Cronaca di un’assemblea sinodale difficile e importante, Francoforte 8-10 settembre

Si è chiusa sabato 10 settembre la quarta assemblea sinodale (Francoforte, 8-10 settembre) forse la più difficile perché attraversata da una crisi che poteva far naufragare il Synodale Weg (SW); forse però è stata l’assemblea più significativa perché ha affrontato la crisi che ha fatto proseguire il SW con maggior presa di coscienza nei presenti delle dinamiche di dialogo, di comunicazione all’interno dell’assemblea, dinamiche sulle quali si misura la sinodalità. Se la cifra della Chiesa del terzo millennio (papa Francesco) è la sinodalità, questa è un processo fatto di acquisizioni strada facendo. Ed è ciò che è successo nella quarta assemblea perché essa ha sperimentato e vissuto anche drammaticamente che la sinodalità significa tenere aperto la dinamica del dialogo, di ascolto e parola, per poi decidere.

Quando nella prima giornata (8 settembre) il documento base sulla morale sessuale cattolica “Vivere in rapporti che funzionano – Linee di fondo di un’etica sessuale rinnovata” non aveva ottenuto la maggioranza dei due terzi dei vescovi, la delusione, palpabile nella stragrande maggioranza dei sinodali e della presidenza del SW, non veniva solo dall’aver respinto un testo, un contenuto, ma anche nel modo in cui era stato bocciato, con un corto circuito nella comunicazione: il voto negativo al documento come esito di un’attitudine al silenzio, di mancato dialogo e confronto che sapessero esprimere perplessità o contrarietà; un’attitudine fatta anche di assenze di alcuni vescovi agli incontri preparatori (hearings, briefing, ecc.) che precedono ogni assemblea sinodale. In altre parole è venuta a galla una insufficiente cultura del dialogo ma anche della controversia, solo sulle quali può esserci pratica di sinodalità.

Chi sono i vescovi che hanno votato contro? Il testo era stato approvato in prima lettura. Perché lo hanno fatto? Perché non hanno in questi anni, mesi, espresso le loro riserve? Queste domande ritornavano negli oltre cinquanta interventi dei sinodali dopo la bocciatura del documento sul rinnovamento dell’etica sessuale. Nell’impasse seguita al voto (82,8% dell’intera assemblea, il 61,2% dei vescovi lo ha approvato, il 38,9% dei vescovi lo ha bocciato) molti sinodali hanno lasciato l’aula, fra loro gli estensori del testo, frustrati anche per i mesi di lavoro intenso e volontario. Buttati via?

Il giorno seguente i sinodali erano tutti nuovamente in aula a riprendere i lavori, decisi a non far naufragare il SW. Nelle due giornate successive di lavori, venerdì e sabato, l’assemblea ha approvato infatti ad ampia maggioranza (anche dei vescovi) i seguenti documenti sottoposti al voto:

In seconda lettura:

• il testo base del terzo Forum: Donne nei ministeri e negli uffici della Chiesa;

• i due testi propositivi di azioni: Rivalutazione magisteriale dell’omosessualità e Regolamento di base del servizio ecclesiastico, relativi al testo base del Forum IV non approvato;

• i due testi propositivi di azioni (Forum I) sulla sinodalità: Rafforzare in modo duraturo la sinodalità: un consiglio sinodale per la Chiesa cattolica in Germania e Consultarsi e decidere insieme.

In prima lettura sono stati approvati:

• Umgang mit geschlechtlicher Vielfalt (Gestire la diversità di genere), Forum IV

• Enttabuisierung und Normalisierung – Voten zur Situation nicht-heterosexueller Priester (Detabuizzazione e normalizzazione – Votazione sulla situazione dei sacerdoti non eterosessuali), Forum II.

• Verkündigung des Evangelium durch Frauen in Wort und Sakrament (Annuncio del Vangelo da parte delle donne nella Parola e nei sacramenti), Forum III.

Come si è affrontata la crisi? L’esito positivo della quarta assemblea sinodale

Si è attraversata la crisi evitando di creare frazioni contrapposte, la presidenza del SW è riuscita a ristabilire un clima di fiducia e a favorire uno scambio di riflessioni grazie innanzitutto alle riunioni chiarificatrici del giovedì sera, quella della conferenza episcopale e quella degli altri sinodali. Con la ripresa dei lavori il venerdì e poi anche il sabato si è assistito a un cambio di passo e di ritmo: si è snellito l’ordine del giorno lasciando più tempo alle dichiarazioni che precedono ogni votazione. Questo ha reso possibile una migliore comunicazione e anche una maggior chiarezza sugli intenti dei documenti. I vescovi „conservatori“, sollecitati dall’assemblea, hanno argomentato le loro posizioni, esprimendo riserve e critiche in modo chiaro e costruttivo. Va aggiunto che prima della votazione dei testi che richiedevano anche la maggioranza dei due terzi dei vescovi, il vescovo Georg Bätzing, presidente della conferenza episcopale tedesca e copresidente del SW, ha chiesto all’assemblea di potersi riunire brevemente con gli episcopi. Non sappiamo, ovviamente, che cosa si siano detti. Ma questi rapidi briefing fra vescovi sono stati una felice intuizione del presidente della Conferenza episcopale perché hanno ristabilito un clima dialogico. In assemblea sinodale è potuto in seguito emergere un quadro più articolato delle posizioni, non di preventivo ostruzionismo o di bocciatura acritica per fedeltà al magistero da parte di alcuni vescovi. Pur nel dissenso su diversi punti, alcuni vescovi “conservatori” hanno sottolineato la bontà dei testi nel loro insieme e l’importanza di poter far proseguire il SW.

Tutti i documenti votati sin qui dal SW, compreso quello sul rinnovamento della morale sessuale, non approvato, saranno portati dai vescovi tedeschi a Roma a novembre negli incontri Ad limina. „Portiamo tutto il pacchetto delle assemblee sinodali. Si tratta di alcune valige di un certo peso“, ha dichiarato il vescovo Georg Bätzing alla conferenza stampa finale del SW, „ma, e l’ho percepito ora a Francoforte, siamo pronti per questo trasporto e non vedo l’ora di partecipare allo scambio a Roma“. Anche il documento „bocciato“ andrà a Roma, perché ha detto Bätzing è un testo fatto molto bene, teologicamente fondato, e che produrrà degli effetti. Non può essere ignorato o cancellato.

Il Sinodo sulla sinodalità

In questo ultimo anno, da quando papa Francesco ha aperto il Sinodo universale sulla sinodalità, il sinodo tedesco si è trovato inserito in un orizzonte molto più ampio, permettendogli di entrare ancora più strettamente in contatto con altre Chiese locali, con altre diocesi al mondo, e constatare che le questioni che il SW sta affrontando non sono diverse da quelle di altri cammini sinodali in corso. Anzi, la Chiesa cattolica in Germania con la sua ricca e vasta teologia, con la sua struttura laicale organizzata che fa da interlocutore al clero (si pensi al ZdK), ha a disposizione strumenti e mezzi che altre chiese non hanno, per questo il lavoro del SW può essere considerato per tutti un servizio prezioso. Anche gli osservatori di questa quarta assemblea il vescovo Johan Bonny (Belgio) e Marie-Christine Ries (Lussemburgo) hanno sottolineato l’importanza del SW e hanno incoraggiato i sinodali a proseguire con coraggio. Infine per rendersi conto di come i diversi cammini sinodali nella Chiesa universale guardino al SW si rimanda alla pubblicazione speciale di Herder Thema „Synodale Wege”, in cui si trova un contributo dall’Italia del sociologo, educatore e giornalista Mauro Castagnaro. Nella prefazione di Georg Bätzing e Imre Stetter-Karp (presidenti del SW e quest’ultima presidente del ZdK) si legge: „L’interesse dei fedeli per una Chiesa che apra alla possibilità di partecipazione nell’ambito dell’impegno diaconale, dell’annuncio e, non da ultimo della leadership e del processo decisionale, non solo è in aumento, ma sta crescendo sensibilmente. Papa Francesco ha colto questo slancio nel momento giusto, invitando la Chiesa mondiale a un grande cammino sinodale comune“.

Il Cammino sinodale tedesco

Dopo la pubblicazione dello MHG-Studie (2018), lo studio sugli abusi sessuali da parte del clero e di religiosi, commissionato dalla Conferenza episcopale tedesca, questa si rivolse allo ZdK, ai laici e laiche, teologhe e teologi per essere aiutati ad affrontare i problemi sistemici della Chiesa che hanno favorito l’abuso e proporre soluzioni. Con queste premesse è nato a fine 2019 il SW, un cammino, un processo, per arrivare a definire testi e linee di azione nei quattro ambiti problematici individuati, i cosiddetti quattro Forum: quello sul potere nella Chiesa, quello sulla realtà sacerdotale, quello dei ministeri alle donne e quello sulla morale sessuale cattolica. Il cammino sinodale tedesco di chiuderà a marzo 2023 con una quinta assemblea sinodale che voterà altri documenti di riforma. Per ulteriori informazioni, anche in lingua italiana, si rimanda al sito ufficiale www.synodalerweg.de dove sono scaricabili i testi elaborati dai quattro gruppi di lavoro e dove sono disponibili i video delle assemblee. I testi del cammino sinodale sono comprensibili, ben argomentati e contestualizzati.

Da Roma la preoccupazione per quanto sta avvenendo in Germania è emersa anche recentemente da una Dichiarazione della Santa Sede (21.07) in cui si legge che “per tutelare la libertà del popolo di Dio e l’esercizio del ministero episcopale, pare necessario precisare che il ‘Cammino sinodale’ in Germania non ha facoltà di obbligare i vescovi e i fedeli ad assumere nuovi modi di governo e nuove impostazioni di dottrina morale”.

La Chiesa in Germania, ha risposto tramite la presidenza del SW, ribadendo come ha fatto in diverse occasioni di non voler essere scismatica né di voler intraprendere un cammino speciale, un Sonderweg, incurante della Chiesa universale. Infatti i documenti deliberati nel SW non hanno valore giuridico vincolante, come sta scritto nello statuto del SW, ma sono indicazioni ufficiali di riforma che andranno a Roma, che entreranno nelle consultazioni del Sinodo a livello continentale e universale.

Alcune considerazioni sui testi approvati

– Sulla sinodalità, il SW si è accordato su un testo che prevede il primo passo verso un Consiglio sinodale. In questo senso le dichiarazioni di Imre Stetter-Karp, presidente del ZdK e del SW, in conferenza stampa: „Abbiamo bisogno per il futuro della nostra Chiesa la disponibilità a decidere in maniera autenticamente sinodale. Sono contenta che in questa penultima assemblea sinodale si sia dato un chiaro segnale in questa direzione“.

– Il testo base su “Donne nei ministeri e negli uffici della Chiesa” è in questo senso esemplare. Nelle oltre trenta pagine si chiede che la questione dell’ordinazione delle donne possa essere riesaminata. Il popolo di Dio lo chiede, la richiesta, può essere ignorata con una risposta di autorità? Così il vescovo Franz-Josef Bode, uno dei due portavoci del Forum III e vicepresidente del SW: „Con l’approvazione del documento sulle donne abbiamo scritto un pezzo di storia, della Chiesa nel nostro paese e della storia della Chiesa a livello mondiale“. Ricordiamo che la costituzione apostolica Ordinatio sacerdotalis (1994) di papa Giovanni Paolo II aveva inteso chiudere definitivamente la questione con un argomento di mancanza di autorità da parte della Chiesa di decidere sulla questione dell’ordinazione femminile. A tal proposito rinviamo anche all’intervista a padre Hervé Legrand “Una Chiesa trasformata dal popolo”, Corriere d’Italia di febbraio e sul sito della Delegazione, in cui dice: „Per i canonisti, la parola definitivo ha un significato molto preciso: definitivo significa che non potrà essere cambiato se non allo stesso livello di autorità, in questo caso inferiore a quello di un dogma„.

– L’approvazione del Regolamento di base del servizio ecclesiastico porterà entro l’anno, ha affermato il vescovo Bätzing, all’implementazione del nuovo regolamento nelle diocesi, in base al quale l’identità sessuale, il tipo di relazione affettiva che i dipendenti hanno nella loro vita privata, non può essere motivo di licenziamento perché ritenuto sleale nei confronti della Chiesa e non conforme alla dottrina cattolica. L’approvazione del testo sulla morale sessuale avrebbe sicuramente dato un fondamento ancor più saldo al nuovo regolamento, resta tuttavia il fatto che l’approvazione di questo testo è un successo. (Si ricordi la campagna di sensibilizzazione con il film documentario “Out in Church”, trasmesso sui canali pubblici della tv tedesca ARD, lo scorso febbraio).

– Sul testo in prima lettura “Umgang mit geschlechtlicher Vielfalt” (Gestire la diversità di genere) gli interventi intensi dei giovani delegati manifestano una diversa sensibilità nei confronti della tematica rispetto alle generazioni precedenti. Per le giovani generazioni è normale, quello che noi dobbiamo invece capire, comprendere, mediare. Dai giovani abbiamo tutti qualcosa da imparare, è il messaggio che arriva dal questa assemblea del SW.

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