sociale – che comunemente viene chiamato “Hartz IV” ma, in realtà, prende il nome ufficiale di “Arbeitslosengeld II”

Il nuovo nome è ambizioso: “Bürgergeld”, contributo civico, da non confondere, tuttavia, con il reddito universale che in Germania viene discusso con la formula “bedingungsloses Grundeinkommen” e che ancora non esiste (se non nei dibattiti pubblici). “Bürgergeld” è un nome scelto con lo scopo di eliminare lo stigma dei richiedenti “Hartz IV” che, secondo alcune ricerche condotte negli ultimi anni, si sentono discriminati soprattutto dal nome denigratorio che ne deriva – vale a dire: “Hartzer” (di colui che percepisce Hartz IV).

Il ministro del lavoro Hubertus Heil ha annunciato i seguenti cambiamenti: una notevole riduzione dell’iter burocratico (ad esempio: nei primi sei mesi non ci saranno più interventi per diminuire il contributo, nei primi due anni i risparmi e la casa di proprietà del richiedente non vengono presi in considerazione), le sanzioni saranno riformate e non andranno a toccare i piccoli risparmi, la dimensione della casa di proprietà del richiedente non sarà più un criterio preso in considerazione (perlomeno non nell’immediato), ma soprattutto interventi per la riqualificazione professionale con l’obiettivo di rientrare quanto prima nel mercato del lavoro e, infine, un notevole aumento del sussidio mensile (di circa 60 euro).

È ancora presto per valutare cosa cambierà con il nuovo “Bürgergeld” (già previsto nel contratto di coalizione) che con l’aumento del salario minimo a 12 euro rappresenta uno dei principali interventi di prevenzione sociale che il nuovo governo ha messo in atto. Apparentemente, però, si può già dire che del vecchio sistema – introdotto dall’ex cancelliere Gerhard Schröder nel 2004 – resta molto: ogni prestazione che lo Stato offre ai suoi cittadini in difficoltà deve essere comunque bilanciata dalla disponibilità di questa persona a cercare di uscire quanto prima da questa situazione. Le sanzioni vengono certamente ritoccate ma per vedere se sarà solo un intervento cosmetico o qualcosa di più radicale bisognerà capire come i Jobcenter individueranno le alternative presentate a chi è in disoccupazione, ad esempio come verrà gestita la riqualificazione professionale. E proprio perché la riforma va a toccare il complicatissimo iter amministrativo, pare che la Bundesagentur für Arbeit – che sta a capo dei Jobcenter – abbia ottenuto dal governo una proroga importante: il nuovo Bürgergeld, che era stato annunciato già per gennaio 2023, slitterà con molta probabilità a luglio 2023. Per mettere in atto la riforma, infatti, bisogna riqualificare gli addetti ai lavori, vale a dire i numerosi dipendenti dei Jobcenter, che dovranno essere preparati bene prima di mettere in atto una riforma così ambiziosa.