Nella foto: Michele Zarrillo insieme ad Angela Saieva. Foto di © SDA FotoVideo

A giugno si è tenuto il primo concerto in Germania della cantante Michele Zarrillo. Dopo due anni di restrizioni e rinvii di date a causa della pandemia da Covid-19, la Bürgerzentrum di Waiblingen ha registrato sold out, ricreando quell’atmosfera magica di cui tanto si sentiva la mancanza. Gli artefici del colossale concerto tenuto dal cantautore romano è da attribuirsi alla giovane organizzazione Amato & Tasselli Eventi.

Il celebre maestro, nonostante concentratissimo, si dedica a noi con grande simpatia e invidiabile umiltà. Un pianoforte attira la nostra attenzione e subito ci appartiamo con Michele Zarrillo. Pur avendolo già incontrato al Festival di Sanremo tra la calca dei nostri colleghi, resta comunque un’emozione incontenibile averlo finalmente tutto per noi e lui ci mette subito a nostro agio. Si complimenta con noi, scherza, racconta piccoli aneddoti, poi con Una rosa blu parte a ruota libera la nostra chiacchierata.

“Questo è un anno importante Angela, Una rosa blu compie quarant’anni e questa è la prova che, nonostante tutto vivano di luce propria, siamo qui a festeggiare i suoi quarant’anni di questa canzone. Il tour inizialmente si chiamava “Vivere e nascere Tour” perché era legato al disco “Vivere e Rinascere” adesso ha cambiato nome strada facendo, chiamandosi “Blu Tour” proprio in riferimento alla Rosa blu”.

Particolarmente maestro Zarrillo, la prima cosa che ha fatto quando ha messo piede in suolo tedesco per la comunità italiana, quale è stata?

Mah, insomma, è un po’ di anni che non venivo. Sono venuto qui a Stoccarda nel lieto fine anni ottanta e i primi anni novanta e mi auguro di ritornare presto, ecco. È una nazione che mi segue molto, a prescindere degli italiani in Germania, sono seguito molto anche dai tedeschi e quindi mi piacerebbe venire ad assaggiare proprio questo rapporto che c’è tra me e la Germania, tra la mia musica e la Germania. Quindi a maggior ragione mi auguro di ritornare presto e fare un tour, o dei mini tour, dove potere vedere appunto tanta gente e poter restaurare un rapporto ancora più profondo con tutti loro.

Nella sua lunga carriera Michele Zarrillo a chi vorrebbe dire “grazie” e a chi invece scaglierebbe una “pietra”?

Il maestro ci sorride, poi obbiettivamente con grande modestia, risponde: no vabbè, “grazie” lo dico a me stesso e le “pietre” le tiro a me stesso, per lo stesso senso, per carità! No, ringrazio tutti quelli che mi hanno aiutato e mi aiutano in questo bellissimo percorso e che ormai dura da tanti anni. Dico grazie ai miei collaboratori, ai musicisti, agli amici, a tutti quelli che mi danno forza, mi danno energia per poter comunicare quello che io sento e chiaramente, mi tiro le pietre, perché c’era quella canzone… ti ricordi anche te Angela… che fa “ se sei bello ti tirano le pietre, se sei brutto ti tirano le pietre, ecc., fino a completare … qualunque cosa fai, tu sempre pietre in faccia prenderai” ecco, nel senso che poi la vita le pietre le prendiamo un po’ tutti, no! Io però, me le auto tiro da solo. Me le tiro da solo insomma perché, perché sono un pigrone e diciamo che tutto quello che sono riuscito ad ottenere, è perché il pubblico ha voluto che io continuassi. Ha voluto come dire, non abbandonassi mai il campo come si suol dire, quindi devo a loro tutto questo. Devo al pubblico e poco a me stesso perché, con la pigrizia, ogni tanto mi sono assentato e per colpa mia, non per colpa di altre persone.

Maestro, prima di lasciarla al suo pubblico le chiedo se a Sanremo ci sarà, l’altra, di fare un grande saluto alla nostra comunità italiana in Germania che la segue.

Ma certo, un saluto a tutti da Michele Zarrillo. Io non so se sarò a Sanremo, perché ancora non ho il brano, quindi tu sai che senza canzone non ti puoi presentare. Sanremo ha questa prerogativa, però faccio un saluto a tutti voi. Spero di rivedervi presto e…chissà… Sanremo si, Sanremo no…, chi può dirlo! Vediamo come vanno le cose, vediamo soprattutto se mi esce qualcosa di buono in questo periodo, oppure per l’anno prossimo. Vediamo, come viene, senza farsi un programma preciso.

Il suo “chissà” intona per noi più come uno spiraglio promettente, quindi azzardo “…comunque noi a Sanremo ci saremo e la porteremo con noi maestro…” Michele Zarrillo sorride e prontamente ci risponde ”…ma… mi porterete nel cuore! Se non dovessi essere lì, mi porterete nel cuore! Tanto io a Sanremo anche se non ci sto, ci sto comunque, perché ne ho fatto già tredici di Festival di Sanremo, per cui! Ciao a tutti, grazie per essere venuti anche qui, è stato un piacere rincontrare te Angela e tuo marito, un bacio e buone cose.

L’organizzazione Amato & Tasselli Eventi ai nostri microfoni interviene dicendoci: innanzitutto ringraziamo voi di TeleVideoItalia.net e attraverso te Angela anche il Corriere d’Italia per cui scrivi, che siete qui con noi questa sera a darci attenzione e stare con il grande Maestro in questo concerto. Siamo partiti così, con i fratelli Tasselli. Ci siamo cercati e forse anche trovati. Michele Zarrillo è stato comunque un artista dove, con le sue canzoni siamo cresciuti., ci dice Danilo Amato. La reazione del pubblico quando ha sentito che arrivava Michele Zarrillo è stata positiva. Avere questo grande pubblico in sala è una bellissima emozione, perché non siamo abituati a tutto questo, aggiunge Nicola Tasselli. Ringraziamo tutti gli sponsor che hanno creduto in noi e contribuito alla realizzazione di questo concerto e non per ultimo il pubblico che ha creduto in noi e ci ha permesso, con la loro presenza, di fare sold out, termina Roberto Tasselli.

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